Tossinfezioni: cosa sono e quali le soluzioni assicurative a tutela
I recenti casi di contaminazione del cibo causata da batteri nocivi per la salute umana fa riflettere sulle cause originarie e su come prevenirle, ma riporta l’attenzione anche alle soluzioni assicurative che possono tutelare il consumatore e l’immagine dell’azienda - PRIMA PARTE
06/12/2022
Nel corso delle ultime settimane sono apparsi sulla stampa numerosi annunci che riguardano il ritiro di alcuni prodotti alimentari il cui consumo causerebbe problemi, anche gravi, alla salute umana. Purtroppo, si sono verificati anche dei decessi.
Si è parlato di listeria, di escherichia coli e in genere di tossinfezioni alimentari.
Si tratta di contaminazioni che possono determinare problemi di varia entità e sono in grado di causare anche la morte dei soggetti che dovessero contrarle, soprattutto se si tratta di persone di costituzione più fragile, come accade per gli anziani e i bambini.
Il lettore ricorderà, ad esempio, il decesso di un bimbo a causa di una tossinfezione contratta in Egitto, paese nel quale si era recato in vacanza con la famiglia, nell’estate scorsa.
Non si tratta di casi rari: la comparsa sulla stampa di avvisi sul ritiro di prodotti difettosi è sempre più comune e, in seguito all’innalzarsi delle temperature nei mesi estivi, aumenta in particolare la possibilità di contrarre infezioni legate al consumo di alimenti. In estate, infatti, si mangiano più alimenti crudi, spesso fuori casa, ed è assai più facile che si verifichino casi di cattiva conservazione e problemi di igiene nei prodotti alimentari.
Le conseguenze per la salute della listeria
La listeria, o più precisamente la listeria monocytogenes, ad esempio, è un batterio che può essere presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione, e può contaminare diversi alimenti come latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte e insaccati. Causa la listeriosi e la principale via di trasmissione per l’uomo è proprio quella alimentare.
Gli adulti sani possono essere occasionalmente infettati, ma raramente sviluppano una malattia grave, a differenza dei soggetti debilitati, immunodepressi o nelle donne in gravidanza.
Come spesso accade, infatti, la gravità della sintomatologia può variare sensibilmente in funzione della dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito. È possibile contrarre forme simili all’influenza o di tipo gastroenterico, la febbre che sopravviene può essere anche molto alta e, nei soggetti a rischio, può arrivare a forme di setticemia e financo alla meningite.
La listeria resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento e anche negli alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (intorno ai 4 gradi centigradi), ma è sensibile alle usuali temperature di cottura, e dunque il ministero della Salute ha invitato i consumatori a prestare la massima attenzione alle corrette modalità di preparazione degli alimenti.
Sono consigli generalmente indicati nell’etichetta presente sulle confezioni, che comportano quasi sempre la cottura, prima del consumo. L’adozione di queste semplici regole di igiene nella manipolazione degli alimenti, anche a livello domestico, riduce infatti il rischio di contrarre la malattia.
I possibili danni all’organismo causati dall’escherichia coli
L’escherichia coli è invece una specie di batterio molto nota e comune, che fa parte del nostro microbiota intestinale. La maggior parte dei ceppi sono innocui, ma alcuni sono in grado di provocare malattie intestinali di diversa gravità e infezioni extra-intestinali, che possono colpire il tratto urinario e causare peritonite, setticemia, polmonite e, anche in questo caso, meningite.
L’infezione causata da questo batterio proviene da acqua o cibo contaminati, in particolare da alimenti che vengono consumati crudi, ma anche da latte non pastorizzato. I soggetti più fragili, come bambini piccoli e anziani, possono sviluppare una forma di insufficienza renale, la sindrome emolitico uremica, che può anche essere mortale.
L’infezione, inoltre, può essere veicolata anche tramite il contatto da persona a persona (quando i soggetti infetti non si lavano correttamente le mani) o bevendo acqua contaminata, come può accadere negli stagni o nelle piscine. Trattandosi di un batterio, l’escherichia coli è sensibile al calore e la cottura dei cibi permette di neutralizzarla.
La prevenzione è quindi estremamente importante, perché non esistono farmaci specifici in grado di proteggere efficacemente da questo tipo di infezione. È dunque necessario lavare accuratamente gli alimenti crudi e gli utensili da cucina prima e dopo il contatto con essi e possibilmente utilizzare contenitori separati per ogni alimento.
Uno dei ceppi di questo batterio produce una tossina che causa la cosiddetta diarrea del viaggiatore, che colpisce proprio chi consuma acqua o cibo in zone in cui l’acqua è contaminata e non sicura, ed è ben nota a chi ha l’abitudine di viaggiare verso mete esotiche.
Gli antibiotici possono curare le infezioni esterne al tratto digerente ma fanno fatica a trattare quelle intestinali, quindi, come anticipato, il miglior modo di contrastare queste malattie è cercare di evitare di contrarle: da qui le continue raccomandazioni del ministero della Salute per una maggiore attenzione da parte dei consumatori.
Proteggere i consumatori e le imprese
La questione, comunque, non si limita ai problemi, anche gravi, che possono colpire gli acquirenti. Le conseguenze per le imprese produttrici interessate sono notevoli, in quanto l’annuncio del ritiro di un prodotto può avere effetti devastanti per l’immagine del produttore.
Specialmente se parliamo di alimenti, che hanno un impatto diretto sulla salute del consumatore, abbiamo direttamente a che fare con la salvaguardia della reputazione dell’azienda che li produce, in particolare se si tratta di prodotti italiani, che vantano un livello qualitativo elevato e grande popolarità in tutto il mondo.
Com’è noto, la salvaguardia del marchio (o brand) costituisce oggi una delle prime preoccupazioni dei risk manager. Il controllo e la gestione di questo tipo di rischio e l’eventuale possibilità di trasferirlo, ricoprono quindi un’importanza capitale.
In quest’ottica si inquadra la copertura generalmente definita come tampering, termine che in inglese indica l’azione di contaminare.
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