Fondi d’investimento scatenati su Fonsai, c’è Palladio ma anche Sator
Dopo Clessidra il dossier è nelle mani anche di Arpe e Benetton
05/01/2012
Palladio Finanziaria è in corsa, ma ci sono anche Sator e 21 Investimenti. Mentre Clessidra è ancora lì e non molla. La preda grossa è ovviamente Fonsai, la compagnia dei Ligresti protagonista del mercato in questi mesi. Il riassetto della galassia industriale di famiglia sembrava fino a ieri legata al matrimonio con Unipol; ma ora i fondi d'investimento si fanno avanti sempre più agguerriti.
Il dossier Premafin-Fonsai è nella mani di Roberto Meneguzzo e Giorgio Drago, vice presidente e amministratore delegato di Palladio. La finanziaria vicentina ha formulato una dichiarazione di interesse per la holding Premafin, azionista di maggioranza di Fondiaria-Sai. Non c'è ancora una proposta ufficiale: ma sarebbe questione di giorni se non di ore. Palladio ha a disposizione 250-300 milioni di euro per riuscire nel progetto. Soldi cash, subito disponibili, senza dover ricorrere ad eventuali dismissioni.
Premafin avrebbe bisogno di una ricapitalizzazione fino a 400 milioni di euro che potrebbe essere sostenuta anche attraverso la conversione in capitale di parte dei crediti delle banche. Palladio non potrebbe sostenere tutto lo sforzo, ed è per questo che gli advisor stanno definendo in queste ore la cifra da investire nella holding dei Ligresti. Ma anche in questo caso (come nel caso di Mediobanca, primo azionista di Generali che caldeggia per Fonsai la fusione con Unipol, ma che è esposta pesantemente sia con Ligresti che con le coop) Palladio Finanziaria sarebbe in conflitto di interessi, detenendo il 24% di Ferak, che controlla Effeti, due società che rappresentano il terzo azionista di Generali.
Intanto da Premafin sono arrivate le prime conferme: Negli ultimi giorni - si legge in una nota del gruppo - alcuni soggetti hanno avviato contatti informali, manifestando un interesse a valutare un intervento che prevede, fra l'altro, un rafforzamento patrimoniale della società". Clessidra quindi non corre più da sola.
Ma la partita non sarà un botta e risposta tra i due fondi. Un'offerta sia sulla parte immobiliare che su quella assicurativa della galassia Ligresti, sarebbe stata lanciata dal fondo Sator di Matteo Arpe e da 21 Investimenti di Alessandro Benetton. Al momento però i fondi di Arpe e Benetton rimangono a guardare e un'offerta formale ancora non c'è. Secondo quanto confermano fonti finanziarie all'Adnkronos, un'eventuale proposta avrebbe come oggetto sia la parte immobiliare sia quella assicurativa dell'intera catena, che da Sinergia e Imco, arriva fino a Fondiara-Sai e Milano Assicurazioni, passando per Premafin. Matteo Arpe dopo la sconfitta in Bpm ci prova anche con le assicurazioni; ma questa è forse una partita ancora più complessa.
Il dossier Premafin-Fonsai è nella mani di Roberto Meneguzzo e Giorgio Drago, vice presidente e amministratore delegato di Palladio. La finanziaria vicentina ha formulato una dichiarazione di interesse per la holding Premafin, azionista di maggioranza di Fondiaria-Sai. Non c'è ancora una proposta ufficiale: ma sarebbe questione di giorni se non di ore. Palladio ha a disposizione 250-300 milioni di euro per riuscire nel progetto. Soldi cash, subito disponibili, senza dover ricorrere ad eventuali dismissioni.
Premafin avrebbe bisogno di una ricapitalizzazione fino a 400 milioni di euro che potrebbe essere sostenuta anche attraverso la conversione in capitale di parte dei crediti delle banche. Palladio non potrebbe sostenere tutto lo sforzo, ed è per questo che gli advisor stanno definendo in queste ore la cifra da investire nella holding dei Ligresti. Ma anche in questo caso (come nel caso di Mediobanca, primo azionista di Generali che caldeggia per Fonsai la fusione con Unipol, ma che è esposta pesantemente sia con Ligresti che con le coop) Palladio Finanziaria sarebbe in conflitto di interessi, detenendo il 24% di Ferak, che controlla Effeti, due società che rappresentano il terzo azionista di Generali.
Intanto da Premafin sono arrivate le prime conferme: Negli ultimi giorni - si legge in una nota del gruppo - alcuni soggetti hanno avviato contatti informali, manifestando un interesse a valutare un intervento che prevede, fra l'altro, un rafforzamento patrimoniale della società". Clessidra quindi non corre più da sola.
Ma la partita non sarà un botta e risposta tra i due fondi. Un'offerta sia sulla parte immobiliare che su quella assicurativa della galassia Ligresti, sarebbe stata lanciata dal fondo Sator di Matteo Arpe e da 21 Investimenti di Alessandro Benetton. Al momento però i fondi di Arpe e Benetton rimangono a guardare e un'offerta formale ancora non c'è. Secondo quanto confermano fonti finanziarie all'Adnkronos, un'eventuale proposta avrebbe come oggetto sia la parte immobiliare sia quella assicurativa dell'intera catena, che da Sinergia e Imco, arriva fino a Fondiara-Sai e Milano Assicurazioni, passando per Premafin. Matteo Arpe dopo la sconfitta in Bpm ci prova anche con le assicurazioni; ma questa è forse una partita ancora più complessa.
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