Assifact, factoring in crescita nel 2014
Secondo l'associazione, i ritardi dei pagamenti continuano a frenare il sistema delle imprese
01/04/2014
Sono saliti a 22 miliardi di euro i crediti ceduti nei primi due mesi del 2014, in aumento del 5,73% sullo stesso periodo del 2013. Per il resto dell'anno si prevede un incremento dell'1,84% su base annua. È quanto emerge dai dati diffusi da Assifact, l'associazione delle società di factoring nel corso di un incontro, svoltosi a Milano, intitolato Ritardi nei pagamenti: l'opportunità del factoring per sostenere subito la ripresa del sistema produttivo.
È la Pubblica amministrazione a confermarsi come il peggior pagatore, con tempi medi che nella sanità superano i sei mesi. Il presidente di Assifact Paolo Licciardello e il segretario generale Alessandro Carretta (nella foto) hanno sottolineato il fatto che sulle imprese italiane, impegnate nello sforzo di agganciare la ripresa internazionale, continuano a pesare i ritardi dei pagamenti dei crediti commerciali. Non è migliorata la situazione in merito ai pagamenti pubblici: nonostante gli interventi normativi degli ultimi tre anni, la situazione non è migliorata. Per Assifact, il nuovo disegno di legge sui debiti della PA, annunciato dal governo Renzi, è un passo positivo nelle intenzioni che rischia, in assenza di soluzioni applicative chiare e semplici e di un attento lavoro di coordinamento con le normative precedenti, di non rappresentare l'attesa svolta buona per sanare la piaga dei ritardi. Assifact si è detta "pronta a mettere a disposizione del governo tutte le proprie competenze ed esperienze in materia di crediti commerciali, mercato di cui le società di factoring sono protagoniste, per contribuire alla definizione delle soluzioni migliori per il sistema Italia".
La classifica delle società
Ai vertici della classifica delle società di factoring per il 2013 figurano Mediofactoring, con oltre 55 miliardi di turnover e una quota del 32,5% del mercato italiano, Unicredit Factoring (oltre 28 miliardi e quota di mercato del 16,74%) e Ifitalia (oltre 25 miliardi e quota del 14,68%). Seguono nell'ordine, a completare l'elenco delle prime dieci: Factorit, Ubi Factor, MPS L&F, Banca Ifis, GE Capital, Fidis ed Emil-Ro Factor.
Per il mercato del factoring le prospettive sono di una nuova crescita nel 2014. A fine febbraio il consuntivo dei primi due mesi ha visto il turnover cumulativo salire a circa 22 miliardi di euro, il 5,73% in più rispetto allo stesso periodo del 2013. Per l'intero anno gli operatori associati ad Assifact prevedono un incremento sia del turnover (volume totale dei crediti ceduti nell'arco dell'anno) nella misura dell'1,84%, sia dell'outstanding a fine 2014 (ammontare dei crediti in essere, cioè acquistati e non ancora incassati) pari allo 0,74%. Dopo la crescita negli anni della crisi, in controtendenza rispetto agli altri strumenti finanziari (+22% nel 2011 e +4,3% nel 2012 gli ultimi dati positivi), l'attività del factoring ha fatto registrare nel 2013, in termini di turnover, una contrazione del 2,13% rispetto all'anno precedente, frutto di un consolidamento dei volumi del mercato e soprattutto della riduzione del fatturato industriale. In Lombardia (30,71%) e nel Lazio (28,76%) si concentra quasi il 60% del totale delle imprese che hanno ceduto i loro crediti alle società di factoring. Le medesime regioni rappresentano anche la metà (Lazio 30%, Lombardia 20%) dei debitori i cui debiti commerciali sono stati ceduti.
È la Pubblica amministrazione a confermarsi come il peggior pagatore, con tempi medi che nella sanità superano i sei mesi. Il presidente di Assifact Paolo Licciardello e il segretario generale Alessandro Carretta (nella foto) hanno sottolineato il fatto che sulle imprese italiane, impegnate nello sforzo di agganciare la ripresa internazionale, continuano a pesare i ritardi dei pagamenti dei crediti commerciali. Non è migliorata la situazione in merito ai pagamenti pubblici: nonostante gli interventi normativi degli ultimi tre anni, la situazione non è migliorata. Per Assifact, il nuovo disegno di legge sui debiti della PA, annunciato dal governo Renzi, è un passo positivo nelle intenzioni che rischia, in assenza di soluzioni applicative chiare e semplici e di un attento lavoro di coordinamento con le normative precedenti, di non rappresentare l'attesa svolta buona per sanare la piaga dei ritardi. Assifact si è detta "pronta a mettere a disposizione del governo tutte le proprie competenze ed esperienze in materia di crediti commerciali, mercato di cui le società di factoring sono protagoniste, per contribuire alla definizione delle soluzioni migliori per il sistema Italia".
La classifica delle società
Ai vertici della classifica delle società di factoring per il 2013 figurano Mediofactoring, con oltre 55 miliardi di turnover e una quota del 32,5% del mercato italiano, Unicredit Factoring (oltre 28 miliardi e quota di mercato del 16,74%) e Ifitalia (oltre 25 miliardi e quota del 14,68%). Seguono nell'ordine, a completare l'elenco delle prime dieci: Factorit, Ubi Factor, MPS L&F, Banca Ifis, GE Capital, Fidis ed Emil-Ro Factor.
Per il mercato del factoring le prospettive sono di una nuova crescita nel 2014. A fine febbraio il consuntivo dei primi due mesi ha visto il turnover cumulativo salire a circa 22 miliardi di euro, il 5,73% in più rispetto allo stesso periodo del 2013. Per l'intero anno gli operatori associati ad Assifact prevedono un incremento sia del turnover (volume totale dei crediti ceduti nell'arco dell'anno) nella misura dell'1,84%, sia dell'outstanding a fine 2014 (ammontare dei crediti in essere, cioè acquistati e non ancora incassati) pari allo 0,74%. Dopo la crescita negli anni della crisi, in controtendenza rispetto agli altri strumenti finanziari (+22% nel 2011 e +4,3% nel 2012 gli ultimi dati positivi), l'attività del factoring ha fatto registrare nel 2013, in termini di turnover, una contrazione del 2,13% rispetto all'anno precedente, frutto di un consolidamento dei volumi del mercato e soprattutto della riduzione del fatturato industriale. In Lombardia (30,71%) e nel Lazio (28,76%) si concentra quasi il 60% del totale delle imprese che hanno ceduto i loro crediti alle società di factoring. Le medesime regioni rappresentano anche la metà (Lazio 30%, Lombardia 20%) dei debitori i cui debiti commerciali sono stati ceduti.
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