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Sicurezza nei cantieri: cos’è la “patente a crediti”

A partire dallo scorso ottobre, il testo unico sulla sicurezza ha introdotto un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, obbligatorio per chi è impiegato nelle opere pubbliche e in quelle private

Sicurezza nei cantieri: cos’è la “patente a crediti” hp_vert_img
Dal 3 ottobre scorso è operativa l’applicazione online per le richieste d’esonero delle assunzioni obbligatorie dei disabili (il cosiddetto esonero autocertificato) per gli addetti a lavori considerati a rischio elevato. Sarà ora possibile la compilazione dell’autocertificazione e il calcolo automatico del contributo di esonero da pagare. Si tratta di una novità introdotta dal dm dell’11 giugno 2024, che ha riformato la disciplina introdotta dal dm del 10 marzo 2016 sull’esonero dagli obblighi previsti dalla legge 68/99 in materia di collocamento mirato. Tale legge stabiliva che potevano accedere al collocamento mirato, tra gli invalidi civili, le persone con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45% e, tra gli invalidi del lavoro, quelle con grado superiore al 33%.
Le statistiche ufficiali relative agli infortuni e ai decessi sul lavoro in Italia, pubblicate dall’Istat e dall’Inail, hanno mostrato dati preoccupanti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, con un numero elevato di incidenti nei settori più rischiosi, dei quali fanno parte l’edilizia e i cantieri di lavoro temporanei o mobili. Nel corso del 2023, gli incidenti sul lavoro hanno registrato un forte aumento rispetto all’anno precedente, con circa 554mila infortuni denunciati e 1.090 decessi. La nuova normativa si pone quindi l’obiettivo di contrastare l’aumento degli incidenti, agendo sulle categorie più esposte. 
A partire dal mese di ottobre 2024, dunque, l’articolo 27 del testo unico sulla sicurezza, così come modificato dall’articolo 29 del dl 19/2024, ha introdotto un sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, tramite una patente a crediti, obbligatoria per chi opera nei cantieri pubblici e in quelli privati. Le imprese o i lavoratori autonomi stranieri, stabiliti in un altro Stato membro dell’Unione Europea o in uno Stato extra-Ue, potranno operare in Italia solo con un documento equivalente, che verrà rilasciato dall’autorità competente del paese d’origine e riconosciuto nel nostro. La patente verrà rilasciata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro ai soggetti indicati dall’articolo 89 del d.Lgs. 81/2008. Coloro che effettuano esclusivamente forniture o prestazioni di natura intellettuale, ovvero quelle che “richiedono lo svolgimento di prestazioni professionali, svolte in via eminentemente personale, costituenti ideazione di soluzioni o elaborazione di pareri, prevalenti nel contesto della prestazione erogata rispetto alle attività materiali e all’organizzazione di mezzi e risorse”, resteranno esclusi.

FUNZIONAMENTO DELLA PATENTE A CREDITI 

La patente a crediti verrà rilasciata in formato digitale, solo alle imprese in possesso di:
a) iscrizione alla Camera di Commercio;
b) adempimento degli obblighi formativi obbligatori previsti dal d.Lgs. 81/2008 per datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori autonomi e prestatori di lavoro;
c) possesso di un valido Documento unico di regolarità contributiva (Durc); 
d) possesso del Documento di valutazione dei rischi (Dvr), se previsto;
e) certificazione di regolarità fiscale;
f) designazione del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (Rspp), ove previsto.
Ogni patente partirà da un punteggio iniziale di 30 crediti. Per operare nei cantieri sarà necessario un minimo di 15 crediti, e potranno essere attribuiti crediti aggiuntivi o vi sarà la possibilità di recuperare quelli decurtati per eventuali violazioni precedenti. Se verranno accertate più violazioni sullo stesso procedimento, i crediti potranno essere ridotti fino al doppio della sanzione prevista per l’infrazione più grave. Per quanto riguarda il funzionamento di assegnazione e decurtazione dei crediti, sono state approntate due tabelle dalle quali si può ricavare l’incremento possibile di punti e le varie fattispecie di illeciti che ne comportano la riduzione. Le tabelle sono allegate al decreto attuativo del 18/09/2024, n.132.
In caso di infortuni mortali o che causino l’inabilità permanente dei lavoratori coinvolti, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro potrà adottare un provvedimento di sospensione cautelare della patente per un massimo di 12 mesi. Tale misura potrà essere adottata se sarà riscontrata una responsabilità del datore di lavoro o di un suo collaboratore. Contro tale provvedimento sarà comunque ammesso ricorso, entro 30 giorni, all’Ispettorato del lavoro competente. Lo stesso si dovrà pronunciare entro ulteriori 30 giorni, pena l’inefficacia del provvedimento sospensivo.

IN CASO DI INOTTEMPERANZA

La patente potrà inoltre essere revocata in caso di dichiarazioni non veritiere sui requisiti delle imprese. In seguito alla revoca, l’impresa o il lavoratore autonomo potranno presentare una nuova richiesta, ma solo dopo ulteriori 12 mesi. Se il punteggio della patente dovesse scendere sotto i 15 crediti, l’impresa o il lavoratore autonomo non potranno continuare a operare nei cantieri, anche se verrà comunque consentito il completamento dei lavori in corso, purché il 30% del valore del contratto sia stato già eseguito. 
La mancanza della patente, o il suo utilizzo con un punteggio inferiore a 15 crediti, comporterà sanzioni amministrative pari al 10% del valore dei lavori, con il minimo di 6.000 euro. I soggetti inadempienti saranno inoltre esclusi dalla partecipazione ai lavori pubblici per sei mesi.
Il committente o il responsabile dei lavori che non abbiano verificato il possesso della patente presso le imprese esecutrici o gli eventuali lavoratori autonomi saranno puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria da 711,92 euro a 2.562,91 euro. Le imprese che possiedono l’attestazione di qualificazione Soa, con classifica pari o superiore alla terza non saranno comunque tenute al possesso della patente. Ricordiamo che l’attestazione Soa è un documento che concerne le capacità tecniche e finanziarie di un’azienda, che dev’essere presentato obbligatoriamente per partecipare alle gare d’appalto per i lavori pubblici. Scopo di questo documento è dimostrare che l’impresa che lo detiene possegga i requisiti di qualificazione richiesti dalla legge per l’esecuzione di opere pubbliche che abbiano un importo a base d’asta superiore a 150mila euro. Tale documento viene rilasciato dalle Soa (Società organismi di attestazione - enti privati autorizzati dall’Anac, Autorità nazionale anti corruzione) previa verifica del possesso dei requisiti necessari. 

IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO DI ESONERO 

L’autocertificazione effettuata da ciascuna azienda servirà anche a quantificare il contributo di esonero da versare ogni trimestre, che è pari a 39,21 euro per ogni giorno lavorativo e per ciascun lavoratore con disabilità non occupato. Il decreto fissa convenzionalmente la durata di ciascuna settimana in cinque giorni e di ciascun mese in 22 giorni. Ciò vuol dire che il contributo dovuto per ciascun disabile non assunto sarà pari a 2.587,86 euro a trimestre. Il primo versamento andrà fatto in sede di autocertificazione, tramite Pago-PA, e coprirà il periodo tra la data di esecuzione del pagamento e la fine del trimestre solare corrente. I versamenti successivi scadranno il giorno 10 del primo mese del trimestre di riferimento. Solo a fronte del riscontro positivo sull’esecuzione del pagamento tramite piattaforma PagoPA, l’autocertificazione potrà essere considerata valida.

ASPETTI CRITICI DEL SISTEMA 

Per quanto la patente a crediti rappresenti uno strumento innovativo per promuovere la sicurezza, essa presenta tuttavia alcuni aspetti critici. Molte aziende, in realtà, non sono ancora pronte. La procedura di rilascio e gestione della patente richiede di soddisfare diversi obblighi documentali e gestionali e comporta una certa complessità burocratica che potrebbe risultare particolarmente gravosa per molte piccole imprese. C’è poi da considerare che le sanzioni amministrative previste e la possibilità di essere esclusi dall’accesso ai lavori pubblici può rappresentare un rischio significativo per tutte le aziende che dipendono dagli appalti, e che le grandi imprese, essendo dotate di maggiori risorse, potranno ottenere più facilmente i crediti aggiuntivi previsti, creando potenzialmente una certa disparità, rispetto alle piccole.
L’accertamento della colpa del soggetto responsabile di un infortunio, infine, sembra lasciare ampio margine di discrezionalità all’Ispettorato del Lavoro e tale margine può generare incertezze tra le imprese, poiché non sembra essere sempre chiaro quali siano le circostanze che possono determinare l’applicazione della sanzione.

UN NUOVO CONCETTO DI “COLPA GRAVE” 

La colpa grave rappresenta una negligenza rilevante nella condotta di un’azienda o di un professionista e si distingue dalla colpa semplice, perché caratterizzata da una violazione delle norme particolarmente critica. Si tratta, insomma, di una condotta gravemente negligente o imprudente, in cui il soggetto responsabile ometta di adottare le misure di prevenzione e sicurezza necessarie, non consideri i rischi gravi e immediati che si dovessero presentare (esponendo i lavoratori a situazioni di pericolo facilmente evitabili) o non rispetti le disposizioni normative previste dal d.Lgs. 81/2008, che rappresenta il quadro normativo di riferimento per la sicurezza nei luoghi di lavoro. 
Alcuni osservatori hanno però identificato talune incertezze nella norma. In essa, il concetto di colpa grave sembra lasciare ampio margine di interpretazione all’autorità competente, ovvero all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, il che può comportare decisioni differenti in casi simili, creando incertezza per le imprese. La sospensione della patente può inoltre rappresentare una sanzione assai severa: le imprese sospese per colpa grave non possono più operare nei cantieri, con conseguenze economiche significative. Una volta accertata la colpa grave, infine, il datore di lavoro potrebbe essere costretto a procedimenti complessi per contestare la sospensione della patente. 
La dimostrazione che non vi sia stata una grave negligenza o imprudenza risulta complicata, soprattutto in situazioni in cui l’evento dannoso è già avvenuto ed è stato verbalizzato dai pubblici ufficiali. Occorrerà dunque comprendere la direzione che vorranno prendere gli uffici ispettivi, una volta che la normativa sarà a regime e potremo aspettarci una maggiore uniformità negli accertamenti e criteri più oggettivi nella definizione della gravità della colpa.
In conclusione, l’introduzione della patente a crediti dovrebbe risultare utile per premiare le imprese virtuose, penalizzando quelle meno attente alla tematica della sicurezza. È dunque evidente che le aziende che investiranno in sicurezza, formazione e tecnologie avanzate usufruiranno di vantaggi competitivi e potranno godere di migliore reputazione. 
Questi concetti sono molto noti agli assicuratori, perché investono chiaramente l’area del risk management. Questa normativa, insomma, sembra orientata a spingere le imprese e i professionisti che operano nel campo delle costruzioni, interessati, purtroppo, da una serie di gravi eventi dannosi, a una sempre maggiore attenzione alla prevenzione dei rischi, della qual cosa le compagnie di assicurazione non potranno che beneficiare.

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