Anno nuovo, rischi vecchi
Ho già avuto modo di scrivere di uno dei problemi più noti del settore assicurativo, che attanaglia le Pmi e che è sempre più sotto la lente di ingrandimento degli assicuratori: la sottoassicurazione.
Nel 2016 l’Authority inglese delle assicurazioni ha aperto una tavola rotonda sul tema, per sensibilizzare aziende, intermediari e compagnie. Ne è emerso che quasi il 40% delle Pmi hanno un problema da questo punto di vista, con risvolti che spesso possono generare situazioni di vera a propria crisi aziendale.
Per quanto riguarda le compagnie, data l’applicazione della regola proporzionale nei casi evidenti di sottoassicurazione, si stanno cercando nuove soluzioni per non abbandonare i clienti nel momento del bisogno. Partendo, innanzi tutto, dalla corretta analisi dei rischi attraverso nuovi strumenti sempre più precisi. Gli investimenti delle compagnie non stanno mancando, soprattutto nella specializzazione dei tecnici e nell’arricchimento delle banche dati. E l’obiettivo è stabilizzare le situazioni più critiche nelle quali si trovano molti clienti. Nel limbo della sottoassicurazione.
Nel Regno Unito Allianz sta sperimentando un nuovo processo basato sulla “buona fede”, nella quale ai clienti si chiede di fornire tutte le informazioni necessarie su un portale sviluppato dalla compagnia. Il tutto in maniera molto trasparente e precisa. Le risultanze di questa raccolta dati permettono all’assicuratore di quotare il rischio, e più accurate sono le informazioni più garanzie ci saranno nel momento del sinistro.
In questo modo e attraverso una continua innovazione, Allianz punta a un’offerta sempre più vicina alle esigenze dei clienti, che possono così prendere le loro decisioni in maniera più consapevole.
Ovviamente non tutte le Pmi hanno gli strumenti e le competenze per dialogare con le compagnie in modo simmetrico. Ecco allora che questo tool è stato pensato anche per gli intermediari che si interfacciano direttamente con i clienti. Saranno loro a guidarli attraverso la scoperta dei giusti valori da assicurare attraverso una raccolta dati minuziosa e accurata.
Il tutto, inoltre, può avvenire assolutamente in tempo reale sull’asse cliente-intermediario-compagnia: dal momento della raccolta delle informazioni, a quello dell’offerta, a quello di ulteriori chiarimenti da parte dell’azienda. Allianz ha pensato a un sistema guidato per far arrivare alla compagnia tutto quello di cui ha bisogno per quotare adeguatamente ogni rischio e per ampliare la propria offerta alle garanzie che ogni specifico cliente richiede.
La consulenza alle Pmi è quindi in una fase evolutiva, in una via di mezzo tra la disintermediazione che sta avvenendo nel comparto retail e l’esaltazione della figura dell’intermediario. La tecnologia viene messa al servizio del professionista per rendere il suo compito fondamentale ma allo stesso tempo più semplice. Con l’obiettivo di rendere i clienti sicuri, tranquilli e ben assicurati.
Nel 2016 l’Authority inglese delle assicurazioni ha aperto una tavola rotonda sul tema, per sensibilizzare aziende, intermediari e compagnie. Ne è emerso che quasi il 40% delle Pmi hanno un problema da questo punto di vista, con risvolti che spesso possono generare situazioni di vera a propria crisi aziendale.
Per quanto riguarda le compagnie, data l’applicazione della regola proporzionale nei casi evidenti di sottoassicurazione, si stanno cercando nuove soluzioni per non abbandonare i clienti nel momento del bisogno. Partendo, innanzi tutto, dalla corretta analisi dei rischi attraverso nuovi strumenti sempre più precisi. Gli investimenti delle compagnie non stanno mancando, soprattutto nella specializzazione dei tecnici e nell’arricchimento delle banche dati. E l’obiettivo è stabilizzare le situazioni più critiche nelle quali si trovano molti clienti. Nel limbo della sottoassicurazione.
Nel Regno Unito Allianz sta sperimentando un nuovo processo basato sulla “buona fede”, nella quale ai clienti si chiede di fornire tutte le informazioni necessarie su un portale sviluppato dalla compagnia. Il tutto in maniera molto trasparente e precisa. Le risultanze di questa raccolta dati permettono all’assicuratore di quotare il rischio, e più accurate sono le informazioni più garanzie ci saranno nel momento del sinistro.
In questo modo e attraverso una continua innovazione, Allianz punta a un’offerta sempre più vicina alle esigenze dei clienti, che possono così prendere le loro decisioni in maniera più consapevole.
Ovviamente non tutte le Pmi hanno gli strumenti e le competenze per dialogare con le compagnie in modo simmetrico. Ecco allora che questo tool è stato pensato anche per gli intermediari che si interfacciano direttamente con i clienti. Saranno loro a guidarli attraverso la scoperta dei giusti valori da assicurare attraverso una raccolta dati minuziosa e accurata.
Il tutto, inoltre, può avvenire assolutamente in tempo reale sull’asse cliente-intermediario-compagnia: dal momento della raccolta delle informazioni, a quello dell’offerta, a quello di ulteriori chiarimenti da parte dell’azienda. Allianz ha pensato a un sistema guidato per far arrivare alla compagnia tutto quello di cui ha bisogno per quotare adeguatamente ogni rischio e per ampliare la propria offerta alle garanzie che ogni specifico cliente richiede.
La consulenza alle Pmi è quindi in una fase evolutiva, in una via di mezzo tra la disintermediazione che sta avvenendo nel comparto retail e l’esaltazione della figura dell’intermediario. La tecnologia viene messa al servizio del professionista per rendere il suo compito fondamentale ma allo stesso tempo più semplice. Con l’obiettivo di rendere i clienti sicuri, tranquilli e ben assicurati.
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