Il rischio si annida… Tra frutta e verdura
Aggirandosi tra gli scaffali di un supermercato, mai si penserebbe a quanti e quali siano i rischi che i rivenditori di alimenti devono affrontare ogni giorno. Si pensa sempre al classico esempio del cliente che scivola sul pavimento bagnato, mentre ci sono tanti piccoli dettagli, non coperti dalle varie polizze property, furto o cyber, che spesso vengono trascurati.
Si tratta di rischi, spesso intangibili, che devono essere considerati all’interno delle coperture tradizionali, che mirano solitamente a proteggere i negozi alimentari dai rischi operativi tipici di quell’attività. Il broker americano Lockton ha di recente pubblicato una ricerca sul tema, evidenziando quali sono le 5 tipologie di danno maggiormente sottovalutate nel settore, che se si verificassero metterebbero in seria difficoltà l’assicurato.
In particolare si è cercato di capire se ci siano delle strade percorribili per assicurare questi rischi nel panorama attuale del mercato. Ovviamente tra questi non può mancare il temutissimo rischio reputazionale, con tutte le conseguenze in termini di perdita di guadagni che possono derivare da un passaparola negativo, sia attraverso mezzi tradizionali che online. Le gocce che possono far traboccare il vaso sono le più disparate: dalla violazione della privacy dei clienti alla scarsa qualità dei cibi venduti; dalla mancanza di compliance alla normativa sulle condizioni di lavoro dei dipendenti alla poca funzionalità dei sistemi informatici utilizzati all’interno di un negozio.
Ci sono poi tutte le problematiche relative alla supply chain, con svariate sfaccettature. Sempre più spesso i supermercati sono sottoposti a normative stringenti che riguardano la qualità dei prodotti e dei fornitori. Limitazioni di tipo normativo, autorizzazioni mancanti o accertamenti da parte delle autorità preposte possono pesantemente minare l’operatività di un rivenditore. Così come eventi climatici e sociopolitici possono limitare, se non azzerare, l’importazione di alcuni prodotti difficilmente rimpiazzabili.
Passando poi ad analizzare rischi ancora più intangibili, Lockton ha annoverato tutti quegli eventi legati ai crimini informatici e al malfunzionamento dei sistemi gestionali dei supermercati che possono compromettere il funzionamento del business. Fino ad arrivare a violazioni della proprietà intellettuale, soprattutto quando ci si trova a operare con software licenziati da società esterne.
Come proteggersi, quindi, da questi rischi nascosti e così lontani da quella che è l’attività tipica di un supermercato? Ovviamente i rivenditori non sono obbligati ad assicurarsi oltre quelli che sono i loro rischi tradizionali, ma ciò che Lockton ha cercato di stimolare con questo studio è stata la consapevolezza verso alcune nuove minacce. Minacce che possono essere analizzate e inserite in ipotetici stress-test, per capire quali potrebbero essere le conseguenze e agire tempestivamente.
Si tratta di rischi, spesso intangibili, che devono essere considerati all’interno delle coperture tradizionali, che mirano solitamente a proteggere i negozi alimentari dai rischi operativi tipici di quell’attività. Il broker americano Lockton ha di recente pubblicato una ricerca sul tema, evidenziando quali sono le 5 tipologie di danno maggiormente sottovalutate nel settore, che se si verificassero metterebbero in seria difficoltà l’assicurato.
In particolare si è cercato di capire se ci siano delle strade percorribili per assicurare questi rischi nel panorama attuale del mercato. Ovviamente tra questi non può mancare il temutissimo rischio reputazionale, con tutte le conseguenze in termini di perdita di guadagni che possono derivare da un passaparola negativo, sia attraverso mezzi tradizionali che online. Le gocce che possono far traboccare il vaso sono le più disparate: dalla violazione della privacy dei clienti alla scarsa qualità dei cibi venduti; dalla mancanza di compliance alla normativa sulle condizioni di lavoro dei dipendenti alla poca funzionalità dei sistemi informatici utilizzati all’interno di un negozio.
Ci sono poi tutte le problematiche relative alla supply chain, con svariate sfaccettature. Sempre più spesso i supermercati sono sottoposti a normative stringenti che riguardano la qualità dei prodotti e dei fornitori. Limitazioni di tipo normativo, autorizzazioni mancanti o accertamenti da parte delle autorità preposte possono pesantemente minare l’operatività di un rivenditore. Così come eventi climatici e sociopolitici possono limitare, se non azzerare, l’importazione di alcuni prodotti difficilmente rimpiazzabili.
Passando poi ad analizzare rischi ancora più intangibili, Lockton ha annoverato tutti quegli eventi legati ai crimini informatici e al malfunzionamento dei sistemi gestionali dei supermercati che possono compromettere il funzionamento del business. Fino ad arrivare a violazioni della proprietà intellettuale, soprattutto quando ci si trova a operare con software licenziati da società esterne.
Come proteggersi, quindi, da questi rischi nascosti e così lontani da quella che è l’attività tipica di un supermercato? Ovviamente i rivenditori non sono obbligati ad assicurarsi oltre quelli che sono i loro rischi tradizionali, ma ciò che Lockton ha cercato di stimolare con questo studio è stata la consapevolezza verso alcune nuove minacce. Minacce che possono essere analizzate e inserite in ipotetici stress-test, per capire quali potrebbero essere le conseguenze e agire tempestivamente.
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