I Paesi del G20 temono i rischi economici e sociali

Le minacce economiche e sociali, come la recessione economica, l'inflazione e l'erosione della coesione sociale, rappresentano alcuni dei maggiori rischi per i Paesi del G20 nei prossimi due anni. È quanto emerge dall'Executive Opinion Survey, un sondaggio annuale realizzato dal Centre for the New Economy and Society del World Economic Forum, in partnership con Marsh McLennan e Zurich insurance group, che quest’anno ha raccolto le opinioni di più di 11mila business leader di oltre 110 Paesi tra aprile e agosto. La recessione economica è stata il rischio più comunemente citato dai business leader del G20 quest'anno, ed è stata identificata come la principale minaccia in 13 dei 20 Paesi. Tra i primi cinque rischi per i Paesi del G20 nel prossimo futuro sono stati indicati anche l'inflazione, la carenza di manodopera e di talenti, la carenza di forniture energetiche e l'erosione della coesione e del benessere sociale.

Mentre continuano i preparativi per la COP28 a Dubai, dopo un anno di temperature record a livello globale e di eventi atmosferici violenti, i risultati dell’ultima indagine mostrano come i rischi ambientali siano stati superati da altre preoccupazioni. In continuità con quanto rilevato nella scorsa edizione, quest’anno i rischi ambientali sono stati citati solo otto volte tra i cinque maggiori rischi nei Paesi del G20. I rischi tecnologici, comprese le minacce relative all'intelligenza artificiale, compaiono invece solo tre volte nella classifica delle principali criticità. In un contesto più ampio, i risultati evidenziano preoccupazioni sorprendentemente comuni tra le economie avanzate e i mercati emergenti. La recessione economica è stata classificata come il rischio principale in tutte le aree, mentre gli eventi meteorologici estremi sono l'unico rischio ambientale ad aver raggiunto la top 10 di quest'anno in tutti i gruppi di Paesi ad alto reddito, reddito medio-alto, reddito medio-basso e reddito basso.