Cattolica, i soci disertano l’offerta di azioni oggetto di recesso
Sono state sottoscritte 50.101 azioni su un totale di 20.294.811
Ha avuto poco successo l’offerta, in opzione ai soci, delle azioni di Cattolica oggetto di recesso, spettante ai titolari di azioni che non avevano concorso all’approvazione della trasformazione da cooperativa a società per azioni.
L’offerta in opzione è complessivamente pari all’11,64% del capitale. All’esito della procedura, si legge in una nota, sono state sottoscritte 50.101 azioni (di cui 41.182 in opzione e 8.919 richieste in prelazione) su un totale di 20.294.811. Non ha agevolato nel collocamento ai soci il fatto che il prezzo di vendita, pari ai 5,47 euro del recesso, fosse superiore a quello di Borsa (Cattolica ha chiuso a 5,03 euro, in calo del 2,24%).
Il gruppo Generali, primo azionista della compagnia veronese, non si è fatto avanti per sottoscrivere in tutto o in parte i titoli. Il Leone di Trieste, nei patti con Cattolica, si era riservata la facoltà di rilevare le azioni oggetto del recesso a patto di non dover promuovere un’Opa obbligatoria. La Consob, tuttavia, di fronte ai quesiti generici e ipotetici relativi a una possibile esenzione per salvataggio, non ha offerto alcun lasciapassare generalizzato.
Cattolica, in una nota, spiega che “si riserva ulteriori comunicazioni in ordine al prosieguo della procedura di liquidazione delle azioni”.
L’offerta in opzione è complessivamente pari all’11,64% del capitale. All’esito della procedura, si legge in una nota, sono state sottoscritte 50.101 azioni (di cui 41.182 in opzione e 8.919 richieste in prelazione) su un totale di 20.294.811. Non ha agevolato nel collocamento ai soci il fatto che il prezzo di vendita, pari ai 5,47 euro del recesso, fosse superiore a quello di Borsa (Cattolica ha chiuso a 5,03 euro, in calo del 2,24%).
Il gruppo Generali, primo azionista della compagnia veronese, non si è fatto avanti per sottoscrivere in tutto o in parte i titoli. Il Leone di Trieste, nei patti con Cattolica, si era riservata la facoltà di rilevare le azioni oggetto del recesso a patto di non dover promuovere un’Opa obbligatoria. La Consob, tuttavia, di fronte ai quesiti generici e ipotetici relativi a una possibile esenzione per salvataggio, non ha offerto alcun lasciapassare generalizzato.
Cattolica, in una nota, spiega che “si riserva ulteriori comunicazioni in ordine al prosieguo della procedura di liquidazione delle azioni”.
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