Generali cede Fata a Cattolica per 179 milioni di euro
L'operazione permetterà al Leone di rafforzare il capitale, e al gruppo veronese di crescere ulteriormente nel mercato italiano
21/11/2013
Fata Assicurazioni passa dalle mani del gruppo Generali a quelle di Cattolica. L'accordo per la cessione del 100% della compagnia danni ha un controvalore complessivo lordo di 179 milioni di euro. L'operazione prevede un eventuale aggiustamento del prezzo sulla base di determinate variazioni patrimoniali che potranno intervenire entro la data del closing, prevista nel primo semestre 2014.
Basata a Roma, Fata è una compagnia danni specializzata nel comparto agricolo, con premi lordi contabilizzati per 434 milioni di euro nel 2012, e attiva su tutto il territorio nazionale. A fine 2012, Fata ha registrato un combined ratio pari a 97,1%, e un utile netto pari a 11,5 milioni di euro. Alla stessa data, il patrimonio netto si attestava a 131 milioni di euro, con un coefficiente di solvibilità (Solvency I) del 184%.
Secondo il ceo del colosso triestino, Mario Greco, la cessione di Fata, a buone condizioni finanziarie, ci permette di proseguire nel rafforzamento del capitale del gruppo e di raggiungere 2,4 miliardi di euro di proventi derivanti da operazioni di cessione da agosto 2012, pari al 60% del target di 4 miliardi di euro previsto entro il 2015". Questa transazione permette al Leone di migliorare di 0,6 punti percentuali dell'indice di Solvency I.
Dal punto di vista dell'acquirente, Cattolica, attraverso il presidente Paolo Bedoni, sottolinea che "l'acquisizione si inserisce all'interno di una strategia di graduale ed equilibrata crescita del gruppo Cattolica nel mercato italiano. Con Fata, specializzata nel comparto agroalimentare, vi è un'affinità di cultura e di business - osserva Bedoni - che potrà essere ancora di più valorizzata grazie alle sinergie e alle capacità di sviluppo che saranno messe in campo con l'acquisizione". L'amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli, inquadra l'acquisizione di Fata in linea con gli obiettivi di sviluppo di medio-lungo periodo del gruppo. "Da essa - spiega Mazzucchelli - ci attendiamo un incremento significativo dei premi e della redditività consolidata". Fata potrà infatti contribuire positivamente all'utile consolidato di Cattolica sin dal 2014 "generando una interessante redditività del business, con un Roe superiore al 10%. Cattolica intende valorizzare il marchio, la professionalità e le risorse umane di Fata - aggiunge l'ad - mantenendone l'autonomia giuridica e sviluppando la peculiarità del business all'interno del gruppo".
Basata a Roma, Fata è una compagnia danni specializzata nel comparto agricolo, con premi lordi contabilizzati per 434 milioni di euro nel 2012, e attiva su tutto il territorio nazionale. A fine 2012, Fata ha registrato un combined ratio pari a 97,1%, e un utile netto pari a 11,5 milioni di euro. Alla stessa data, il patrimonio netto si attestava a 131 milioni di euro, con un coefficiente di solvibilità (Solvency I) del 184%.
Secondo il ceo del colosso triestino, Mario Greco, la cessione di Fata, a buone condizioni finanziarie, ci permette di proseguire nel rafforzamento del capitale del gruppo e di raggiungere 2,4 miliardi di euro di proventi derivanti da operazioni di cessione da agosto 2012, pari al 60% del target di 4 miliardi di euro previsto entro il 2015". Questa transazione permette al Leone di migliorare di 0,6 punti percentuali dell'indice di Solvency I.
Dal punto di vista dell'acquirente, Cattolica, attraverso il presidente Paolo Bedoni, sottolinea che "l'acquisizione si inserisce all'interno di una strategia di graduale ed equilibrata crescita del gruppo Cattolica nel mercato italiano. Con Fata, specializzata nel comparto agroalimentare, vi è un'affinità di cultura e di business - osserva Bedoni - che potrà essere ancora di più valorizzata grazie alle sinergie e alle capacità di sviluppo che saranno messe in campo con l'acquisizione". L'amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli, inquadra l'acquisizione di Fata in linea con gli obiettivi di sviluppo di medio-lungo periodo del gruppo. "Da essa - spiega Mazzucchelli - ci attendiamo un incremento significativo dei premi e della redditività consolidata". Fata potrà infatti contribuire positivamente all'utile consolidato di Cattolica sin dal 2014 "generando una interessante redditività del business, con un Roe superiore al 10%. Cattolica intende valorizzare il marchio, la professionalità e le risorse umane di Fata - aggiunge l'ad - mantenendone l'autonomia giuridica e sviluppando la peculiarità del business all'interno del gruppo".
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