Mediolanum, ok alla fusione
Via libera al progetto che porterà all'incorporazione in Banca Mediolanum
29/09/2015
Si è svolta questa mattina a Basiglio, alle porte di Milano, l’assemblea straordinaria di Mediolanum Spa che ha approvato il progetto di fusione per incorporazione in Banca Mediolanum. Secondo l’ad Ennio Doris (nella foto), questa operazione era “inevitabile” sulla scia dell’evoluzione del gruppo. “Siamo nati come gruppo assicurativo – ha osservato Doris – perché allora quella era l’attività prevalente”.
Mediolanum, che attualmente è il settimo player italiano nel business vita, nel 2014 si è confermata tra i primi dieci gruppi assicurativi italiani per raccolta premi (5,3 miliardi di euro), in crescita del 12,7% rispetto all’anno precedente.
Illustrando i motivi alla base della scelta di arrivare alla fusione, Doris ha spiegato che “negli ultimi anni è diventata prevalente l’attività bancaria. Abbiamo dovuto osservare una serie di disposizioni proprie di un gruppo bancario, e replicare le cose due volte con un forte incremento dei costi”. Ora invece la fusione permetterà “una riduzione dei costi effettiva e una semplificazione dell’organizzazione dell’azienda: c’è solo un cda invece di due, e si semplifica tutta l’attività”, ha evidenziato Doris, rivelando che sono previsti anche minori costi fiscali stimabili in circa 5,6 milioni di euro.
Mediolanum, che attualmente è il settimo player italiano nel business vita, nel 2014 si è confermata tra i primi dieci gruppi assicurativi italiani per raccolta premi (5,3 miliardi di euro), in crescita del 12,7% rispetto all’anno precedente.
Illustrando i motivi alla base della scelta di arrivare alla fusione, Doris ha spiegato che “negli ultimi anni è diventata prevalente l’attività bancaria. Abbiamo dovuto osservare una serie di disposizioni proprie di un gruppo bancario, e replicare le cose due volte con un forte incremento dei costi”. Ora invece la fusione permetterà “una riduzione dei costi effettiva e una semplificazione dell’organizzazione dell’azienda: c’è solo un cda invece di due, e si semplifica tutta l’attività”, ha evidenziato Doris, rivelando che sono previsti anche minori costi fiscali stimabili in circa 5,6 milioni di euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA