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Nei prossimi mesi su gli stipendi degli italiani

Secondo l’indagine di Towers Watson a partire dal 2016, ma già dalle prossime settimane, i lavoratori potranno registrare un aumento del salario

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A partire dal 2016, e già nei prossimi mesi di quest’anno, i lavoratori italiani potranno beneficiare di una crescita degli stipendi. E’ la previsione per il 2016 che emerge dal Salary Budget Planning Study di Towers Watson. La combinazione di un discreto aumento dei salari e un’inflazione vicina a livelli record negativi, infatti, saranno un fattore determinante per  i dipendenti italiani, i quali inizieranno a vedere un reale incremento del loro reddito dopo anni di crescita zero.

La ricerca, condotta nel luglio 2015 con 8.000 questionari ricevuti da 110 aziende del settore privato in tutto il mondo, rivela che lo stipendio medio italiano è cresciuto del 2.5%: questo, unito alla bassa inflazione annuale del 0.4%, porterà a una crescita in termini reali degli stipendi che non si registrava da molti anni. In particolare, analizzando il  documento che sintetizza i risultati della ricerca annuale di Towers Watson sull’andamento degli stipendi ed esamina le pratiche come uno strumento per supportare le aziende nei piani di compensazione per il 2015, si prevede che l’aumento dei salari in Europa supererà significativamente l’inflazione quest’anno: con Francia ed Olanda che beneficeranno di condizioni simili all’Italia, mentre i dipendenti britannici e tedeschi beneficeranno di un aumento medio di circa il 3%. 

Mentre in Spagna, Svizzera, Irlanda e Grecia le risorse stanziate per aumentare gli stipendi saranno più basse, pari a circa il 2%, ma i livelli negativi d’inflazione in questi paesi dovrebbero riflettersi in un costo della vita più basso per la maggioranza dei lavoratori. Per il 2016, la previsione per l’Italia è molto simile in termini di crescita degli stipendi, ma con l’inflazione attesa rapidamente in crescita dal 0.4% al 1.2%. Ne consegue che l’aumento del reddito disponibile in termini reali sarà percepito in forma attenuata. Uno scenario simile è atteso in Europa, con l’incremento degli stipendi compreso tra il 2-3%. È previsto, inoltre, che il tasso di inflazione si attesterà nel Vecchio Continente a circa il 1.2-1.6%, fatta eccezione per Spagna, Svizzera, e Grecia dove si stima che l’inflazione resterà inferiore all’1%.

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