Unipol, tengono i risultati nel terzo trimestre
Cresce l’utile netto (+31,5%) ma cala la raccolta (-13,7%). Il gruppo conferma i target al 2021
13/11/2020
Il gruppo Unipol ha chiuso i primi nove mesi del 2020 con un utile netto di 759 milioni di euro, in calo del 18,5% rispetto ai 931 milioni dello stesso periodo del 2019, ma in crescita del 31,5% sui 577 milioni del risultato normalizzato, ripulito dai 421 milioni della contabilizzazione a patrimonio netto della quota in Bper e da 67 milioni di oneri straordinari per incentivazione all'esodo.
Il gruppo, tuttavia, registra una contrazione della raccolta diretta che, spiega una nota di Unipol, è stata influenzata “dagli effetti dell’emergenza sanitaria”. I premi al lordo delle cessioni in riassicurazione ammontano nel periodo a 8,6 miliardi (10 miliardi al 30 settembre 2019, -13,7%).
Nel dettaglio, nel danni i premi si fermano a 5,5 miliardi (-3,6%,), ma comunque in ripresa rispetto al dato del primo semestre. La raccolta, precisa la nota, “ha risentito del rallentamento dell’attività commerciale, per effetto dell’emergenza sanitaria, che ha contraddistinto il primo semestre”. In calo i premi auto (2,9 miliardi, -4,6%); mentre i premi non auto, pari a 2.595 milioni, registrano un calo contenuto (-2,6%) “anche grazie alla commercializzazione di specifici prodotti legati all’emergenza sanitaria”. In flessione la raccolta di UnipolSai che segna premi danni per 4.722 milioni di euro (-3%), mentre UniSalute ha incrementato il fatturato a 325 milioni di euro (+4,8%). Migliora significativamente il combined ratio, sceso all’86% (dal 94,1% al 30 settembre 2019).
Nel vita, il gruppo ha registrato una raccolta diretta di 3,1 miliardi di euro, con un decremento del 27,2%, dovuto non solo agli effetti dell’emergenza sanitaria, “ma anche a politiche commerciali adottate con finalità di contenimento dei rischi”. UnipolSai ha realizzato una raccolta diretta pari a 2,1 miliardi (-28,2%), mentre nel canale di bancassicurazione Arca Vita, unitamente alla controllata Arca Vita International, ha segnato una raccolta diretta pari a 877 milioni (-25,0% rispetto a 1,1 miliardi dei primi nove mesi 2019).
Per quanto concerne l’indice di solvibilità di gruppo, al 30 settembre 2020 il rapporto tra fondi propri e capitale richiesto è pari al 193%, in miglioramento rispetto al 188% segnato al 30 giugno 2020 e al 187% del 31 dicembre 2019.
Nel periodo successivo al terzo trimestre 2020, a seguito del re-intensificarsi della pandemia “saranno inevitabili riflessi sulla ripresa economica, già debole, del Paese”,
tuttavia “l’andamento registrato fino a oggi e le informazioni al momento disponibili consentono di confermare un andamento reddituale della gestione per l’anno in corso in linea con gli obiettivi fissati nel Piano Industriale 2019-2021”.
Intervenendo in conference call con gli analisti, l’ad di Unipol, Carlo Cimbri (nella foto) ha spiegato che “in situazioni di incertezza dovuta alla pandemia di Covid gestiamo a gestiremo le nostre cose con grande prudenza e grande cautela. Tutti auspichiamo che finisca presto, ma nessuno sa quando. Le nostre valutazioni – ha detto – saranno improntate ad un supplemento di prudenza, rispetto a situazioni ordinarie.
Non abbiamo nessun interesse ad alimentare risultati quest'anno, abbiamo più interesse a garantire stabilità e obiettivi di reddito e garantirci un prossimo esercizio all'altezza delle nostre ambizioni a prescindere dallo scenario. Cercando di avere riserve e cuscinetti in tutte le nostre attività. Riteniamo di avere risorse, posizionamento di mercato e solidità nel nostro business per poter traguardare risultati all'altezza delle nostre stime anche per il 2021”. Cimbri ha poi ribadito che è ferma intenzione, “in presenza dei risultati che abbiamo consuntivato nel 2019 sia dei risultati che stiamo consuntivando quest'anno” quella di “rispettare quanto previsto nel piano industriale come massa di dividendi da distribuire sia come Unipol gruppo che come UnipolSai”.
Alla luce della nuova fase di lockdown, ha aggiunto Cimbri, “probabilmente saranno messe in atto ulteriori restrizioni, che è difficile prevedere quanto dureranno e quindi è difficile fare previsioni sulla possibile politica dei prezzi. Non abbiamo nessuna pressione su base clienti, ma anzi l'abbiamo ulteriormente consolidata perché il tasso di retention è migliorato. Puntiamo a tutelare al nostro meglio la nostra base clienti”. Cimbri ha concluso ribadendo che “il rimborso di un mese della Rc auto che abbiamo fatto è stato un successo per fidelizzare i nostri clienti che hanno risposto positivamente e ci siamo ulteriormente consolidati nel settore”.
Il gruppo, tuttavia, registra una contrazione della raccolta diretta che, spiega una nota di Unipol, è stata influenzata “dagli effetti dell’emergenza sanitaria”. I premi al lordo delle cessioni in riassicurazione ammontano nel periodo a 8,6 miliardi (10 miliardi al 30 settembre 2019, -13,7%).
Nel dettaglio, nel danni i premi si fermano a 5,5 miliardi (-3,6%,), ma comunque in ripresa rispetto al dato del primo semestre. La raccolta, precisa la nota, “ha risentito del rallentamento dell’attività commerciale, per effetto dell’emergenza sanitaria, che ha contraddistinto il primo semestre”. In calo i premi auto (2,9 miliardi, -4,6%); mentre i premi non auto, pari a 2.595 milioni, registrano un calo contenuto (-2,6%) “anche grazie alla commercializzazione di specifici prodotti legati all’emergenza sanitaria”. In flessione la raccolta di UnipolSai che segna premi danni per 4.722 milioni di euro (-3%), mentre UniSalute ha incrementato il fatturato a 325 milioni di euro (+4,8%). Migliora significativamente il combined ratio, sceso all’86% (dal 94,1% al 30 settembre 2019).
Nel vita, il gruppo ha registrato una raccolta diretta di 3,1 miliardi di euro, con un decremento del 27,2%, dovuto non solo agli effetti dell’emergenza sanitaria, “ma anche a politiche commerciali adottate con finalità di contenimento dei rischi”. UnipolSai ha realizzato una raccolta diretta pari a 2,1 miliardi (-28,2%), mentre nel canale di bancassicurazione Arca Vita, unitamente alla controllata Arca Vita International, ha segnato una raccolta diretta pari a 877 milioni (-25,0% rispetto a 1,1 miliardi dei primi nove mesi 2019).
Per quanto concerne l’indice di solvibilità di gruppo, al 30 settembre 2020 il rapporto tra fondi propri e capitale richiesto è pari al 193%, in miglioramento rispetto al 188% segnato al 30 giugno 2020 e al 187% del 31 dicembre 2019.
Nel periodo successivo al terzo trimestre 2020, a seguito del re-intensificarsi della pandemia “saranno inevitabili riflessi sulla ripresa economica, già debole, del Paese”,
tuttavia “l’andamento registrato fino a oggi e le informazioni al momento disponibili consentono di confermare un andamento reddituale della gestione per l’anno in corso in linea con gli obiettivi fissati nel Piano Industriale 2019-2021”.
Intervenendo in conference call con gli analisti, l’ad di Unipol, Carlo Cimbri (nella foto) ha spiegato che “in situazioni di incertezza dovuta alla pandemia di Covid gestiamo a gestiremo le nostre cose con grande prudenza e grande cautela. Tutti auspichiamo che finisca presto, ma nessuno sa quando. Le nostre valutazioni – ha detto – saranno improntate ad un supplemento di prudenza, rispetto a situazioni ordinarie.
Non abbiamo nessun interesse ad alimentare risultati quest'anno, abbiamo più interesse a garantire stabilità e obiettivi di reddito e garantirci un prossimo esercizio all'altezza delle nostre ambizioni a prescindere dallo scenario. Cercando di avere riserve e cuscinetti in tutte le nostre attività. Riteniamo di avere risorse, posizionamento di mercato e solidità nel nostro business per poter traguardare risultati all'altezza delle nostre stime anche per il 2021”. Cimbri ha poi ribadito che è ferma intenzione, “in presenza dei risultati che abbiamo consuntivato nel 2019 sia dei risultati che stiamo consuntivando quest'anno” quella di “rispettare quanto previsto nel piano industriale come massa di dividendi da distribuire sia come Unipol gruppo che come UnipolSai”.
Alla luce della nuova fase di lockdown, ha aggiunto Cimbri, “probabilmente saranno messe in atto ulteriori restrizioni, che è difficile prevedere quanto dureranno e quindi è difficile fare previsioni sulla possibile politica dei prezzi. Non abbiamo nessuna pressione su base clienti, ma anzi l'abbiamo ulteriormente consolidata perché il tasso di retention è migliorato. Puntiamo a tutelare al nostro meglio la nostra base clienti”. Cimbri ha concluso ribadendo che “il rimborso di un mese della Rc auto che abbiamo fatto è stato un successo per fidelizzare i nostri clienti che hanno risposto positivamente e ci siamo ulteriormente consolidati nel settore”.
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