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Responsabilità solidale

È una sorta di garanzia sia per chi subisce il danno sia per chi si trovasse a rispondere anche della parte causata da altri soggetti. Una delle sue funzioni più importanti consiste nel rendere più sicuro e agevole il conseguimento del credito da parte del danneggiato

Responsabilità solidale hp_vert_img
Il dispositivo dell’articolo 2055 del Codice civile prevede che, se un fatto dannoso fosse imputabile a più persone, le stesse saranno tutte obbligate in solido al risarcimento del danno causato. Inoltre, se a provvedere al risarcimento fosse solo un soggetto, lo stesso avrà il diritto di recuperare, tramite azione di regresso, la parte di danno dovuta dagli altri “nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa e dall’entità delle conseguenze che ne sono derivate”. Se vi fossero dubbi circa l’allocazione dei gradi di colpa tra i responsabili in solido, la legge presumerà che le singole colpe siano uguali.

Una garanzia sul piano giuridico
Il concetto di responsabilità solidale ha grande importanza nel nostro sistema giuridico, e in particolare sul piano assicurativo, perché costituisce una sorta di garanzia, da un lato per chi il danno lo subisce e ha il diritto di ricevere per intero il relativo risarcimento; dall’altro per chi si trovasse a rispondere anche della parte causata da altri soggetti e avrà così la possibilità di recuperare quell’importo, che in realtà non era di sua competenza pagare. Avremo quindi un’obbligazione solidale quando più creditori (nel nostro caso, i danneggiati) hanno diritto allo stesso risarcimento o quando più debitori (coloro che causano il danno) sono obbligati tutti al medesimo comportamento, volto a soddisfare l’interesse del debitore. Grazie a essa, ciascun debitore può essere costretto per intero all’adempimento dovuto e ciò libererà tutti gli altri. 
Possiamo quindi affermare che una delle funzioni più importanti del concetto di solidarietà consiste nel rendere più sicuro e agevole il conseguimento del credito da parte del danneggiato. Di fronte a un danno imputabile a più soggetti, quest’ultimo ha il diritto di scegliere contro chi rivolgersi, e da ciò consegue il diritto di regresso da parte di chi ha pagato, contro i soggetti restanti: l’obbligazione, solidale di fronte al creditore, si divide fra tutti i debitori. A questo punto, si parlerà di rapporti interni tra debitori: colui che ha versato l’intero, potrà rivalersi, in regresso, nei confronti degli altri condebitori, per la restituzione delle somme che gli stessi avrebbero dovuto pagare.


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Obbligazione solidale attiva e passiva
L’articolo 1292 del Codice civile definisce la nozione di obbligazione solidale, distinguendo tra obbligazione attiva o passiva. Quella attiva si ha quando più creditori hanno diritto alla stessa prestazione e l’adempimento effettuato a uno di essi libera il debitore nei confronti anche degli altri. Tale tipo di solidarietà opera solo quando venga espressamente previsto. La solidarietà passiva, invece, si ha quando più debitori devono eseguire la stessa prestazione, cosicché l’adempimento da parte di uno di essi libera anche gli altri. A differenza della solidarietà attiva, quella passiva si presume, ai sensi del disposto dell’articolo 1294 del Codice. Si ritiene che la tutela del credito sia rafforzata quando vi sono più debitori obbligati in solido. (continua a pag. 4)
(continua da pag. 3) Quando invece vi siano più creditori, la solidarietà potrebbe comportare degli svantaggi. Ad esempio, dal momento che il pagamento effettuato a un concreditore libera il debitore anche nei confronti degli altri creditori, costoro dovrebbero poi rivalersi su colui che ha ricevuto il pagamento, il che potrebbe essere tutt’altro che agevole. Il fatto che il creditore possa richiedere indifferentemente all’uno o all’altro debitore il pagamento del risarcimento per intero serve a rafforzare la sua tutela nei confronti del rischio di insolvenza. Solitamente, egli cercherà di escutere il debitore più solvibile, cioè quello che assicurerà maggiore disponibilità di denaro. E questo tira in ballo, per forza di cose, le compagnie di assicurazione. 

Responsabilità solidale e assicurazione
Non dobbiamo dimenticare che la responsabilità solidale opera tra la compagnia assicurativa e l’assicurato e ciò comporta una serie di questioni non sempre di facile applicazione. In quanto coobbligato, l’assicuratore pagherà il dovuto al creditore e, ove possibile, potrà poi rivalersi sull’assicurato. Ciò può accadere, ad esempio, nelle polizze Rc auto o in quelle fidejussorie. Un esempio classico è costituito dai casi in cui il terzo trasportato pretenda il risarcimento dei danni patiti da tutti gli eventuali danneggianti e dalle loro compagnie assicuratrici. In virtù del principio in discussione, l’azione di regresso esperita da chi abbia pagato il credito risarcitorio risulta esercitabile, non solo nei confronti del responsabile civile, ma anche verso tutti gli altri corresponsabili in solido e, rispetto alla prestazione risarcitoria, l’assicuratore risulterà obbligato in solido col proprio assicurato.


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Un principio difficile da applicare
Com’è facile intuire, la responsabilità solidale e il diritto di regresso che ne deriva possono essere alquanto complessi da porre in pratica, sul piano assicurativo. Ciò spinge molte compagnie a rifiutare, ove possibile, l’applicazione di questo principio nelle condizioni di polizza. In particolare, nell’ambito delle polizze di responsabilità civile professionale, accettare la responsabilità solidale può voler dire pagare anche il danno attribuibile a tutte le persone che abbiano concorso con l’assicurato nel cagionare il danno. Si tratta di eventualità che non sono per nulla remote: nella responsabilità medica, per fare un esempio, il concorso di responsabilità tra soggetti è cosa assai comune. Pensiamo al caso dei membri di un’equipe medica coinvolti in un errore durante un’operazione chirurgica, ciascuno dei quali potrebbe essere responsabile (anche se a diverso titolo) e potrebbe poi condividere tale responsabilità con l’ospedale.
Ma il problema riguarda anche altre professioni, come quelle inerenti i rischi di costruzione, ad esempio (responsabilità dell’ingegnere, dell’architetto, del costruttore etc.). Per l’assicuratore, può trattarsi di risarcire danni assai cospicui, con la possibilità di recuperare solo una piccola parte degli importi versati (e dopo molte vicissitudini...). In taluni casi, per altro, la legge è intervenuta specificamente. Il recente decreto 232 del 15 dicembre 2023, che ha attuato la legge Gelli sulla responsabilità medica, prevede che in caso di responsabilità solidale dell’assicurato la copertura assicurativa debba sempre prevedere il pagamento dell’intero importo dovuto. 
È pur vero che resta sempre salvo il diritto di regresso nei confronti dei condebitori solidali, ma i liquidatori specializzati in questa materia sanno bene quanto possa essere complicato operare in tal senso.

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