Terremoto, perdite assicurative per 5 miliardi di dollari in Turchia
A tanto, secondo una recente stima di Moody’s RMS, ammonterebbe il conto per le assicurazioni dopo il sisma che si è abbattuto nel sud del paese a inizio febbraio
Continua a salire il conto economico dello sciame sismico che si è abbattuto all’inizio di febbraio al confine fra Turchia e Siria. Moody’s RMS, società di risk modeling entrata nell’agosto del 2021 all’interno della galassia dell’agenzia di rating statunitense, ha recentemente stimato che le perdite economiche dovute al terremoto potrebbero superare la soglia dei 25 miliardi di dollari nella sola Turchia. Il conto per le assicurazioni dovrebbe invece arrivare a un quarto delle perdite complessive, ossia intorno ai cinque miliardi di dollari. Pochi giorni dopo il sisma Karen Clark & Co. aveva stimato perdite assicurative per 2,4 miliardi di dollari, mentre Verisk aveva più vagamente parlato di un conto “superiore al miliardo di dollari”.
Le perdite assicurative riguarderebbero compagnie private e il Turkish Catastrophe Insurance Pool (Tcip), fondo pubblico istituito con una legge del 1999 per tutelare le abitazioni private proprio contro il rischio di terremoto. “Soltanto il 20% dei 25 miliardi di dollari di perdite economiche che RMS potranno essere generate dal terremoto in Turchia sarà coperto da una qualche forma di soluzione assicurativa, cosa che evidenzia il vasto gap di protezione che ancora sussiste in Turchia”, ha commentato in una nota Helena Kingsley-Tomkins, senior analys di Moody’s Investors Service. “Moody’s si aspetta che i riassicuratori assorbano gran parte delle perdite del settore, che è relativamente piccola – ha aggiunto – alla luce della devastazione causata dal sisma”.
Le ultime stime parlano di oltre 50mila morti in Turchia e nella vicina Siria, a cui dovranno essere poi aggiunte anche le vittime delle scosse che hanno colpito la regioni nella seconda metà di febbraio. Il sisma si è abbattuto su 11 province, risultando particolarmente devastante nelle aree di Gaziantep, Hatay e Kahramanmaraş. Oltre 335mila edifici sarebbero stati danneggiati dal terremoto. “I primi riscontri sui danni effettuati dal ministero turco dell’Ambiente, dell’Urbanizzazione e del Cambiamento Climatico, nonché le ricognizioni delle squadre di ricerca, mostrano una sistemica mancanza di adeguatezza alle misure antisismiche, fra cui condoni governativi che hanno consentito l’occupazione continua di strutture che non soddisfano i requisiti minimi di progettazione sismica, si legge nel report.
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