Polizze e mutui, la denuncia di Sna
Il presidente del sindacato, Claudio Demozzi, ha scritto una lettera a Ivass, Banca d’Italia, Mise e Agcm per ribadire i comportamenti scorretti messi in atto da alcuni istituti bancari nell’intermediazione dei contratti assicurativi
Riconsiderare la normativa di settore “ponendo precisi limiti e confini alla distribuzione assicurativa quando operata da soggetti diversi dagli intermediari professionali (agenti e broker di assicurazione)”. È quanto chiede Claudio Demozzi, presidente di Sna, in una lettera inviata a Ivass, Banca d’Italia, Mise e Agcm in cui il sindacato denuncia i “numerosi comportamenti messi in atto da alcuni tra i principali istituti bancari che operano nel nostro Paese, che possono costituire gravi violazioni alle norme comportamentali del settore”.
Nello specifico, molti comportamenti “commercialmente critici” riguardano le polizze assicurative legate ai mutui e ai prestiti. Come noto, queste polizze, stipulate al momento della conclusione del contratto di mutuo o di finanziamento, possono essere molto costose, fa notare Demozzi, specialmente quando sono abbinate a mutui di lunga durata e “prevedono ricarichi provvigionali a vantaggio della banca” che le intermedia.
Nonostante i richiami dei regolatori, questo mercato “appare ancora caratterizzato da poca trasparenza e da una particolare aggressività commerciale nella fase distributiva”. Demozzi, a questo proposito, ricorda una nuova indagine di Eiopa, il cui rapporto finale sarà pubblicato in autunno, ma da cui già si evidenziano problemi ricorrenti, tra cui “costi sproporzionati; prassi che ostacolano la valutazione di coperture alternative da parte del consumatore; vincoli e restrizioni ingiustificate nelle clausole contrattuali”.
Detto ciò, con la lettera, Demozzi sollecita un intervento affinché sia ribadito formalmente agli istituti bancari l’obbligo di comunicare ai clienti, prima della concessione di qualsiasi credito/finanziamento/mutuo, che si tratta di polizze facoltative e che la concessione del finanziamento non potrà in alcun modo essere subordinata alla stipula di una o più polizze intermediate dalla banca. Inoltre, il finanziatore è obbligato ad accettare la polizza scelta dall’assicurato anche presso altro assicuratore, senza variare i termini e le condizioni del finanziamento, a patto che essa preveda contenuti minimi corrispondenti a quelli offerti dalla banca; mentre, dal canto suo, la banca deve informare chiaramente il cliente su tutti i costi gravanti sulle polizze offerte, incluse le provvigioni e le commissioni.
Infine, la banca dev’essere invitata dalle autorità ad astenersi dal proporre alla clientela l’adesione a polizze collettive, “spesso effettuata mediante formulari riassuntivi che non espongono le caratteristiche e le clausole contrattuali nella loro interezza”, sottolinea Demozzi.
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