Cure per famiglie vulnerabili
Interessante e utile prendere atto dell’ottimo lavoro svolto dal Forum Ania-Consumatori, che si è posto l’obiettivo di facilitare e rendere ancor più costruttivo il contatto tra imprese e utenti nell’interesse comune.
Gli studi svolti dal Forum sono ovviamente condivisi con alcune associazioni dei consumatori e con autorevoli personalità indipendenti del settore assicurativo. Un luogo dedicato al confronto per costruire qualcosa insieme. Dialogo sui temi importanti del settore assicurativo e della società italiana nel suo complesso, con lo sviluppo di tematiche specifiche riguardo al welfare, alla cultura assicurativa, non ché ai possibili accordi finalizzati a un generale miglioramento del servizio offerto agli assicurati.
È interessante uno studio nato oltre quattro anni fa sul monitoraggio della vulnerabilità economica delle famiglie italiane. Nasce con lo scopo precipuo di analizzare e rendere oggettivamente misurabile la profonda crisi che ha toccato le famiglie ma anche per fornire agli stessi nuclei familiari strumenti conoscitivi utili a condurli a un grado di maggiore consapevolezza sulla crisi economica e il progressivo restringimento delle garanzie dello stato sociale. Pur prendendo atto dell’attuale ancora debole miglioramento della finanza nazionale, si nota, purtroppo, quanto sia ancora alto grado di esposizione della collettività nei confronti di shock come la perdita o la riduzione delle ore di lavoro (Embraco docet), la necessità di un’assistenza improvvisa agli anziani, le malattie, rendendo ancora problematica la difesa del benessere generale. Le disuguaglianze sociali sono sotto gli occhi di tutti ed è evidente quanto le istituzioni stiano ancora arrancando per tentare di portare la società civile su un piano di decorosa vivibilità dell’esistenza stessa.
Di questo argomento, il Forum ha parlato in tre convegni nazionali, con il consistente apporto di autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale, accademico e sociale. L’ultimo monitoraggio sulla vulnerabilità economica delle famiglie ci indica una lieve attenuazione dei trend negativi, dove l’indice diminuisce seppur di poco. Ancor oggi lo studio ci indica che tre italiani su cinque hanno problemi economici seri e molti intervistati sostengono di arrivare a fine mese con difficoltà.
Questo grave disagio si traduce nel comprendere che una parte del ceto medio e medio basso non sarebbe in grado di affrontare delle spese non previste. Altro dato, tuttora non buono, è la certezza che molti rinunciano, per ragioni economiche, a una eventuale visita medico specialistica. Ancora peggiore la situazione quando ci s’imbatte in un capofamiglia donna o in una famiglia numerosa. Conta anche l’area geografica di residenza: sud e isole sono ancora più vulnerabili del resto del Paese; il settentrione è meno compromesso a parità di condizioni socio-demografiche e finanziarie.
Il lavoro svolto dal Forum è di grande interesse e aiuto per coloro che gradisco tenersi informati.
Come constatiamo tutti, viviamo un momento molto delicato. Il seppur piccolo miglioramento economico della nostra società ci porta a essere un po’ più ottimisti.
Il nostro export è migliorato, il Pil è salito, anche se con lui pure il debito pubblico. In altre parole, alcuni segnali di ripresa esistono soprattutto se si rapporta la situazione odierna al 2013.
Dice la Costituzione che votare è un dovere civico. Auguriamoci che sia un dovere sentito e che gli italiani lo comprendano. Anche da questo atto di civiltà e responsabilità, potrebbe attenuarsi la vulnerabilità economica delle famiglie italiane così come del nostro comparto industriale.
Auguri Italia.
Gli studi svolti dal Forum sono ovviamente condivisi con alcune associazioni dei consumatori e con autorevoli personalità indipendenti del settore assicurativo. Un luogo dedicato al confronto per costruire qualcosa insieme. Dialogo sui temi importanti del settore assicurativo e della società italiana nel suo complesso, con lo sviluppo di tematiche specifiche riguardo al welfare, alla cultura assicurativa, non ché ai possibili accordi finalizzati a un generale miglioramento del servizio offerto agli assicurati.
È interessante uno studio nato oltre quattro anni fa sul monitoraggio della vulnerabilità economica delle famiglie italiane. Nasce con lo scopo precipuo di analizzare e rendere oggettivamente misurabile la profonda crisi che ha toccato le famiglie ma anche per fornire agli stessi nuclei familiari strumenti conoscitivi utili a condurli a un grado di maggiore consapevolezza sulla crisi economica e il progressivo restringimento delle garanzie dello stato sociale. Pur prendendo atto dell’attuale ancora debole miglioramento della finanza nazionale, si nota, purtroppo, quanto sia ancora alto grado di esposizione della collettività nei confronti di shock come la perdita o la riduzione delle ore di lavoro (Embraco docet), la necessità di un’assistenza improvvisa agli anziani, le malattie, rendendo ancora problematica la difesa del benessere generale. Le disuguaglianze sociali sono sotto gli occhi di tutti ed è evidente quanto le istituzioni stiano ancora arrancando per tentare di portare la società civile su un piano di decorosa vivibilità dell’esistenza stessa.
Di questo argomento, il Forum ha parlato in tre convegni nazionali, con il consistente apporto di autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale, accademico e sociale. L’ultimo monitoraggio sulla vulnerabilità economica delle famiglie ci indica una lieve attenuazione dei trend negativi, dove l’indice diminuisce seppur di poco. Ancor oggi lo studio ci indica che tre italiani su cinque hanno problemi economici seri e molti intervistati sostengono di arrivare a fine mese con difficoltà.
Questo grave disagio si traduce nel comprendere che una parte del ceto medio e medio basso non sarebbe in grado di affrontare delle spese non previste. Altro dato, tuttora non buono, è la certezza che molti rinunciano, per ragioni economiche, a una eventuale visita medico specialistica. Ancora peggiore la situazione quando ci s’imbatte in un capofamiglia donna o in una famiglia numerosa. Conta anche l’area geografica di residenza: sud e isole sono ancora più vulnerabili del resto del Paese; il settentrione è meno compromesso a parità di condizioni socio-demografiche e finanziarie.
Il lavoro svolto dal Forum è di grande interesse e aiuto per coloro che gradisco tenersi informati.
Come constatiamo tutti, viviamo un momento molto delicato. Il seppur piccolo miglioramento economico della nostra società ci porta a essere un po’ più ottimisti.
Il nostro export è migliorato, il Pil è salito, anche se con lui pure il debito pubblico. In altre parole, alcuni segnali di ripresa esistono soprattutto se si rapporta la situazione odierna al 2013.
Dice la Costituzione che votare è un dovere civico. Auguriamoci che sia un dovere sentito e che gli italiani lo comprendano. Anche da questo atto di civiltà e responsabilità, potrebbe attenuarsi la vulnerabilità economica delle famiglie italiane così come del nostro comparto industriale.
Auguri Italia.
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