Il perimetro della colpa in sanità
Analisi dei confini di censurabilità della condotta del medico, ma anche definizione dell’essenziale necessità di tutelarne la dignità e le prerogrative professionali. Sono i due aspetti su cui si è articolato il convegno organizzato di recente a Milano da Medicina e Diritto
03/06/2013
Si è tenuto presso l'aula magna dell'Università Statale di Milano il tradizionale convegno giuridico e medico legale organizzato dal gruppo di studio Medicina e Diritto, con il patrocinio del dipartimento di medicina legale e delle assicurazioni dell'ateneo e, quest'anno, con il fattivo contributo del Laboratorio di Responsabilità Sanitaria.
Il titolo dell'evento, che ha richiamato nell'aula più di 350 attenti congressisti, è stato Il perimetro della colpa in sanità, a conferma della particolare attenzione che oggi è riservata al settore della colpa professionale nella attività medica, anche per effetto della recente novella normativa introdotta con la così detta legge Balduzzi.
Proprio l'introduzione della legge nel nostro ordinamento è stato il centro degli approfondimenti della prima mattinata, ove gli interventi dei relatori si sono dedicati alla analisi delle problematiche interpretative della norma che vorrebbe introdurre (secondo il dichiarato intento del legislatore) una sorta di esimente per il medico, nell'ipotesi in cui venga accertata la sua condotta conforme alle linee guida riconosciute dalla scienza medica.
Domande risarcitori e aumentate del 250 per cento
Nella prima relazione, Giuseppe Cernuto, giudice presso il tribunale penale di Milano, ha affrontato la tematica del possibile impatto della disciplina innovativa sui processi in corso presso il Foro, dando atto all'oggi della assenza di pronunzie che direttamente abbiano dovuto applicare l'esimente in parola.
Proprio al tribunale di Milano si deve, per altro, la prima ordinanza con censura di costituzionalità dell'art. 3 della legge Balduzzi, depositata dalla nona sezione penale, ove, in nove articolati punti, vengono ben evidenziate le possibili incongruenze normative della novella.
Cernuto ha fornito inoltre dei dati statistici che, meglio di ogni considerazione, fotografano lo stato attuale della situazione nella rc sanitaria, riferendo che negli ultimi anni le domande risarcitorie contro i medici accusati di medical malpractice sono aumentate del 250 per cento e che, soprattutto, il 90% per procedimenti avviati avanti al tribunale penale di Milano non sfociano in fase dibattimentale, o portano comunque alla assoluzione del medico.
Tale ultimo dato certamente evidenzia, a nostro giudizio, la distonia di un sistema che porta il medico sul banco degli accusati anche quando, in nove caso su dieci, lo stesso non abbia violato le regole della ars clinica.
Disciplina civilistica e responsabilità sanitaria
Gli avvocati Luigi Isolabella ed Angela Quatraro hanno poi bene affrontato la tematica complessa dell'inquadramento concettuale della definizione di linee guida, quale parametro di valutazione della condotta del sanitario e la incidenza fattiva di tale misura di censurabilità della sua opera, ai fini della rilevanza penale della colpa. I lavori del convegno, sotto la presidenza del professore Antonio Farneti
e con la moderazione del professore Riccardo Zoja, hanno poi affrontato la tematica a della responsabilità
sanitaria secondo i dettami della colpa civile, con l'ampia ed esauriente relazione del consigliere della corte di appello di Milano Ersilio Secchi, il quale ha altresì censurato la inefficacia e la vaghezza dispositiva della legge Balduzzi quanto alla sua possibile influenza sulla disciplina civilistica. I lavori della mattinata si sono conclusi con le relazioni aventi a tema il difficile accertamento medico legale del danno iatrogeno o biologico differenziale tra patologia preesistente e danno causalmente connesso all'errore clinico e la altrettanto difficile trasformazione del danno risarcibile in compenso economico, con l'importante contributo di Roberto Bichi, presidente della prima sezione del tribunale civile di Milano.
L'accertamento della colpa medica
Nella sessione pomeridiana si sono affrontati i temi dell'accertamento della colpa medica secondo la disciplina medico legale, con la relazione del professore Umberto Genovese, e della così detta medicina difensiva quale primo effetto dell'aggravamento, oggi, della posizione processuale del medico esposto ad un elevato contenzioso, spesso non sostenuto da fondamento scientifico.
Una tavola rotonda, arricchita dalla partecipazione di numerosi esperti del settore, ha chiuso i lavori della giornata e affrontato la grave tematica della sostenibilità del sistema della colpa medica nel comparto assicurativo, cercando di tracciare soluzioni che possano consentire una migliore reperibilità delle risorse e dei prodotti più efficacemente protettivi per il professionista.
Ancora una volta Medicina e Diritto ha saputo insomma, nella prestigiosa cornice accademica dell'aula magna, affrontare con spirito critico ma propositivo le più attuali tematiche giuridiche e scientifiche che attengono alla responsabilità sanitaria nel nostro moderno sistema di tutela della persona, e al perimetro di censurabilità della condotta del medico nell'ottica di una altrettanto essenziale necessità di tutela della sua dignità e delle sue prerogative professionali.
Il titolo dell'evento, che ha richiamato nell'aula più di 350 attenti congressisti, è stato Il perimetro della colpa in sanità, a conferma della particolare attenzione che oggi è riservata al settore della colpa professionale nella attività medica, anche per effetto della recente novella normativa introdotta con la così detta legge Balduzzi.
Proprio l'introduzione della legge nel nostro ordinamento è stato il centro degli approfondimenti della prima mattinata, ove gli interventi dei relatori si sono dedicati alla analisi delle problematiche interpretative della norma che vorrebbe introdurre (secondo il dichiarato intento del legislatore) una sorta di esimente per il medico, nell'ipotesi in cui venga accertata la sua condotta conforme alle linee guida riconosciute dalla scienza medica.
Domande risarcitori e aumentate del 250 per cento
Nella prima relazione, Giuseppe Cernuto, giudice presso il tribunale penale di Milano, ha affrontato la tematica del possibile impatto della disciplina innovativa sui processi in corso presso il Foro, dando atto all'oggi della assenza di pronunzie che direttamente abbiano dovuto applicare l'esimente in parola.
Proprio al tribunale di Milano si deve, per altro, la prima ordinanza con censura di costituzionalità dell'art. 3 della legge Balduzzi, depositata dalla nona sezione penale, ove, in nove articolati punti, vengono ben evidenziate le possibili incongruenze normative della novella.
Cernuto ha fornito inoltre dei dati statistici che, meglio di ogni considerazione, fotografano lo stato attuale della situazione nella rc sanitaria, riferendo che negli ultimi anni le domande risarcitorie contro i medici accusati di medical malpractice sono aumentate del 250 per cento e che, soprattutto, il 90% per procedimenti avviati avanti al tribunale penale di Milano non sfociano in fase dibattimentale, o portano comunque alla assoluzione del medico.
Tale ultimo dato certamente evidenzia, a nostro giudizio, la distonia di un sistema che porta il medico sul banco degli accusati anche quando, in nove caso su dieci, lo stesso non abbia violato le regole della ars clinica.
Disciplina civilistica e responsabilità sanitaria
Gli avvocati Luigi Isolabella ed Angela Quatraro hanno poi bene affrontato la tematica complessa dell'inquadramento concettuale della definizione di linee guida, quale parametro di valutazione della condotta del sanitario e la incidenza fattiva di tale misura di censurabilità della sua opera, ai fini della rilevanza penale della colpa. I lavori del convegno, sotto la presidenza del professore Antonio Farneti
e con la moderazione del professore Riccardo Zoja, hanno poi affrontato la tematica a della responsabilità
sanitaria secondo i dettami della colpa civile, con l'ampia ed esauriente relazione del consigliere della corte di appello di Milano Ersilio Secchi, il quale ha altresì censurato la inefficacia e la vaghezza dispositiva della legge Balduzzi quanto alla sua possibile influenza sulla disciplina civilistica. I lavori della mattinata si sono conclusi con le relazioni aventi a tema il difficile accertamento medico legale del danno iatrogeno o biologico differenziale tra patologia preesistente e danno causalmente connesso all'errore clinico e la altrettanto difficile trasformazione del danno risarcibile in compenso economico, con l'importante contributo di Roberto Bichi, presidente della prima sezione del tribunale civile di Milano.
L'accertamento della colpa medica
Nella sessione pomeridiana si sono affrontati i temi dell'accertamento della colpa medica secondo la disciplina medico legale, con la relazione del professore Umberto Genovese, e della così detta medicina difensiva quale primo effetto dell'aggravamento, oggi, della posizione processuale del medico esposto ad un elevato contenzioso, spesso non sostenuto da fondamento scientifico.
Una tavola rotonda, arricchita dalla partecipazione di numerosi esperti del settore, ha chiuso i lavori della giornata e affrontato la grave tematica della sostenibilità del sistema della colpa medica nel comparto assicurativo, cercando di tracciare soluzioni che possano consentire una migliore reperibilità delle risorse e dei prodotti più efficacemente protettivi per il professionista.
Ancora una volta Medicina e Diritto ha saputo insomma, nella prestigiosa cornice accademica dell'aula magna, affrontare con spirito critico ma propositivo le più attuali tematiche giuridiche e scientifiche che attengono alla responsabilità sanitaria nel nostro moderno sistema di tutela della persona, e al perimetro di censurabilità della condotta del medico nell'ottica di una altrettanto essenziale necessità di tutela della sua dignità e delle sue prerogative professionali.
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