Diversity equity & inclusion: iniziative promosse dall’86% dei player finanziari
È quanto emerge da una ricerca di Deloitte e Università degli Studi di Milano per misurare il livello di maturità nei servizi finanziari, asset management e assicurazioni
L’86% delle aziende del settore dei servizi finanziari che operano in Italia sviluppa strategie per promuovere diversity, equity & inclusion sul posto di lavoro, con una priorità sulle tematiche di genere.
È quanto emerge dall’Italian Financial Industry 2022 Deloitte DE&I Maturity Index, la ricerca sviluppata da Deloitte in collaborazione con la Milano School of Management dell’Università degli Studi di Milano per misurare il livello di maturità nell'ambito di DE&I di aziende operanti nei servizi finanziari, asset manager e assicurazioni nel nostro Paese.
La survey è stata pensata e disegnata seguendo il DE&I Maturity Model di Deloitte, un modello per misurare il grado di inclusione nelle organizzazioni, che prevede quattro livelli di maturità (1. Compliance, 2. Programatic, 3. Leader-Led, 4. Integrated inclusive culture).
Secondo i dati della ricerca, nel settore financial services cresce l'attenzione nei confronti delle tematiche di genere, considerate dal 72% dei rispondenti come il principale pilastro strategico su cui concentrare le attività a favore della DE&I. Un altro dato interessante che emerge è che l'83% delle organizzazioni afferma di avere delle iniziative legate alla genitorialità. In particolare, il 49% delle aziende del settore finanziario prevede permessi retribuiti per la cura dei figli.
L'interesse si scontra, però, con la realtà dell'organizzazione aziendale: nella maggior parte delle organizzazioni che hanno partecipato alla survey, meno del 20% delle posizioni apicali è affidato alle donne, mentre la percentuale sale al 30% per quanto riguarda le posizioni di middle management. In questo senso, il settore assicurativo è quello con più donne in C-suite e in middle management, mentre l'asset management è il comparto con più margini di miglioramento.
Il divario fra piccole aziende e organizzazioni appartenenti a grandi network internazionali emerge con grande chiarezza nelle iniziative dedicate specificamente aldiversity management. L'81% delle aziende a campione con più di 1.000 dipendenti e la maggior parte facenti parte di un network internazionale hanno attivato quattro o più iniziative per sviluppare la diversity. Una dinamica simile si verifica se si considerano le aziende che fanno parte di network internazionali: tutte le organizzazioni che appartengono a un network che va al di là dei confini nazionali hanno sviluppato almeno un'iniziativa, la maggior parte 4 o più. La stessa tendenza si riflette in merito alla governance DE&I: fra le aziende rispondenti che dichiarano di avere una governance DE&I, quasi 8 su 10 afferiscono a un network internazionale (79%) e hanno più di 1.000 dipendenti (85%). Il 52% delle organizzazioni non hanno una governance DE&I.
Un altro tema di interesse per le strategie DE&I è il sostegno alla popolazione aziendale Lgbtqi+. Nello specifico, solo il 38% dei rispondenti alla survey afferma di sviluppare delle iniziative a sostegno della popolazione Lgbtqi+, tra cui campagne di sensibilizzazione e di comunicazione ad hoc, eventi e formazione.
Infine, il 74% delle organizzazioni coinvolte nello studio dice di adottare iniziative a sostegno della popolazione con disabilità e neurodiversità, tuttavia la loro inclusione viene considerata un pillar strategico solo dal 28% delle organizzazioni rispondenti
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