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Product recall, sempre più costosi

Normative stringenti e controlli accurati: i richiami rischiano di costare sempre più caro alle imprese, come segnala un rapporto di Agcs

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Il rischio di una produzione difettosa non è un pericolo nuovo per le aziende, ma i danni finanziari conseguenti rischiano di diventare più invalidanti a causa di una serie di cambiamenti. Oggi il costo medio dei risarcimenti dei richiami più significativi si aggira sui 12 milioni di dollari, con strascichi che possono arrivare a miliardi di euro a causa del cosiddetto “ripple effect”, l’effetto a catena. Secondo il rapporto di Agcs “Product recall: managing the impact of the new risk landscape", la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi. L’aumentata attenzione verso il benessere delle persone ha spinto i legislatori ad emanare normative più stringenti e regolamentazioni più severe, e anche i consumatori stessi sono diventati più oculati nelle scelte. Inoltre, la globalizzazione delle supply chain ha reso più difficile controllare tutti i materiali, che provengono da ogni parte del mondo. Il rapporto individua poi nelle nuove tecnologie altri elementi che influenzeranno il rischio: i progressi nei test sui prodotti, ad esempio, renderanno più facile per le autorità di regolamentazione e per i produttori rintracciare eventuali contaminazioni o difetti, aumentando la sicurezza ma dando anche luogo a contenziosi, dal momento che le parti responsabili potranno essere identificate più facilmente. Anche il cyber risk non sarà da sottovalutare: gli hacker potrebbero sabotare o contaminare un prodotto controllando i macchinari negli impianti di produzione automatizzati. Infine, sono in aumento anche i richiami per ragioni etiche e di reputazione, come nei casi in cui nella supply chain siano stati impiegati minori o persone non tutelate o se alimenti vegani vengono mal etichettati o contraffatti.

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