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AI e assicurazioni: rischi e potenzialità

L’intelligenza artificiale può contribuire al miglioramento dell’analisi delle minacce, ma anche ad affinare le garanzie delle polizze e dei servizi post vendita. Occorre però che la tecnologia sia coerente con i principi etici e le norme che tutelano il mercato e il cliente

AI e assicurazioni: rischi e potenzialità hp_vert_img
L’avvento dell’intelligenza artificiale super-intelligente potrebbe essere tanto la cosa migliore quanto la peggiore mai successa all’umanità 
Stephen Hawking

L’intelligenza artificiale (AI) è un campo di ricerca che si occupa di sviluppare sistemi informatici in grado di svolgere attività che richiederebbero intelligenza umana. Sul fronte della produzione, distribuzione e gestione di prodotti e servizi assicurativi il suo utilizzo può certamente comportare vantaggi a tutto il sistema, sia garantendo il miglioramento della capacità di individuazione, previsione, analisi, valutazione e gestione dei rischi, sia migliorando sostanzialmente il rispetto delle norme a tutela del mercato. Il suo utilizzo può comportare vantaggi elevando l’efficacia e l’efficienza delle funzioni di protezione economica e sociale che sta nella natura e nei fini dell’assicurazione. 

Se ben concepita, l’AI può contribuire straordinariamente al miglioramento della filiera che va dall’analisi dei rischi fino ai contenuti di garanzia delle polizze e ai servizi post-contratto. Almeno due sono le condizioni affinché questo miglioramento si realizzi. La prima è che l’AI sia coerente in punto di realtà ai principi etici e alle norme a tutela del mercato e del cliente. La seconda condizione è che sia concepita come un mezzo e non come un fine, e che sia subordinata al servizio della professionalità e della tecnica e della cultura assicurativa.

LA MUTUALITÀ DEV’ESSERE GARANTITA 

La vera domanda è: quando redigeremo una carta dei diritti sull’intelligenza artificiale? In cosa consisterà? 
E chi potrà deciderlo? 
Gray Scott, futurista e techno-filosofo

Fermo restando il rispetto delle norme in corso e di quelle che verranno dettate dalle autorità e dagli organismi di regolamentazione e controllo, il settore assicurativo saprà darsi autonomamente specifiche regole di rispetto nell’uso della AI in coerenza alla natura e alla funzione sociale che lo caratterizza? La funzione della mutualità tra assicurati è uno dei principi fondanti dell’assicurazione. 

Essa si basa sull’idea che tutti gli assicurati, indipendentemente dalle loro condizioni personali, abbiano diritto a una protezione adeguata e solidale in caso di eventi dannosi. La tutela della mutualità deve quindi essere garantita e rigidamente controllata. Lo strumento principale per garantire la mutualità tra gli assicurati è la tariffa, ovvero il prezzo del premio che viene calcolato in base a specifici e oggettivi fattori di rischio.
La tutela della mutualità tra assicurati dovrebbe essere un elemento fondamentale per il corretto funzionamento del sistema assicurativo. Ma oggi così è?

I PRINCIPALI RISCHI DEI SISTEMI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE 

Non dormo di notte se penso ai rischi e alla mancanza di regole 
Sam Altman, padre dell’AI

Principi e regole di mutualità sono già da tempo pesantemente messi in discussione sia nella determinazione, sia nell’applicazione delle tariffe da parte delle compagnie. L’impiego dell’AI sarà un ulteriore pregiudizio al rispetto dei principi di mutualità ed eguaglianza sociale, oppure può rappresentare un’occasione per un ritorno a una mutualità effettiva? Consideriamo alcuni dei principali rischi dietro l’utilizzo di sistemi di AI:

  • Discriminazione algoritmica: esiste la possibilità che i sistemi di AI sviluppati presentino bias (distorsioni di valutazione) e discriminazioni. Questo può accadere quando i dati e i parametri utilizzati per addestrare i sistemi contengono errori, pregiudizi, fattori di discriminazione e l’utilizzo di questi algoritmi può portare a discriminazioni nei confronti di determinati gruppi di persone, portando sì a una maggiore selezione dei rischi da parte delle compagnie assicurative, ma, contestualmente, a limitare o addirittura escludere dalla possibilità di copertura assicurativa determinati soggetti o categorie. Se un algoritmo, nel calcolare il premio di polizza, è studiato solo al fine di acquisire i clienti prospect e/o trattenere i clienti più profittevoli (quindi anche per accrescere la profittabilità dei clienti marginali) ci troveremmo di fronte a meccanismi discriminanti già nella formazione dell’offerta.

  • Mancanza di regolamentazione: l’AI è un fenomeno globale, è dunque importante che ci sia una collaborazione internazionale per stabilire specifici standard di sicurezza e regolamentazione. Per controllare l’AI all’interno dei perimetri della legalità è necessario creare leggi e regolamenti generali e settoriali, nonché definire responsabilità e adeguate sanzioni in caso di violazione delle norme. Ciò dovrebbe includere tutti i soggetti responsabili: le autorità, le istituzioni, le aziende, i progettisti, gli sviluppatori, tutti i soggetti che la condizionano e la utilizzano. Le leggi e i regolamenti devono essere inoltre soggetti a un controllo e a una revisione periodica per garantirne un aggiornamento costante, anche considerando i potenziali cambiamenti sociali che l’uso di questa tecnologia determinerà.

  • Da non trascurare poi la fondamentale riconduzione a standard etici di base. Questi dovrebbero essere definiti e aggiornati con il coinvolgimento di soggetti o istituzioni di comprovata trasparenza e competenza, compresi i progettisti e i committenti che dovrebbero essere vincolati a rigide regole di trasparenza, anche riguardo il tipo di dati che utilizzano per addestrare gli algoritmi. 

  • Mancanza di trasparenza e accountability: un altro rischio è la carenza di trasparenza e di accountability sull’adozione di provvedimenti proattivi e tali da dimostrare la concreta adozione di misure finalizzate ad assicurare l’applicazione delle leggi e dei regolamenti. Considerando che al momento non esiste una regolamentazione uniforme per l’uso dell’AI, la mancanza di trasparenza può rendere difficile per le autorità monitorare e controllare il sistema.
TARIFFE CHE NON RISPETTANO I PRINCIPI BASE DELL’ASSICURAZIONE 

Il rischio più grande dell’intelligenza artificiale non è la malvagità ma la competenza. Un’AI super intelligente sarà estremamente brava a raggiungere i suoi obiettivi, e se questi non saranno allineati ai nostri, saremo nei guai. Probabilmente non siete degli odiatori di formiche che calpestano questi insetti per cattiveria, ma se siete responsabili di un progetto idroelettrico sostenibile e c’è un formicaio nella regione che dovete allagare, andrà a finire male per le formiche. Cerchiamo di non mettere l’umanità nella posizione delle formiche 
Stephen Hawking

In sintesi, per efficientare, controllare e mantenere l’AI all’interno della legalità è necessario un approccio olistico che consideri etica, leggi, regolamenti specifici, monitoraggio, controllo sulla regolamentazione, trasparenza, responsabilità legale, formazione, sensibilizzazione, nonché volontà di coordinamento e collaborazione tra autorità internazionali e nazionali.

Oggi più che in passato, con frequenza crescente, assistiamo all’utilizzo di tariffe abbinate a condizioni particolari e/o agevolate che non rispettano i principi base dell’assicurazione. Un utilizzo strumentale che non rispetta inoltre la necessaria equa capacità distributiva degli intermediari e le minime regole di accessibilità diffusa all’offerta da parte del consumatore. 

Concludendo, l’AI offre molte opportunità per migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema assicurativo solo se saprà prevenire, eliminare, controllare e gestire attraverso norme adeguate e autorità indipendenti quelli che sono i rischi a essa associati. Solo una regolamentazione adeguata può rappresentare un’occasione di sviluppo e miglioramento qualitativo del mercato. Principi che riportino l’assicuratore e la distribuzione al rispetto di fatto dei più elementari diritti alla mutualità e all’accesso al mercato dell’offerta assicurativa professionale da parte dei cittadini e dei soggetti economici e sociali.


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