Investitori istituzionali verso gli asset illiquidi
Volatilità, politiche monetarie divergenti, caccia ai rendimenti: queste le motivazioni secondo il fondo statunitense BlackRock
02/02/2016
I grandi investitori istituzionali, che gestiscono un patrimonio pari a 6,6 trilioni di dollari, sposteranno i propri asset verso attività illiquide, compresi gli strumenti del credito privato e gli asset reali, per far fronte alle passività a lungo termine e al contesto macroeconomico condizionato dall'alta volatilità e dalle politiche monetarie divergenti delle varie banche centrali.
E' quanto ha rilevato il fondo di investimenti BlackRock nella sua ricerca di fine 2015, che ha coinvolto oltre 170 importanti clienti, tra fondi pensione pubblici e aziendali; Istituzioni, assicuratori, gestori, fondi di dotazione e fondazioni, divisi tra Nord America (34%), Europa, Medio Oriente e Africa (34%), Area Asia-Pacifico (11%) e America Latina (5%).
Gli investitori sono a caccia di rendimenti, offerti oggi da asset illiquidi, come il credito privato, su cui oltre la metà dei soggetti aumenterà l'allocazione, poi asset reali (materie prime, immobiliare, energia, servizi di pubblica utilità) su cui il 53% aumenterà e solo il 4% diminuirà l'allocazione; il real estate (47% contro il 9%) e private equity (39% contro 9%). Per gli investitori istituzionali statunitensi e canadesi il passaggio agli asset illiquidi corrisponde alla riduzione delle posizioni azionarie, mentre gli investitori dell'area Emea stanno limitando l’esposizione alla liquidità e al reddito fisso per aumentare le posizioni nel settore immobiliare e in altri asset reali.
Gli investitori istituzionali non modificheranno invece più di tanto gli investimenti in hedge fund, nonostante nel 2015 questi strumenti abbiano limitato le proprie performance. Solo nell'area Emea, gli investitori intendono ridurre l’esposizione verso gli hedge fund: solo il 6% dichiara di aumentare gli impieghi nei fondi hedge, contro il 15% che invece li diminuirà.
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