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Quando le frodi corrono veloci

L'editoriale di Maria Rosa Alaggio, dal numero di ottobre 2022 di Insurance Review

Quando le frodi corrono veloci hp_vert_img
Le frodi e i frodatori sono più veloci degli assicuratori. Ciò di cui veniamo a conoscenza in fatto di siti falsi, intermediari fantasma, furti di identità o sottrazione di denaro attraverso il web rappresenta solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che nel tempo ha affilato le armi con cui agisce, ha potenziato le modalità per cambiare veste repentinamente, sfuggire ai controlli e colpire a danno dei cittadini, delle aziende, delle banche e delle assicurazioni. 
È questa la triste realtà emersa nel corso del convegno organizzato di recente a Roma dal Club Assicuratori Romani che, attraverso illustri rappresentanti della Polizia Postale, della Direzione investigativa antimafia, di intermediari e operatori del settore assicurativo, ha evidenziato le criticità nella lotta alle frodi, le responsabilità a carico della distribuzione assicurativa e la necessità di intervenire con maggiore incisività nel contrastare un fenomeno in continua evoluzione. 
Nell’eterna rincorsa tra guardie e ladri, i pericoli del web nascondono oggi una realtà in cui i truffatori, vere e proprie organizzazioni criminali, trasferiscono nel mondo virtuale una crescente creatività, capacità di anticipare le novità in arrivo (come il lancio di un nuovo prodotto, vale a dire un’occasione per intervenire tempestivamente e sottrarre denaro all’ignaro consumatore…), utilizzo evoluto della tecnologia. 
Il contrasto alle frodi non è certamente materia nuova per il settore assicurativo, che ha investito creando team dedicati all’interno delle compagnie, sviluppando tecnologia d’avanguardia e stringendo accordi con le Procure e le forze dell’ordine. 
Ma se ciò che si arriva a contrastare è solo la punta dell’iceberg, soggetta peraltro a un iter burocratico lungo e complesso solo per riuscire a eliminare i siti falsi intercettati, la conclusione è che dovrebbero essere messe in campo azioni più efficaci, come moltiplicare le occasioni di collaborazione con le istituzioni, mettere a confronto le misure (anche tecnologiche) adottate dal mondo bancario e da quello assicurativo, fino a supportare gli intermediari nella loro personale lotta alle frodi. Cosa succede infatti quando sono gli agenti e broker a essere frodati? 
Al di là delle responsabilità a loro carico, sapientemente descritte nel corso del convegno, l’impressione è che oggi sarebbe necessario un confronto tra le parti per sviluppare azioni congiunte (dal mondo dell’Rc auto fino alle polizze fidejussorie) in grado non solo di denunciare le conseguenze di un dilagante fenomeno sociale, ma soprattutto di unire le forze per contrastarle.

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