Dalla consultazione, novità per blockchain e smart contract
Eiopa ha pubblicato i feedback raccolti presso le parti interessate rispetto all’utilizzo delle tecnologie digitali innovative nell’offerta assicurativa. Le applicazioni sono ancora in fase iniziale, ma possono rappresentare un modello di business completamente diverso dall’attuale
21/06/2022
L’attenzione di Eiopa, ma anche della vigilanza nazionale, al fenomeno della digitalizzazione è sempre costante.
I lettori di Insurance Daily ricorderanno sicuramente che il 29 aprile 2021 l’Autorità ha pubblicato il discussion paper in materia di blockchain e smart contract in campo assicurativo, invitando tutti gli stakeholder interessati a presentare i propri commenti entro il 29 luglio 2021.
Ciò al fine di poter comprendere meglio gli sviluppi della blockchain nel settore assicurativo, nonché i rischi e benefici correlati, senza dimenticare, come può leggersi nel documento, la valenza dell’iniziativa nel contesto della già citata Digital finance strategy della Commissione Europea e più in generale del focus dell’Eiopa sulla digitalizzazione, inclusi i modelli di business fondati sull’open insurance.
La blockchain potrebbe facilitare l’accesso e la condivisione di dati personali e non personali, ad esempio, nel contesto dell’open insurance, nell’ambito di un “archivio dati sicuro e decentralizzato per registrare informazioni certificate e autenticate”; considerazioni simili possono essere fatte per il settore dell’open banking.
Caratteristiche della blockchain sono l’immutabilità (ogni blocco validato e approvato non può essere più modificato dopo l’approvazione di tutta la rete), la tracciabilità (ogni blocco controlla e approva tutte le transazioni consentendo la tracciabilità delle stesse), la validazione (i blocchi sono collegati in modo tale che ogni transazione viene validata dalla rete) e l’utilizzo della crittografia.
Le possibili applicazioni hanno un maggiore livello di sicurezza
Ebbene, lo scorso 6 maggio Eiopa ha pubblicato sul proprio sito il documento contenente i feedback degli stakeholder, nel cui ambito, a livello generale, si segnala che l’implementazione della tecnologia blockchain nel settore in Europa, anche per quanto riguarda le criptovalute, è ancora in una fase iniziale.
In particolare, è stato, tra l’altro, osservato che la blockchain potrebbe ridurre le frodi e consentire ad assicuratori, riassicuratori, intermediari e regolatori di condividere i dati in modo sicuro. Più concretamente, tra i potenziali use case in campo assicurativo (tralasciamo in questa sede quelli relativi al regtech e al suptech) sono stati segnalati i seguenti:
- la fornitura di certificati di assicurazione nel marine cargo basati su blockchain;
- l’utilizzo in ambito Rca (prova dell’assicurazione, liquidazione dei sinistri, certificazione bonus/malus, ecc.);
- l’utilizzo della blockchain nell’e-health (condivisione di documenti tra consumatore, medico e assicuratore, mitigazione delle frodi);
- la tracciabilità e la certificazione dei dati del veicolo durante l’intero ciclo di vita (si veda al proposito l’utilizzo della tecnologia Nft basata su blockchain per tracciare l’intera vita dell’Alfa Romeo Tonale, primo esempio nel settore automotive);
- la possibilità di fornire una prova che il cliente ha letto i documenti (documenti precontrattuali ai sensi della direttiva Idd sulla distribuzione assicurativa), o anche verificarne la comprensione tramite un questionario registrato e a prova di manomissione (nella vendita di prodotti unit-linked);
La finanza decentralizzata è un sistema alternativo al modello tradizionale
Evidenza è stata data anche a un settore che richiederà una notevole attenzione nel prossimo futuro, cioè quello della finanza decentralizzata (DeFi - Decentralized Finance) che è già una realtà, sia in ambito finanziario sia in ambito assicurativo, e che si fonda su una sostanziale disintermediazione, mettendo in contatto direttamente l’utilizzatore con piattaforme il cui funzionamento è totalmente automatizzato, senza che vi sia alcun intervento umano.
Il tema, in questo ultimo caso, non è tanto l’utilizzo della tecnologia al servizio dell’assicurazione o della finanza, ma l’avanzare di un sistema alternativo a quello tradizionale, con regole proprie, con una serie di possibili vantaggi, ma anche di rischi. Il fruitore dei servizi, ad esempio, si interfaccia con un interlocutore non soggetto a vigilanza, senza contare gli aspetti legati al ruolo che l’industria assicurativa e quella della finanza hanno in termini di compliance fiscale della propria clientela.
Tutte questioni molto calde, che dovrebbero essere sempre di più al centro dell’agenda, in considerazione dell’evoluzione del mercato assicurativo e dell’avanzare nell’età dei nativi digitali, ovvero quei soggetti maggiormente (ma non sono solo loro) attirati da soluzioni tech, anche nelle forme più estreme e alternative al sistema, come abbiamo accennato sopra.
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