Da Wallife un prodotto a protezione dell’identità biometrica
Realizzato in partnership con Tutela Digitale, Wallife Biometrics ID assicura l’identità biometrica in caso di uso fraudolento dello smartphone
Arriva un nuovo prodotto sul mercato targato Wallife, la start up insurtech nata due anni fa con la mission di offrire protezione assicurativa contro i prossibili rischi derivanti dall’uso delle nuove tecnologie. Si tratta di Wallife Biometrics ID, una soluzione pensata per proteggere l’identità biometrica in caso di utilizzo fraudolento dallo smartphone dei conti correnti online, metodi di pagamento digitali e account social.
Il prodotto è stato realizzato in collaborazione con Tutela Digitale, realtà attiva nel campo della cyber reputazione, che offre le sue due soluzioni LinkMonitor (servizio di monitoraggio della rete) e LinKiller, (piattaforma per la gestione di contenuti ritenuti lesivi).
Al verificarsi del furto dei dati contenuti nel proprio smartphone, Tutela Digitale attiverà per l'assicurato Wallife Biometrics ID Social 6 mesi del servizio LinkMonitor, che attraverso l'analisi di 150 milioni di fonti online, esamina i dati raccolti e informa in tempo reale sull'eventuale presenza di contenuti lesivi. Qualora fosse effettiva la diffusione e pubblicazione in rete di materiale personale conservato all'interno del dispositivo, questo sarà tempestivamente gestito con Linkiller, applicazione basata su una tecnologia proprietaria, in grado di eliminare gran parte dei contenuti ritenuti lesivi e diffamatori, come foto e video non autorizzati, pagine e profili falsi, grazie alla collaborazione con, tra gli altri, social network, Internet service provider e blog.
"Siamo davvero entusiasti – ha commentato Daniele Maffei, chief insurance officer di Wallife – di aver ampliato il servizio di protezione di Wallife Biometrics ID Social, pensato per i giovani utenti. Vogliamo garantire ai nostri giovani assicurati maggiori ed esclusivi servizi di protezione avanzata, come quelli offerti da Tutela Digitale, che possano aiutarli a ripristinare la propria reputazione online, una volta lesa. È chiaro come il frequente utilizzo degli smartphone da parte di questa giovane generazione di utenti li renda estremamente vulnerabili a dei rischi che, seppur ancora poco percepiti, sono già presenti in modo rilevante".
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