Esplorando il futuro delle assicurazioni
In un ecosistema delle startup affollato come non mai si sta facendo largo, come ampiamente riportato da InsuranceTrade, il microcosmo dell’InsureTech: l’obiettivo delle realtà più innovative è quello di trovare un nuovo paradigma di comunicazione tra gli assicuratori, gli intermediari e i clienti. Basando questo paradigma sulla tecnologia e sull’informatica. Il tutto sulla scia di quanto fatto recentemente dal FinTech nei campi dei pagamenti online, degli investimenti, delle transazioni mobiliari e immobiliari.
Alcune startup hanno capito l’ampio margine di intervento di cui necessita il settore assicurativo e hanno cominciato a sviluppare progetti ad hoc. In alcuni casi, supportate da acceleratori dedicati quali Startupbootcamp. In altri, con alle spalle alcune compagnie che si potrebbero definire “illuminate”. In altri ancora, in modo totalmente indipendente, facendo fede nell’ingegno e nell’intuizione. Con l’obiettivo di ridefinire il futuro delle assicurazioni. Di seguito alcuni esempi.
MassUp (www.massup.de) è un sito internet tedesco fondato nel 2015 attraverso il quale i broker possono vendere coperture assicurative retail in aree di nicchia (elettrodomestici, strumenti musicali, animali domestici, attrezzature sportive). A fronte di margini ridotti per gli intermediari che utilizzano il portale, si possono però avere fino a 150 diverse combinazioni di coperture per la vita di tutti i giorni. Attivo in Germania, MassUp vorrebbe entrare in contatto quanto prima con il mercato dei Lloyd’s.
Safer (www.f6s.com/spixii) è un assistente digitale in grado di aiutare il consumatore nell’identificare i rischi e nel fornirgli le relative informazioni. L’obiettivo di questa applicazione è abbattere la sottoassicurazione proponendo polizze basate sull’analisi dei dati. Inoltre Safer fa avvicinare i clienti al mondo delle assicurazioni, attraverso guide interattive su come funzionano le coperture e come agire in caso di un sinistro.
Brolly (www.heybrolly.com) si definisce la prima piattaforma assicurativa completamente basata sull’intelligenza artificiale. Non solo consiglia il cliente di fronte alla necessità di acquistare una polizza, ma offre un ampio paniere di prodotti retail e permette di conservare e gestire attraverso un solo sito (con relativa app) tutta la documentazione e la storia assicurativa dell’assicurato. Il progetto è per ora in fase beta, ma fa parte dell’acceleratore Enterpreneur First.
Nel campo dei sinistri, Tractable (www.tractable.io) rappresenta la novità più interessante: tramite l’apprendimento artificiale da parte dei computer questa applicazione è in grado di analizzare le fotografie dei sinistri per calcolare i costi di riparazione, indipendentemente dalla qualità dell’immagine, dall’angolazione e dal modello del veicolo.
Queste sono solo quattro soluzioni ai mille problemi che il mercato assicurativo sta affrontando. E’ facile notare come l’intelligenza artificiale sia alla base di tutte queste idee, con poco spazio per la fantasia e per l’empatia umana. Si potrebbe pensare che l’assicurazione 1.0 abbia fallito e che l’unica via per salvarla sia mettere tutto in mano alle macchine, ma non bisogna commettere l’errore di credere che tutto possa essere risolto da un computer. Dopo tutto, dietro ogni buona idea, c’è sempre un uomo in grado di dirigere, correggere e indirizzare i pensieri dei cervelli digitali.
Alcune startup hanno capito l’ampio margine di intervento di cui necessita il settore assicurativo e hanno cominciato a sviluppare progetti ad hoc. In alcuni casi, supportate da acceleratori dedicati quali Startupbootcamp. In altri, con alle spalle alcune compagnie che si potrebbero definire “illuminate”. In altri ancora, in modo totalmente indipendente, facendo fede nell’ingegno e nell’intuizione. Con l’obiettivo di ridefinire il futuro delle assicurazioni. Di seguito alcuni esempi.
MassUp (www.massup.de) è un sito internet tedesco fondato nel 2015 attraverso il quale i broker possono vendere coperture assicurative retail in aree di nicchia (elettrodomestici, strumenti musicali, animali domestici, attrezzature sportive). A fronte di margini ridotti per gli intermediari che utilizzano il portale, si possono però avere fino a 150 diverse combinazioni di coperture per la vita di tutti i giorni. Attivo in Germania, MassUp vorrebbe entrare in contatto quanto prima con il mercato dei Lloyd’s.
Safer (www.f6s.com/spixii) è un assistente digitale in grado di aiutare il consumatore nell’identificare i rischi e nel fornirgli le relative informazioni. L’obiettivo di questa applicazione è abbattere la sottoassicurazione proponendo polizze basate sull’analisi dei dati. Inoltre Safer fa avvicinare i clienti al mondo delle assicurazioni, attraverso guide interattive su come funzionano le coperture e come agire in caso di un sinistro.
Brolly (www.heybrolly.com) si definisce la prima piattaforma assicurativa completamente basata sull’intelligenza artificiale. Non solo consiglia il cliente di fronte alla necessità di acquistare una polizza, ma offre un ampio paniere di prodotti retail e permette di conservare e gestire attraverso un solo sito (con relativa app) tutta la documentazione e la storia assicurativa dell’assicurato. Il progetto è per ora in fase beta, ma fa parte dell’acceleratore Enterpreneur First.
Nel campo dei sinistri, Tractable (www.tractable.io) rappresenta la novità più interessante: tramite l’apprendimento artificiale da parte dei computer questa applicazione è in grado di analizzare le fotografie dei sinistri per calcolare i costi di riparazione, indipendentemente dalla qualità dell’immagine, dall’angolazione e dal modello del veicolo.
Queste sono solo quattro soluzioni ai mille problemi che il mercato assicurativo sta affrontando. E’ facile notare come l’intelligenza artificiale sia alla base di tutte queste idee, con poco spazio per la fantasia e per l’empatia umana. Si potrebbe pensare che l’assicurazione 1.0 abbia fallito e che l’unica via per salvarla sia mettere tutto in mano alle macchine, ma non bisogna commettere l’errore di credere che tutto possa essere risolto da un computer. Dopo tutto, dietro ogni buona idea, c’è sempre un uomo in grado di dirigere, correggere e indirizzare i pensieri dei cervelli digitali.
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