Verso la dematerializzazione del contrassegno
All’inizio del periodo che porterà all’estinzione del tagliando esposto sul parabrezza, si possono già immaginare quali saranno le conseguenze di questo passaggio. A partire dal rischio di un ulteriore indebolimento del rapporto con l’intermediario
04/11/2015
Mancano pochi giorni alla fatidica data: il 18 ottobre, infatti, la progressiva dematerializzazione del contrassegno, iniziata nel 2012 con il D.L. “Cresci Italia” (D.L. n. 1/2012, convertito dalla L. n. 27/2012) giungerà a compimento.
L’avvenimento si colloca in un momento storico, che per il settore assicurativo risulta essere particolarmente effervescente. Da un lato, infatti, il disegno di legge sulla concorrenza per l’anno 2015 ha passato il vaglio della Camera e si appresta ad approdare al Senato, dall’altro, il mercato della distribuzione si trova a vivere un momento particolare, caratterizzato dallo sviluppo sempre più veloce ed incalzante della tecnologia, dietro il quale comincia ad intravvedersi l’interesse di alcuni colossi del mondo internet (e non solo).
È di stretta attualità, infine, il c.d. “Dieselgate”, le cui ripercussioni sono ad oggi difficili da immaginare, ma che, in un futuro (più o meno prossimo) potrebbe portare significativi cambiamenti nell’industria automobilistica (e quindi anche in quella assicurativa ad essa legata) accanto a quelli già in essere (la guida autonoma è una realtà, il car sharing è sempre più diffuso e già oggi è possibile acquistare un’autovettura alimentata ad idrogeno).
Inquadrato sinteticamente il fenomeno, è fuor di dubbio che la dematerializzazione del certificato, oltre a rispondere a precise esigenze di lotta alle frodi ed alle contraffazioni, comporta una serie di conseguenze sul piano pratico, che avremo modo di valutare nel medio periodo.
In primo luogo, infatti, la novità rappresenta una vera e propria rivoluzione per gli assicurati, per i quali, spesso il ritiro del contrassegno (al di là della distribuzione diretta e a distanza) rappresenta (ma potremmo quasi dire “rappresentava”) un’occasione (in alcuni casi l’unica) per incontrare il proprio intermediario di fiducia.
In secondo luogo, pur comprendendo e condividendo le motivazioni che hanno portato all’eliminazione del contrassegno, non possiamo nascondere una certa preoccupazione in relazione al fenomeno dell’evasione dell’obbligo assicurativo. In tal senso, però, è utile ricordare come i controlli circa l’assolvimento dell’obbligo in questione potranno essere svolti sia in sede di eventuale controllo da parte delle Forze dell’Ordine, sia a distanza, attraverso le differenti tipologie di “occhi elettronici” che sono disseminati lungo le nostre strade.
Non ci resta, dunque, che attendere e prepararci dal prossimo rinnovo a non vedere più sul parabrezza quel quadratino di carta, che magari ad alcuni potrà anche mancare un po’.
L’avvenimento si colloca in un momento storico, che per il settore assicurativo risulta essere particolarmente effervescente. Da un lato, infatti, il disegno di legge sulla concorrenza per l’anno 2015 ha passato il vaglio della Camera e si appresta ad approdare al Senato, dall’altro, il mercato della distribuzione si trova a vivere un momento particolare, caratterizzato dallo sviluppo sempre più veloce ed incalzante della tecnologia, dietro il quale comincia ad intravvedersi l’interesse di alcuni colossi del mondo internet (e non solo).
È di stretta attualità, infine, il c.d. “Dieselgate”, le cui ripercussioni sono ad oggi difficili da immaginare, ma che, in un futuro (più o meno prossimo) potrebbe portare significativi cambiamenti nell’industria automobilistica (e quindi anche in quella assicurativa ad essa legata) accanto a quelli già in essere (la guida autonoma è una realtà, il car sharing è sempre più diffuso e già oggi è possibile acquistare un’autovettura alimentata ad idrogeno).
Inquadrato sinteticamente il fenomeno, è fuor di dubbio che la dematerializzazione del certificato, oltre a rispondere a precise esigenze di lotta alle frodi ed alle contraffazioni, comporta una serie di conseguenze sul piano pratico, che avremo modo di valutare nel medio periodo.
In primo luogo, infatti, la novità rappresenta una vera e propria rivoluzione per gli assicurati, per i quali, spesso il ritiro del contrassegno (al di là della distribuzione diretta e a distanza) rappresenta (ma potremmo quasi dire “rappresentava”) un’occasione (in alcuni casi l’unica) per incontrare il proprio intermediario di fiducia.
In secondo luogo, pur comprendendo e condividendo le motivazioni che hanno portato all’eliminazione del contrassegno, non possiamo nascondere una certa preoccupazione in relazione al fenomeno dell’evasione dell’obbligo assicurativo. In tal senso, però, è utile ricordare come i controlli circa l’assolvimento dell’obbligo in questione potranno essere svolti sia in sede di eventuale controllo da parte delle Forze dell’Ordine, sia a distanza, attraverso le differenti tipologie di “occhi elettronici” che sono disseminati lungo le nostre strade.
Non ci resta, dunque, che attendere e prepararci dal prossimo rinnovo a non vedere più sul parabrezza quel quadratino di carta, che magari ad alcuni potrà anche mancare un po’.
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