Assicuratori digitali in salsa british
Negli ultimi anni si fa un gran parlare dei sempre maggiori impatti della digitalizzazione nel mondo assicurativo. Compagnie e intermediari cercano di farsi largo e di capire un mondo tanto complesso, quanto affascinante, per accaparrarsi nuove fette di mercato e raggiungere i clienti nel loro nuovo habitat naturale. Non più la strada, ma la rete.
Nessuno è immune dal cambiamento. E le mode, i trend, arrivano spesso nel vecchio continente da altri Paesi per essere discusse, studiate e implementate. Così come in Italia, anche nel Regno Unito le maggiori compagnie assicurative cercano di essere al passo con i tempi. E quando di fronte si trovano clienti sempre più consapevoli e "sul pezzo", ecco allora che si cerca di venirgli incontro e di "sopravvivere" alla grande ondata della digitalizzazione globale.
Tutti vogliono diventare l'assicuratore digitale perfetto, anche se c'è ancora molta incertezza su cosa questo comporti e su quali mezzi sia meglio utilizzare per raggiungere l'obiettivo. Le compagnie inglesi, infatti, di fronte a una domanda molto semplice, non hanno saputo definire con chiarezza i contorni dell'assicuratore del futuro. Sanno dove vogliono arrivare, ma non ancora come. E nonostante il processo sia già cominciato da parecchio tempo, la sensazione è che si sia ancora alle prime armi. Forse perché il mondo della tecnologia va milioni di anni luce più veloce di quello economico.
Le compagnie sono d'accordo sul fatto che sarà il cliente a guidare il mercato. Solo ascoltando le esigenze dei clienti si riuscirà a ottimizzare la miriade di informazioni che oggi si possono raccogliere: dati personali, abitudini, decisioni. I clienti stanno scoprendo pian piano un mondo nuovo, rapido, immediato, in cui la loro creatività e la loro capacità di interagire viene premiata. Come? Con l'acquisto del prodotto "migliore".
Gli assicuratori hanno la possibilità di analizzare questi trend e di costruire nuove idee per i clienti di domani. Clienti che si informano, che sono impazienti e che in ogni momento della giornata, tramite gli smartphone, sono pronti a richiedere l'erogazione di un servizio dall'elevato grado di professionalità. Il 50% dei clienti inglesi che consulta uno dei molti siti di comparazione lo fa attraverso il cellulare. Quelli al di sotto di 33 anni sono maggiormente portati a procedere poi con l'acquisto.
Se si pensa che solamente il 5% dei siti di comparazione è pronto ad accogliere questa richiesta "mobile", si può ben capire come la strada da percorrere sia ancora lunga. Ma le compagnie, se da un lato sono entusiaste di questo nuovo mondo, dall'altro rimangono caute. Sono consapevoli che gli investimenti devono essere fatti con lungimiranza. Non si tratta solo di lanciare nuovi prodotti per gli utenti digital, perché molti altri consumatori non ne saranno attratti.
Si tratta invece di utilizzare quello che si conosce già per costruire e offrire servizi aggiuntivi sempre più particolari, che rendano il viaggio e l'esperienza del cliente 2.0 sempre più semplice e soddisfacente. Il percorso è appena iniziato e la parola chiave è "interattività". Per arrivare a un rapporto assicuratore-assicurato che si basi sullo scambio reciproco di informazioni. Un dare-avere continuo e fluido, che permetta a chi offre di conoscere meglio la controparte, e a chi acquista di poter sempre essere certo di trovare quello che sta cercando nel modo più semplice possibile.
Matteo Cominelli
Esperto mercato assicurativo e Consulente con sede a Londra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
👥