Imprese non pronte di fronte all’epidemia
L’arrivo dell’epidemia di Covid-19 ha colto di sorpresa le aziende, anche alcune dotate di piani di gestione della crisi. I risultati di una survey di Anra e Protiviti
Tra i rischi per cui le aziende avevano adottato un piano di Crisis Management, il rischio pandemico non era previsto in quasi il 70% dei casi; inoltre, nonostante il diffuso ricorso allo smartworking, il 30% delle aziende con un piano di crisi ha dovuto comunque fare i conti con limiti tecnici e tecnologici a supporto del lavoro da remoto.
Il Covid-19 ha messo a dura prova i modelli di business fino ad ora adottati dalle aziende di tutto il mondo e, pur nell’imprevedibilità di questa situazione estrema, ha evidenziato la grande importanza di una adeguata preparazione in termini disaster recovery e business continuity al fine di mitigarne l’impatto. Nel corso del webinar “Piani di gestione della crisi alla prova del Coronavirus”, organizzato da Anra e Protiviti, è stato lanciato un sondaggio tra i partecipanti per analizzare la resilienza delle imprese italiane e la loro preparazione alla gestione della crisi.
Secondo i dati emersi, il 51% delle aziende non disponeva di un piano di crisis management prima dell’inizio della pandemia, e tra quelle che lo possedevano, solo il 14% aveva considerato un eventuale scenario pandemico.
Secondo i dati della survey Anra – Protiviti, inoltre, il 33% delle aziende che dichiaravano di possedere piani di gestione della crisi non ha mostrato capacità di previsione dei rischi adatte, portando di fatto i piani ad essere inefficaci.
Le variabili esterne erano difficilmente prevedibili (la globalità e durata del fenomeno, le reazioni da parte della autorità governative …), ma le aziende hanno dovuto far fronte anche a diverse difficoltà interne che hanno necessitato di messa a punto, tra cui la mancanza di dispositivi di sicurezza per tale evento, l’assenza forzata di personale nei luoghi di lavoro, la scarsa coordinazione nel caso di gruppi multinazionali, e competenze e capacità manageriali non sempre all’altezza.
In questo contesto di gestione dell’emergenza, e in preparazione a una fase di graduale ripresa delle attività, la figura del Risk Manager assume un ruolo ancora più essenziale: il 75% delle aziende campione in effetti lo vede coinvolto, oltre che nella mappatura e monitoraggio dei rischi specifici derivanti dalla pandemia, nella definizione ed attuazione dei piani di prevenzione e mitigazione dell’impatto che l’emergenza Covid-19 ha avuto sulle imprese nonché di piani di intervento volti a una futura ripartenza.
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