Lezioni dal passato e promesse per il futuro
La corporate governance e la diffusione di buone pratiche aziendali sono un asset fondamentale su cui costruire nuove regole di controllo e sviluppare una visione integrata dei rischi dell’impresa
17/03/2014
Josè Saramago amava dire che arriva sempre un momento in cui non c'è altro da fare che rischiare. Mai come oggi questa frase è attuale e calzante, anche in un contesto, quello aziendale, così lontano dal mondo letterario dello scrittore portoghese.
Il convegno Risk Management: lezioni dal passato e promesse per il futuro. Aspetti di governance e di processo per una migliore gestione dei rischi, svoltosi di recente presso la Scuola di Management del Politecnico di Milano, ha dato origine a un acceso dibattito. L'incontro è stato organizzato da RiskGovernance, il centro di ricerca del dipartimento di ingegneria gestionale del Politecnico di Milano che sviluppa attività di ricerca, informazione e consulenza sui temi della gestione del rischio e del governo strategico dei rischi.
Relatori Marco Giorgino, ordinario di finanza e Risk Management presso il Politecnico di Milano, e David Rowe, senior strategist presso Mysys.
Il convegno ha messo in luce come oggi corporate governance serva a costruire le regole del gioco attraverso le quali si sviluppano le più importanti decisioni d'impresa. Il principale obiettivo è fornire strumenti che possano supportare gli operatori finanziari nelle loro scelte d'investimento e contribuire alla diffusione di buone pratiche aziendali. Quindi, se ben applicata, la governance è sicuramente un investimento proficuo per le aziende.
Non si tratta semplicemente di definire le modalità con cui le imprese debbano essere governate e controllate ma, più estesamente, l'insieme delle istituzioni, dei meccanismi e delle regole attraverso cui far sì che il management orienti la condotta dell'azienda alla soddisfazione degli interessi rilevanti.
Attualmente tematiche quali la governance, la gestione del rischio e la compliance sono all'ordine del giorno nel panorama legislativo, specialmente in ambito assicurativo: molte organizzazioni si trovano a gestire queste tematiche in modo disgiunto e non coordinato, anche laddove i rischi siano interdipendenti.
L'adozione di un approccio integrato nella gestione di queste criticità aumenta invece l'efficacia dei processi, unitamente a una sensibile riduzione dei costi. Anche il risk management si sta evolvendo in questa direzione, sostituendo l'approccio insurance risk management con una visione olistica ed integrata di enterprise risk management.
La sfida oggi per il mondo assicurativo è comprendere la centralità del risk management, con una consapevolezza: la teoria dei black swanci dice che i metodi quantitativi sono, è vero, indispensabili per gestire i rischi, ma non infallibili.
È dunque compito del management non fidarsi ciecamente di un modello, ma saper interpretare il dato e contestualizzarlo. Provocatoriamente, secondo le parole di David Rowe a chiusura dell'incontro, bisogna studiare meno matematica e più storia e letteratura".
Alessia De Falco,
researcher and consultant risk governance,
Politecnico di Milano.
Il convegno Risk Management: lezioni dal passato e promesse per il futuro. Aspetti di governance e di processo per una migliore gestione dei rischi, svoltosi di recente presso la Scuola di Management del Politecnico di Milano, ha dato origine a un acceso dibattito. L'incontro è stato organizzato da RiskGovernance, il centro di ricerca del dipartimento di ingegneria gestionale del Politecnico di Milano che sviluppa attività di ricerca, informazione e consulenza sui temi della gestione del rischio e del governo strategico dei rischi.
Relatori Marco Giorgino, ordinario di finanza e Risk Management presso il Politecnico di Milano, e David Rowe, senior strategist presso Mysys.
Il convegno ha messo in luce come oggi corporate governance serva a costruire le regole del gioco attraverso le quali si sviluppano le più importanti decisioni d'impresa. Il principale obiettivo è fornire strumenti che possano supportare gli operatori finanziari nelle loro scelte d'investimento e contribuire alla diffusione di buone pratiche aziendali. Quindi, se ben applicata, la governance è sicuramente un investimento proficuo per le aziende.
Non si tratta semplicemente di definire le modalità con cui le imprese debbano essere governate e controllate ma, più estesamente, l'insieme delle istituzioni, dei meccanismi e delle regole attraverso cui far sì che il management orienti la condotta dell'azienda alla soddisfazione degli interessi rilevanti.
Attualmente tematiche quali la governance, la gestione del rischio e la compliance sono all'ordine del giorno nel panorama legislativo, specialmente in ambito assicurativo: molte organizzazioni si trovano a gestire queste tematiche in modo disgiunto e non coordinato, anche laddove i rischi siano interdipendenti.
L'adozione di un approccio integrato nella gestione di queste criticità aumenta invece l'efficacia dei processi, unitamente a una sensibile riduzione dei costi. Anche il risk management si sta evolvendo in questa direzione, sostituendo l'approccio insurance risk management con una visione olistica ed integrata di enterprise risk management.
La sfida oggi per il mondo assicurativo è comprendere la centralità del risk management, con una consapevolezza: la teoria dei black swanci dice che i metodi quantitativi sono, è vero, indispensabili per gestire i rischi, ma non infallibili.
È dunque compito del management non fidarsi ciecamente di un modello, ma saper interpretare il dato e contestualizzarlo. Provocatoriamente, secondo le parole di David Rowe a chiusura dell'incontro, bisogna studiare meno matematica e più storia e letteratura".
Alessia De Falco,
researcher and consultant risk governance,
Politecnico di Milano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
risk manager,