Unicredit riapre il risiko bancario italiano: Unipol alla finestra
L’istituto di piazza Gae Aulenti acquista il 9% della tedesca Commertzbank, togliendosi di fatto dalla contesa italiana che punta alla creazione di un terzo polo bancario
Unicredit, l’attore principale nel risiko bancario italiano, esce di scena per partecipare a una partita più grande che si gioca su scala continentale, con l’operazione con cui ieri si è portata a casa il 9% di Commerzbank, seconda banca tedesca, per una cifra intorno agli 1,5 miliardi di euro.
Ora che Unicredit è fuori scena, e con Intesa Sanpaolo vicina alle soglie dei limiti Antitrust, è opinione diffusa ritenere che il consolidamento bancario italiano non potrà che passare dalla creazione di quel terzo polo bancario di cui la risanata Mps, in via di privatizzazione da parte del Tesoro, è destinata a essere uno dei perni. I player alla finestra sono noti: Banco Bpm, Crédit Agricole (che per altro ha già un piede in Banco Bpm, di cui ha quasi il 10% del capitale e un’intesa nella bancassicurazione) e il polo Unipol-Bper-Popolare di Sondrio.
Il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri ha tuttavia raffreddato le aspettative del mercato per una replica su Mps di quanto già fatto con Bper e Sondrio, banche in cui Unipol ha acquisito una quota del 20% su cui ha fatto perno per garantirsi la distribuzione delle sue polizze. D’altra parte Mps è vincolata da un accordo di bancassicurazione con Axa che, senza una onerosa chiusura anticipata, scadrà nel 2027.
Bper attualmente è impegnata nel capitalizzare la forte crescita dimensionale realizzata negli ultimi anni con l'acquisizione di Carige e degli sportelli di Ubi Banca. Il nuovo piano industriale, che sarà presentato il 10 ottobre, sarà “basato sulla crescita organica”, ha detto l'ad Gianni Franco Papa. Un percorso analogo a quello già intrapreso da Banco Bpm e dal quale l'ad Giuseppe Castagna non ha intenzione di deviare per avventurarsi in complesse e rischiose fusioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA