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Mediobanca lancia un’ops su Banca Generali

Piazzetta Cuccia presenta un’offerta pubblica di scambio per un valore di 6,3 miliardi di euro, corrisposto interamente in azioni del Leone di Trieste

Mediobanca lancia un’ops su Banca Generali
Un nuovo colpo di scena nell’intricatissimo Risiko bancario italiano. Mediobanca si difende dall’assalto di Mps puntando a rafforzarsi: l’istituto guidato da Alberto Nagel ha annunciato oggi di aver presentato un’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Banca Generali per un valore di 6,3 miliardi di euro, corrisposto interamente in azioni di Assicurazioni Generali. L’obiettivo dichiarato è quello dell’integrazione di Banca Generali nella divisione wealth management di Mediobanca.

Si tratta di un’operazione che, spiega una nota di Piazzetta Cuccia, “tramite una massiccia riallocazione del capitale nel wealth management”, consentirà “l’evoluzione del rapporto tra Mediobanca e Generali che da finanziario si trasforma in una forte partnership industriale”.

Questa ops, sottolinea la nota, “imprime una forte accelerazione alla trasformazione del gruppo”. La combinazione crea un “leader nel wealth management per attivi in gestione (210 miliardi), ricavi (2 miliardi), capacità di crescita (oltre 15 miliardi annui).

Il wealth management diventerà pertanto “il business prevalente, oltre che prioritario”, di Mediobanca, con ricavi raddoppiati a 2 miliardi (45% dei ricavi consolidati), utile netto quadruplicato a 0,8 miliardi (50% dell’utile di gruppo).

“La combinazione – prosegue la nota di Piazzetta Cuccia – crea un leader nel mercato europeo, distintivo per posizionamento, brand, qualità del capitale umano. Il comune dna di eccellenza e la forte complementarità manageriale e di competenze tra Mediobanca e Banca Generali rafforzano ulteriormente il razionale industriale dell’operazione, rendendo il conseguimento delle sinergie visibile e a basso rischio di esecuzione”.

Quanto alle cifre, Mediobanca parla di sinergie per 300 milioni di euro, 50% da costi, 28% da ricavi, 22% da funding, con un Rote dal 14% ad oltre il 20% e un utile netto consolidato a 1,5 miliardi, in crescita del 15%.

Stima invece che i costi da integrazione una tantum complessivamente ammontino a circa 350 milioni lordi.

Nella nota, l’ad di Mediobanca, Alberto Nagel, evidenzia che l’unione tra Banca Generali e Mediobanca “completa il percorso di trasformazione del gruppo Mediobanca iniziato oltre dieci anni fa quando, alla progressiva vendita del portafoglio partecipazioni, si è affiancato l’avvio delle attività di wealth management e il forte potenziamento di quelle di Investment banking e di credito al consumo. La creazione di un gruppo diversificato, focalizzato in business con prospettive di crescita ben superiori al mercato, a basso assorbimento di capitale e capaci di produrre ricavi e utili visibili e ricorrenti è l’obiettivo ultimo che da sempre guida la nostra strategia”. 

Nagel sottolinea che Piazzetta Cuccia vuole imporsi come “un gruppo solido e profittevole, che eccelle per creazione di valore per tutti gli stakeholder. Nasce oggi – prosegue – un leader del wealth management, che unendo una comune filosofia di eccellenza e performance, si pone come riferimento nel panorama del sistema finanziario italiano ed europeo”.

Nel corso della conference call di presentazione dell’ops, Nagel ha poi aggiunto che Banca Generali “è per noi la migliore opportunità di M&A”, in quanto “ha un razionale molto forte”.

L'ad di Mediobanca ha anche spiegato che Piazzetta Cuccia non ha concordato il deal "né con Banca Generali né con Generali, ma è nello spirito di questa transazione il fatto che vogliamo da ora in poi negoziare con loro un'operazione che riteniamo interessante" per tutte le parti coinvolte.

Nagel, inoltre, ha escluso che ci siano vincoli relativamente al peso di Piazzetta Cuccia nell'azionariato del Leone di Trieste: il board di Generali "prenderà le sue decisioni nell'interesse della compagnia", ha detto, rispondendo a chi gli chiedeva se i consiglieri di maggioranza del Leone, candidati proprio da Mediobanca, avranno vincoli nell'esprimersi sull'ops. "Il nostro consigliere", ha aggiunto riferendosi a Clemente Rebecchini, "deciderà cosa fare nell'interesse delle Generali. Deciderà se partecipare o meno alle discussioni e al voto, ma è una sua scelta individuale".

Da sottolineare, infine, che il via libera all’offerta di Mediobanca su Banca Generali da parte del cda di Piazzetta Cuccia è avvenuto con l'astensione dei due consiglieri espressione della lista Delfin (la holding della famiglia Del Vecchio). Ad astenersi, infatti, sono stati Sandro Panizza e Sabrina Pucci.

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