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Gli estremismi politici: diverse interpretazioni per nuovi scenari

Chiusi da decenni i tempi degli scontri aperti tra opposti schieramenti, le attività di proselitismo, così come l’operatività sul campo, dei gruppi di destra e di sinistra si sono modificate in risposta a nuove istanze sociali e ai nuovi mezzi di comunicazione, risultando ancora oggi in piena evoluzione

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La minaccia rappresentata dagli estremismi politici sembra incombere in modo insistente e diffusivo in Europa e America, soprattutto alla luce delle interconnessioni fra i flussi migratori degli ultimi anni e l’ascesa del rischio terrorismo.
Qualcuno ha definito tale fenomeno l’avanzata dell’ondata nera, anche se prima di tale affermazione si dovrebbero muovere alcune considerazioni utili per l’interpretazione delle dinamiche sottostanti.  
L’estremismo politico si manifesta con caratteristiche molto differenti in accordo alle prospettive di destra o sinistra. Ciò non riguarda solo il punto di vista ideologico, ma anche in modo più articolato gli aspetti organizzativi e comunicativi. Le dinamiche presenti nel gruppo di appartenenza, e fra questo e l’esterno, sono molto diverse per l’una o l’altra forma di estremismo, anche se nel corso degli ultimi anni si possono intravedere alcune interessanti convergenze.

La diversa finalità nell’uso dei social

Le modalità e i contenuti della comunicazione risultano invece connotati proprio da una base ideologica, che influisce anche sulla scelta di utilizzo di alcuni strumenti rispetto ad altri.
Per esempio, l’estremismo politico di estrema destra risulta più attivo sui social, considerando che le sue comunicazioni sono finalizzate al mantenimento e alla diffusione della propria visione su base storica, mentre l’estremismo politico di estrema sinistra utilizza i canali social per la condivisione di eventi e il consolidamento della rete del gruppo.   
Altre differenze sorgono quando si cerca di comprendere la reale portata delle due tipologie di estremismo, nelle loro interconnessioni a livello internazionale. Da questa prospettiva la componente dell’estrema sinistra risulta essere più attiva nella promozione del suo network a livello internazionale, con forti presenze e connessioni fra la maggior parte degli stati europei e americani.
Per la componente dell’estrema destra, l’esperienza internazionale risulta invece ridimensionata. Analizzando alcuni movimenti nati di recente in risposta a fenomeni sociali come i flussi migratori degli ultimi anni, come per esempio Pegida, movimento politico tedesco contro l’islamizzazione, si nota che esiste una rete internazionale, ma che risponde a logiche esclusivamente locali, sottodimensionando la funzione di promozione e mantenimento del network su lungo periodo e in contesti geografici differenti.  
Il fine ultimo dichiarato non è quindi unico, ma viene identificato sulla base di esigenze e bisogni che emergono da un luogo territoriale specifico; differenza sostanziale, questa, rispetto ai movimenti di estrema sinistra, che tendono a omogeneizzare l’obiettivo della loro unione, trasportandola fuori dai confini territoriali.

Una percezione influenzata dai media
La percezione collettiva che l’estrema destra europea stia avanzando in modo rapido e costante è, in realtà, modellata sulla base dei flussi di informazioni mediatiche, che spesso utilizzano il binomio estrema destraimmigrazione come unica immagine per interpretare due fenomeni interconnessi, ma con specifiche peculiarità. È l’ingresso di questa relazione nei governi nazionali che ha poi sancito gli effetti concreti di questa visione, trasformando la percezione del pubblico in una immagine reale.
L’impatto che questi movimenti e partiti politici potranno avere sullo scenario europeo non sono chiari: da un lato, la loro presenza più stabile nei parlamenti rappresenta un indicatore interessante per le analisi circa l’evoluzione dei rapporti fra loro e gli altri partiti, nonché i loro effetti sull’opinione pubblica; dall’altro, aprono la strada a una differente negoziazione fra le diverse forze politiche presenti in modo più chiaro e stabile. Questo processo è avvenuto in modo diverso se si pensa alla sistematizzazione dei partiti della sinistra radicale (non estrema sinistra e, quindi, extra parlamentare), ma pur sempre rappresentante una posizione polarizzata rispetto ad altre più centrali.
Un altro elemento importante di analisi degli attuali estremismi politici riguarda la modalità di inclusione e partecipazione: se è vero che il processo e il fenomeno socio-culturale di radicalizzazione è stato principalmente utilizzato negli ultimi anni in riferimento al terrorismo di stampo religioso, è anche vero che le dinamiche di adesione e coinvolgimento nelle frange estremiste è, di per se stesso, un processo di radicalizzazione che orienta la partecipazione attiva e il supporto al movimento.  

Le connessioni con il territorio

Un’ultima considerazione fondamentale, per meglio comprendere le nuove forme di estremismo politico, riguarda le loro interconnessioni con organizzazioni criminali già attive o con attività illecite presenti in un specifico territorio.
Il primo riferimento può essere fatto a livello nazionale con quanto avvenuto a Ostia nell’ultimo periodo: le relazioni poco chiare fra il partito CasaPound e le organizzazioni criminali locali sono infatti al vaglio della magistratura, dimostrando però una trama molto più articolata e porosa, dai confini sia ideologici sia operativi poco definiti. Dall’altro estremo, quello di sinistra, si sta analizzando la stessa pervasività soprattutto a livello internazionale, per alcuni collegamenti fra movimenti di estrema sinistra e supporto all’immigrazione clandestina. È bene chiarire che sono tutte posizioni ancora da confermare da un punto di vista giudiziario, ma la linea di attività indica che questi percorsi sono attivi e si stanno ramificando, diventando sempre più presenti in forme labili e vaghe.
I decenni delle grandi contestazioni, delle prese di posizione e dei dichiarati schieramenti opposti sono ormai trascorsi: con la crisi del 2008 tutto è selezionato e valutato sulla base di proprie opportunità e soprattutto della propria sopravvivenza.
Si può quindi parlare di un fenomeno di resilienza e adattamento di questi movimenti estremisti a un contesto sfuggevole e privo di stabilità alcuna: la situazione attuale in Germania, così come quella dei paesi dell’est Europa, saranno l’occasione per meglio comprendere lo spazio e la direzione operativa di queste organizzazioni.

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