La carrozzeria che fabbricava incidenti
Sgominata in Liguria un’organizzazione dedita ai falsi sinistri: 270 gli episodi sospetti. A capo della banda un carrozziere genovese
Associazione per delinquere finalizzata alla truffa, simulazione di reato, danneggiamento, falsa testimonianza, riciclaggio. Sono i reati contestati ai componenti di un’organizzazione che organizzava falsi incidenti scoperti dalla polizia municipale di Genova, che ha eseguito 12 misure cautelari. I finti sinistri sarebbero 270, ma potrebbero essere molti di più. Le forze dell’ordine hanno eseguito perquisizioni a Genova, Savignone, Santa Margherita, Crocefieschi, Vobbia, Recco e Casella. Oltre alle persone sottoposte a misure cautelari, ci sono altri 50 indagati. Sono stati inoltre sequestrati beni per un equivalente di sette milioni e 200 mila euro oltre dei veicoli coinvolti.
In manette è finito il titolare di una carrozzeria, ritenuto il vertice della banda, la cui attività durava da 10 anni. Gli altri destinatari di misure cautelari sono suoi dipendenti o persone a lui collegate tra cui l’avvocato e un ex commissario della polizia locale genovese in pensione. Alcuni di loro hanno simulato fino a 53 incidenti, in alcuni casi due nello stesso giorno con lo stesso veicolo. A insospettire gli agenti l’incidente con una Porsche Cayenne alla cui guida risultava una donna di 93 anni morta da un anno.
Secondo quanto ricostruito, il carrozziere messo in piedi una vera e propria organizzazione: i suoi uomini danneggiavano le auto, mettevano insieme falsi testimoni, tutti istruiti su quanto dire in sede di denuncia o davanti agli investigatori di un avvocato finito ora ai domiciliari. Un secondo avvocato, è stato sospeso dalla professione per sei mesi. La municipale di Genova, che ha condotto le indagini in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha scoperto che il carrozziere in questione aveva uno stile di vita ben superiore rispetto a quanto poteva permettere la dichiarazione dei redditi. Aveva una villa con tanto di campo da calcio a Savignone e centinaia di migliaia di euro a disposizione.
In manette è finito il titolare di una carrozzeria, ritenuto il vertice della banda, la cui attività durava da 10 anni. Gli altri destinatari di misure cautelari sono suoi dipendenti o persone a lui collegate tra cui l’avvocato e un ex commissario della polizia locale genovese in pensione. Alcuni di loro hanno simulato fino a 53 incidenti, in alcuni casi due nello stesso giorno con lo stesso veicolo. A insospettire gli agenti l’incidente con una Porsche Cayenne alla cui guida risultava una donna di 93 anni morta da un anno.
Secondo quanto ricostruito, il carrozziere messo in piedi una vera e propria organizzazione: i suoi uomini danneggiavano le auto, mettevano insieme falsi testimoni, tutti istruiti su quanto dire in sede di denuncia o davanti agli investigatori di un avvocato finito ora ai domiciliari. Un secondo avvocato, è stato sospeso dalla professione per sei mesi. La municipale di Genova, che ha condotto le indagini in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha scoperto che il carrozziere in questione aveva uno stile di vita ben superiore rispetto a quanto poteva permettere la dichiarazione dei redditi. Aveva una villa con tanto di campo da calcio a Savignone e centinaia di migliaia di euro a disposizione.
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