Insurance Trade

Anthem acquisisce Cigna per 54,2 miliardi di dollari

L’Obamacare ha scatenato grandi manovre nel mercato delle assicurazioni sanitarie Usa: lo scorso 3 luglio Aetna aveva rilevato Humana per 37 miliardi

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Sta per nascere uno dei più grandi colossi assicurativi Usa. Anthem, compagnia specializzata nel settore salute, ha annunciato l’acquisizione della rivale Cigna Insurance: l’operazione è del valore monstre di 54,2 miliardi di dollari (49,5 miliardi di euro), inclusa l'assunzione di debito. Si tratta del maggior deal mai avvenuto nel settore. Gli azionisti di Cigna riceveranno 103,4 dollari in contanti e 0,5152 azioni Anthem per ciascuna azione posseduta; gli azionisti di Anthem controlleranno il 67% della nuova società, quelli di Cigna il restante 33%. L'amministratore delegato di Anthem, Joseph Swedish, resterà presidente e ceo del gruppo che esce della fusione, mentre il numero uno di Cigna, David Cordani, sarà direttore generale e responsabile delle operazioni. Secondo Swedish, la fusione potrà “generare sinergie per quasi due miliardi di dollari all’anno”.

Il colpo dopo un tentativo andato a vuoto


Anthem aveva già provato ad acquisire Cigna, mettendo sul piatto la cifra (già allora colossale) di 47 miliardi di dollari (53,8 miliardi includendo il debito), ma l’offerta era stata respinta da Cigna perché ritenuta “inadeguata e non nel migliore interesse degli azionisti".
Questa operazione si inserisce in un contesto di grande fermento per il settore dell’health insurance, che sta vivendo un momento di forte consolidamento dopo che la Corte Suprema statunitense ha dato il via libera a una delle principali disposizioni in materia fiscale riguardante l’Affordable care act (più noto come Obamacare), la riforma sanitaria fortemente voluta dal presidente Barack Obama.
I grandi player del mercato stanno dunque cercando di consolidarsi, ampliando la propria stazza per ridurre le spese, elementi che le aiuterebbero a fare i conti con gli erogatori di servizi sanitari che si stanno espandendo in parte grazie alle nuove forme di pagamento incoraggiate dalla riforma.

Il grande valzer delle acquisizioni

Solo tre settimane fa, il 3 luglio, era stato dato l’annuncio di un’altra importante acquisizione: quella di Humana, rilevata dalla rivale Aetna, in un deal del valore di 37 miliardi di dollari. Tuttavia, l’analisi prevista dalle autorità Antitrust, insieme all’emergere di problemi operativi in Humana, darà grattacapi ad Aetna e al suo ceo, Mark Bertolini, il quale, con la chiusura dell’accordo, diventerà presidente e amministratore delegato della nuova entità. Aetna e Humana, infatti, operano entrambe in almeno nove stati Usa nel settore del Medicare: messe insieme avranno una quota di mercato dell’88% in Kansas, dell’80% nella West Virginia e del 58% nel Missouri. Inevitabilmente le autorità di controllo, per dare il loro via libera, potrebbero ordinare alcuni disinvestimenti. Tuttavia, se l’operazione dovesse passare indenne la lente dell’Antitrust, nascerebbe un colosso assicurativo sanitario secondo soltanto a United Health. E, per chiudere il cerchio, proprio quest’ultima compagnia, nel mese di giugno, aveva avviato trattative per rilevare Aetna, il player che ha acquisito Humana strappandola all’interesse della compagnia che oggi indossa i panni della preda: Cigna.

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