L’immaginazione e l’underwriter
Presentato il libro “Underwriter – Il mestiere di immaginare”, volume scritto da Ugo Serena e curato dall’associazione Insurance Skills Jam
19/05/2017
L’immaginazione è una risorsa rara e strategica. Tutti ne hanno almeno un pizzico, ma solo in pochi sono in grado di svilupparla fino al punto di trasformarla in una vera e propria carta in più. Coltivare l’immaginazione significa aprirsi a nuove possibilità, esplorare soluzioni innovative, non trincerarsi in schemi pre-confezionati e battere sentieri sconosciuti. Vale per tutto, anche per un settore altamente tecnico e specialistico come l’underwriting. E vale soprattutto oggi, in un momento in cui, come spiega Ugo Serena, “si investe molto in tecnologia e poco sulla qualità delle persone”. Ugo Serena è l’autore di Underwriter – Il mestiere di immaginare, pubblicazione curata e promossa dall’associazione Insurance Skills Jam.
Presentato ieri nella sala conferenze di Italiana Assicurazioni, con i saluti iniziali di Andrea Bertalot, dg della compagnia e presidente di Insurance Skills Jam, e gli interventi di Cinzia Altomare, segretario dell’associazione, il libro punta a essere “uno stimolo a pensare di più”. Perché la tecnologia è senza dubbio importante, ma solo il fattore umano è in grado di trasformare una risorsa inanimata in un valore aggiunto. “Siete voi a dover utilizzare i tool, e non viceversa”, scrive Serena. Il rischio, argomenta l’autore, è quello di comportarsi come la gallina che becca sempre “alla solita ciotola”.
TRA TECNICA E SOFT SKILLS
Leggero e molto ironico, il libro racchiude in appena 90 pagine i trent’anni di carriera dell’autore. Il volume è pensato per chi si avvicina alla professione e per chi, impiegato già da anni nel settore, desidera confrontarsi con nuove idee ed esperienze. Dopo una prima parte introduttiva, il libro si getta nei tecnicismi del settore, affrontando argomenti come il rischio, la raccolta di informazioni e la redazione delle polizze: in pratica, tutti gli strumenti del mestiere del buon underwriter. Uno strumento, tuttavia, resta un semplice strumento senza una mano che lo muove. E per muoverlo bene, secondo Serena, sono necessarie le cosiddette soft skills. Argomento di sempre maggior interesse nella saggistica di settore, le soft skills coprono la parte finale del volume. Nelle ultime pagine del libro l’autore analizza infatti i grandi temi del time management, del public speaking e della negoziazione, fornendo utili e semplici consigli al lettore. Piccole indicazioni che, unite alle potenzialità delle nuove tecnologie e alla forza dell’immaginazione, possono agevolare il lavoro dell’underwriter. E, aggiungiamo noi, di qualsiasi altra professione.
UN LIBRO PER CONGEDARSI
Impiegato nel settore dell’underwriting dal 1988, Ugo Serena ha lavorato per alcuni dei principali assicuratori e riassicuratori del mercato. Gran parte del suo percorso professionale è legato a Munich Re, dove attualmente ricopre il ruolo di advising senior casualty underwriter. Un rapporto che, come ha annunciato lo stesso Serena durante la presentazione del volume, si sta avviando verso la conclusione. “Dopo 18 anni – ha spiegato – il mio rapporto professionale con Munich Re sta per esaurirsi. E per congedarmi ho voluto farvi un regalo: un libro in cui metto a disposizione tutti la mia esperienza nel settore”.
Presentato ieri nella sala conferenze di Italiana Assicurazioni, con i saluti iniziali di Andrea Bertalot, dg della compagnia e presidente di Insurance Skills Jam, e gli interventi di Cinzia Altomare, segretario dell’associazione, il libro punta a essere “uno stimolo a pensare di più”. Perché la tecnologia è senza dubbio importante, ma solo il fattore umano è in grado di trasformare una risorsa inanimata in un valore aggiunto. “Siete voi a dover utilizzare i tool, e non viceversa”, scrive Serena. Il rischio, argomenta l’autore, è quello di comportarsi come la gallina che becca sempre “alla solita ciotola”.
TRA TECNICA E SOFT SKILLS
Leggero e molto ironico, il libro racchiude in appena 90 pagine i trent’anni di carriera dell’autore. Il volume è pensato per chi si avvicina alla professione e per chi, impiegato già da anni nel settore, desidera confrontarsi con nuove idee ed esperienze. Dopo una prima parte introduttiva, il libro si getta nei tecnicismi del settore, affrontando argomenti come il rischio, la raccolta di informazioni e la redazione delle polizze: in pratica, tutti gli strumenti del mestiere del buon underwriter. Uno strumento, tuttavia, resta un semplice strumento senza una mano che lo muove. E per muoverlo bene, secondo Serena, sono necessarie le cosiddette soft skills. Argomento di sempre maggior interesse nella saggistica di settore, le soft skills coprono la parte finale del volume. Nelle ultime pagine del libro l’autore analizza infatti i grandi temi del time management, del public speaking e della negoziazione, fornendo utili e semplici consigli al lettore. Piccole indicazioni che, unite alle potenzialità delle nuove tecnologie e alla forza dell’immaginazione, possono agevolare il lavoro dell’underwriter. E, aggiungiamo noi, di qualsiasi altra professione.
UN LIBRO PER CONGEDARSI
Impiegato nel settore dell’underwriting dal 1988, Ugo Serena ha lavorato per alcuni dei principali assicuratori e riassicuratori del mercato. Gran parte del suo percorso professionale è legato a Munich Re, dove attualmente ricopre il ruolo di advising senior casualty underwriter. Un rapporto che, come ha annunciato lo stesso Serena durante la presentazione del volume, si sta avviando verso la conclusione. “Dopo 18 anni – ha spiegato – il mio rapporto professionale con Munich Re sta per esaurirsi. E per congedarmi ho voluto farvi un regalo: un libro in cui metto a disposizione tutti la mia esperienza nel settore”.
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