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Generali: tiene l'utile operativo, male quello netto

Un risultato dopo le tasse che cala di oltre il 50% nei primi sei mesi dell'anno è compensato dal rigore tecnico e dalla tenuta del segmento danni e asset management

Generali: tiene l'utile operativo, male quello netto
Nei primi sei mesi dell'anno, il gruppo Generali ha totalizzato un utile netto pari a 774 milioni di euro, in flessione del 56,7%. Il dato, secondo quanto dichiarato dalla società, risente di 226 milioni di svalutazioni nette su investimenti, derivanti dall’andamento negativo dei mercati finanziari; di 183 milioni per la conclusione dell'arbitrato sulla cessione di Bsi e del contributo di 100 milioni per il Fondo straordinario internazionale, attivato per l'emergenza Covid-19. 

Discorso diverso per il risultato operativo, che si attesta a 2,7 miliardi, sostanzialmente invariato rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, con una crescita dei segmenti danni e asset management che compensano la flessione del vita. Il combined ratio è in miglioramento all'89,5%, contro il 91,8% del primo semestre 2019. 
La raccolta premi è pari a 36,5 miliardi di euro, in crescita dell'1,2%, grazie agli andamenti positivi nei segmenti vita (+1,3%) e danni (+0,9%). La raccolta netta vita, soprattutto unit-linked e polizze di puro rischio, si attesta a 7 miliardi, in flessione del 4,9%, mentre le riserve tecniche vita crescono a 372 miliardi. 
La compagnia conferma la solidità con un Solvency ratio al 194%, in lieve peggioramento di 2,2 punti percentuali rispetto alla fine del 2019. 

In un contesto molto negativo dal punto di vista finanziario ed economico, a causa delle conseguenze della pandemia, il gruppo Generali, si legge nella nota, "prevede che il proprio risultato operativo continui a essere resiliente nel 2020, sebbene in probabile flessione rispetto al 2019". Anche ricavi e proventi potranno subire un detrimento. 




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