Chi ha una rendita vive di più
Lo sostiene l’Ordine degli attuari in un nuovo studio sulla mortalità in Italia
14/12/2016
In Italia, l’aspettativa di vita dei pensionati è più alta rispetto alla media generale della popolazione. A dirlo è lo studio, "La mortalità dei percettori di rendita in Italia", realizzato dall’Ordine degli attuari e presentato presso la sede romana dell’Inps.
La ricerca, che ha preso in esame, dal 1980 al 2011, 15 milioni di posizioni, per quasi 200 miliardi di rendite erogate, rivela che la mortalità dei percettori di pensione risulta inferiore rispetto a quella della popolazione generale, con punte del 20-25% nelle età prossime al pensionamento.
La ricerca, che ha preso in esame, dal 1980 al 2011, 15 milioni di posizioni, per quasi 200 miliardi di rendite erogate, rivela che la mortalità dei percettori di pensione risulta inferiore rispetto a quella della popolazione generale, con punte del 20-25% nelle età prossime al pensionamento.
Viceversa, la mortalità degli invalidi è maggiore per entrambi i sessi, con un differenziale più marcato per le donne, nelle età iniziali (9-10 volte), così come per i soggetti che hanno subìto da poco tempo l'invalidità (20 volte) e per i superstiti, soprattutto uomini.
Secondo le proiezioni degli attuari, nel 2045 i pensionati uomini vivranno mediamente 88 anni e le donne arriveranno a 92: circa un anno in più rispetto alla media generale della popolazione.
Secondo le proiezioni degli attuari, nel 2045 i pensionati uomini vivranno mediamente 88 anni e le donne arriveranno a 92: circa un anno in più rispetto alla media generale della popolazione.
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