Bancassurance, “insurtech inside”
Per l’avvio di Archimede, i fondatori hanno guardato alle potenzialità dell’assicurazione bancaria, all’innovazione tecnologica e a un modello di business ispirato ai più recenti progetti
23/11/2018
Il comparto assicurativo sta vivendo una forte ondata di cambiamento e abbiamo deciso di giocare un ruolo attivo in questa trasformazione del settore. Il nome di questo cambiamento è insurtech, che è il nuovo modo di declinare questa innovazione.
Insurtech è il nome che il mondo della tecnologia assume quando si parla di assicurazioni, e che permetterà a chi opera nel campo assicurativo di cambiare profondamente le modalità di assunzione, gestione e trasferimento dei rischi. Tale cambiamento viene normalmente indicato – con una ricerca del titolo ad effetto – come disruption. Questo trend ha innegabilmente generato degli impatti negli anni scorsi: oltre 22 miliardi di dollari di investimenti in start up, molti milioni investiti da incumbent assicurativi nelle proprie iniziative di trasformazione, migliaia di conferenze in tutto il mondo, centinaia di manuali, e alcuni libri.
Siamo coautori di due di questi libri da poco pubblicati (Andrea “L’assicurazione nell’era digitale" e con Matteo All the insurance players will be insurtech) dove proponiamo una differente chiave di lettura di questa ondata di cambiamento. Da una parte Andrea analizza il potenziale offerto da insurtech nel fornire una profonda riconfigurazione dell’attività assicurativa e, dall’altra, Matteo ne presenta un’istantanea pop – coerentemente col proprio nickname di insurtech rockstar – quale superpotere per le fondamentali attività di un assicuratore.
Le potenzialità della protezione in banca
Il business assicurativo si può suddividere in due categorie generali: la protezione, dove l’assicuratore si impegna a risarcire il beneficiario in caso di perdite o danni dovuti a un evento aleatorio, e il risparmio, dove il contratto assicurativo ha principalmente componenti cash-value. Riteniamo che il comparto protezione sia l’attività assicurativa già pronta per essere interessata dal cambiamento insurtech, contrariamente all’attività di risparmio dove le dinamiche sono maggiormente influenzate dal trend Fintech (e.g. roboadvisor).
La bancassurance ossia la vendita di prodotti assicurativi da parte delle banche ai propri clienti, è l’arena in cui abbiamo deciso di giocare, grazie al potenziale che scorgiamo in questo canale sul mercato italiano. Negli ultimi trent’anni i volumi del canale bancassicurativo hanno trasformato il profilo del risparmio assicurativo in Italia: siamo passati da una delle più basse penetrazioni delle assicurazioni sulla vita nei paesi occidentali nei primi anni 90 fino alla penetrazione attuale, con i premi sulla vita che nel 2016 italiani ammontavano al 6,2% del prodotto interno lordo italiano, nettamente superiore alla media del 4,3% nei paesi del G7. Andrea è stato uno dei protagonisti di questo mercato, prima come ceo di Aviva Group in Italia, e successivamente come ceo di Eurovita Assicurazioni. Attualmente, anche la protezione tramite il canale bancassicurativo sta guadagnando terreno: nel 2017 la sua quota di mercato è salita al 9% del ramo danni non auto rispetto al 5,6% del 2014, e molte delle principali banche italiane hanno dichiarato agli analisti ulteriori ambiziosi target per la propria attività assicurativa.
Il libro di Andrea ha evidenziato l’opportunità di evolvere il tradizionale approccio della bancassicurazione verso un ambizioso bankinsurtech. Archimede è il mezzo per combinare sinergicamente questi due trend, la bancassurance protezione e l’insurtech. La parola chiave che hanno in comune è semplificazione!
Il progetto alla base di Archimede
Per operare con questo strumento nella bancassicurazione, abbiamo identificato il nostro approccio passando attraverso uno schema decisionale articolato in quattro fasi.
Il primo passo è stata la definizione di un modello aziendale per questa nuova impresa. Abbiamo deciso di essere assicuratori, in modo da tenere i rischi sul nostro bilancio. Archimede è il primo insurtech italiano indipendente a tutto tondo, come Lemonade, Element, Coya, Ottonova e Alan hanno fatto in altri mercati. Riteniamo che questo sia il modo migliore per creare valore per i nostri azionisti, sia mediante la disciplina della sottoscrizione sia mediante quella della gestione patrimoniale.
In linea di principio, una start up avrebbe potuto costituire il modo di impostare l’organizzazione di questa impresa, con i suoi pro e i suoi contro. Nessuna legacy in assoluto e minor impiego di capitali. Ma creare tutti i processi di una società di assicurazioni da zero avrebbe richiesto tempi più lunghi per entrare nel mercato con una strategia multiprodotto e saremmo andati oltre i nostri obiettivi di propensione al rischio. La decisione si è quindi orientata all’acquisizione di un operatore già esistente come base per l’avvio del nostro intero progetto, come ha fatto negli Stati Uniti Metromile con Mosaic Insurance Co nel 2016.
Una volta deciso che il punto di inizio doveva essere l’acquisizione di una compagnia assicurativa, la domanda successiva, e ovvia, era relativa alle dimensioni di questa realtà. La risposta è stata quella di individuare una compagnia di dimensioni piccole/medie, con un’attività correlata all’assicurazione protection. Abbiamo dunque firmato una lettera di intenti con Net Insurance Group, una compagnia assicurativa di prim’ordine da 60 milioni di euro, leader nella propria nicchia (coperture assicurative per la cessione del quinto nel mercato italiano).
La fase finale dello schema decisionale è stato il finanziamento: indebitamento, capitali privati oppure una public company? Abbiamo deciso per una public company perché è una fonte di capitale più abbondante, meno cara e permanente, e questo classificherà la nostra impresa come seconda insurtech pubblica dopo l’Ipo di ZhongAn Online Property & Casualty Insurance nel 2017.
A seguito della decisione per la public company, una Spac (special purpose acquisition company) è stata l’ovvia risposta al problema di finanziamento di una chiara idea aziendale. Archimede ha chiuso con successo il processo Ipo con un importo di 47 milioni di euro, posizionando questa iniziativa tra le prime 10 imprese europee insurtech e prossima a Simplesurance (49 milioni di euro di finanziamenti totali), ed è quotata sull’Aim dal 21 maggio.
Le caratteristiche della Spac
Comunque, Archimede è una Spac molto particolare:
- perché è la prima dedicata all’attività assicurativa;
- perché è stata presentata sul mercato con un target già definito;
- perché non indicheremo alla combined entity cosa fare, ma punteremo direttamente alla realizzazione degli obiettivi. Ovviamente, questa iniziativa sta sfruttando le specifiche e uniche esperienze, le relazioni e il track record passato del team sostenitore.
La combined entity una volta ottenute le necessarie autorizzazioni di legge si concentrerà sulla distribuzione sul mercato italiano attraverso il canale bancario – un elemento chiave della precedente impresa di successo di Andrea – portando l’offerta assicurativa anche alle nuove neo banks, operatori di tecnologia finanziaria, attive sulla scena fintech italiana.
Questo operatore indipendente sarà insurtech inside. L’innovazione tecnologica verrà incorporata nell’intera catena del valore della compagnia, svolgendo un ruolo di acceleratore aziendale, basato su di una strategia allineata con la visione di Matteo promossa mediante la sua attività di consulenza sui mercati europeo e nordamericano. Le soluzioni proposte da insurtech, sviluppate a livello interno, provenienti da partnership o acquisizioni, verranno progressivamente integrate nella catena di valore della combined entity per ottimizzare le attività con i partner bancari.
Dal momento che una città italiana (Genova) è stata sulla frontiera dell’innovazione nel 14° secolo con alcune delle prime polizze assicurative indipendenti (non legate ad altro contratto o transazione), puntiamo ad onorare questa tradizione posizionando il mercato italiano sulla frontiera dell’innovazione attuando l’ambiziosa strategia di Archimede.
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