Insurance Trade

Le Pmi chiedono sostegno ai policy maker per essere più green

Dallo studio di Generali e Università Bocconi emerge che le piccole e medie imprese europee sollecitano il mondo politico per avere un aiuto nel diventare più sostenibili. La transizione ecologica ha un impatto non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico e reputazionale. Italia e Germania dettano la strada in Europa.

Le Pmi chiedono sostegno ai policy maker per essere più green
Le piccole e medie imprese europee chiedono un maggiore supporto alla politica per diventare più sostenibili. Uno studio condotto da Generali e Sda Bocconi School of Management, che ha coinvolto oltre 1.200 Pmi di 9 Paesi europei, analizza il rapporto tra Pmi e sostenibilità ponendo l’accento sull'importanza della transizione ecologica non solo dal punto di vista ambientale, ma anche finanziario e del marketing. Le Pmi europee stanno mostrando un’attitudine importante nel seguire la transizione ecologica. L'82% ha dichiarato di aver migliorato il proprio impatto ambientale, mentre il 74% ha evidenziato un aumento dell'efficienza operativa. Inoltre, il 68%  ha segnalato un accesso facilitato a nuovi mercati grazie a politiche green. Questi dati dimostrano che l'adozione di approcci ambientali ha portato benefici concreti alle aziende, aumentando la produttività, la reputazione e la resilienza. Tuttavia nello studio presentato per il progetto SME EnterPRIZE, la principale iniziativa di Generali per la promozione della cultura della sostenibilità, è netto il richiamo a un maggiore intervento della politica nella facilitazione dei processi per l’implementazione delle pratiche sostenibili. Il 73% degli imprenditori infatti ha chiesto incentivi fiscali per promuovere prodotti e servizi sostenibili, il 67% ha indicato la necessità di finanziamenti provenienti dall'Unione Europea per supportare la transizione ecologica e il 63% ha evidenziato l'importanza di maggiori opportunità di formazione per i dirigenti e i dipendenti. 

Al giorno d’oggi le imprese si trovano ad affrontare numerosi ostacoli sulla via verso assetto più ecologico. Elevati prezzi dell’energia (59%) e l’inflazione incontrollata (58%) in primis. La mancanza di supporto istituzionale in termini di regolamentazione e burocrazia è stata segnalata dal 50% delle aziende come principale freno alla transizione ecologica, un dato raddoppiato rispetto all'anno precedente. Il 49% delle aziende inoltre ha segnalato la mancanza di incentivi pubblici come un disincentivo all’adozione di politiche aziendali green, registrando un aumento del 28% rispetto all'anno precedente. Nonostante le difficoltà le aziende che hanno adottato iniziative di sostenibilità si sono dimostrate più resistenti agli shock esterni. Durante periodi di instabilità economica, così come durante le fiammate inflazionistiche causate dalla guerra in Ucraina o l'aumento dei prezzi di elettricità e gas, le Pmi orientate alla sostenibilità hanno ottenuto risultati più competitivi. In particolare, hanno registrato un miglior impatto ambientale (82%), maggiore soddisfazione dei clienti (75%) e una migliore reputazione (64%). I dati confermano che le Pmi europee vedono nella sostenibilità un fattore chiave per la loro crescita e competitività nei mercati in continua evoluzione. Pertanto, il sostegno dei policy maker è fondamentale per superare gli ostacoli e favorire la transizione verso un modello di business più sostenibile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

👥

I più visti