Cattolica, le svalutazioni pesano sull’utile netto
Il gruppo registra tuttavia solide performance tecniche: proposto un dividendo di 0,35 euro per azione
09/03/2016
Cattolica Assicurazioni ha chiuso l’esercizio 2015 con un utile netto consolidato di 82 milioni di euro, in calo del 23,8% sull’esercizio precedente (era 107 milioni al 31 dicembre 2014), così come diminuisce l’utile netto di gruppo, che passa dai 91 milioni di fine 2014 ai 61 milioni del 2015.
La raccolta complessiva (danni e vita) risulta essere in linea con il risultato dello scorso anno, attestandosi a 5,6 miliardi di euro. Sono stati i rami danni a far segnare le migliori performance, sia nel comparto auto (160mila nuove polizze auto: +5,4%), sia nel non auto (+10,4%), segmento sempre più focalizzato sulla clientela retail. Il combined ratio si assesta a 91,5% (invariato rispetto al 31 dicembre 2014) e risulta in ulteriore miglioramento rispetto al 30 settembre 2015 (92,5%). “Pur in un contesto molto competitivo – spiega la compagnia in una nota – il risultato tecnico del ramo Rc auto si mantiene positivo grazie alla qualità del portafoglio e alle competenze in ambito di liquidazione dei sinistri del gruppo”.
Il gruppo veronese, sottolinea che l’utile 2015 risulta penalizzato “da oneri non ricorrenti per 114 milioni, di cui circa 84 milioni contabilizzati nel quarto trimestre”: oneri che fanno riferimento principalmente a svalutazioni su investimenti in portafoglio attinenti alle partecipazioni in Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Cassa di Risparmio di San Miniato. Pesa inoltre negativamente per oltre 18 milioni l’impatto derivante dall’adeguamento della fiscalità anticipata e differita per effetto della diminuzione dell’aliquota dell’Ires dal 27,5% al 24%, a partire dal 1 gennaio 2017.
Secondo il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni, “grazie alla solidità dei fondamentali e alla continuità della performance industriale, Cattolica porta buoni risultati ed è in grado di proporre alla prossima assemblea l’approvazione di un dividendo significativo, in un esercizio penalizzato dalle pesanti svalutazioni resesi necessarie per la perdita di valore delle partecipazioni bancarie. Cattolica è quindi in condizione di confermare i target di piano”. Per l’amministratore delegato, Giovan Battista Mazzucchelli, “al netto delle partite straordinarie negative, ma anche di plusvalenze straordinarie (53 milioni) realizzate con la vendita di alcuni titoli in portafoglio, tra i quali le quote di minoranza di partecipazioni non strategiche (Banca di Valle Camonica, Mapfre RE e Europe Assistance), l'utile netto consolidato nel 2015 sarebbe stato di 161 milioni”.
Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo unitario pari a 0,35 euro per azione. Il dividendo proposto sarà pagabile a partire dal 25 maggio 2016, con data di stacco della cedola il giorno 23 dello stesso mese (cedola numero 26) e record date il 24 maggio 2016, in conformità al calendario di Borsa Italiana.
La raccolta complessiva (danni e vita) risulta essere in linea con il risultato dello scorso anno, attestandosi a 5,6 miliardi di euro. Sono stati i rami danni a far segnare le migliori performance, sia nel comparto auto (160mila nuove polizze auto: +5,4%), sia nel non auto (+10,4%), segmento sempre più focalizzato sulla clientela retail. Il combined ratio si assesta a 91,5% (invariato rispetto al 31 dicembre 2014) e risulta in ulteriore miglioramento rispetto al 30 settembre 2015 (92,5%). “Pur in un contesto molto competitivo – spiega la compagnia in una nota – il risultato tecnico del ramo Rc auto si mantiene positivo grazie alla qualità del portafoglio e alle competenze in ambito di liquidazione dei sinistri del gruppo”.
Il gruppo veronese, sottolinea che l’utile 2015 risulta penalizzato “da oneri non ricorrenti per 114 milioni, di cui circa 84 milioni contabilizzati nel quarto trimestre”: oneri che fanno riferimento principalmente a svalutazioni su investimenti in portafoglio attinenti alle partecipazioni in Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Cassa di Risparmio di San Miniato. Pesa inoltre negativamente per oltre 18 milioni l’impatto derivante dall’adeguamento della fiscalità anticipata e differita per effetto della diminuzione dell’aliquota dell’Ires dal 27,5% al 24%, a partire dal 1 gennaio 2017.
Secondo il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni, “grazie alla solidità dei fondamentali e alla continuità della performance industriale, Cattolica porta buoni risultati ed è in grado di proporre alla prossima assemblea l’approvazione di un dividendo significativo, in un esercizio penalizzato dalle pesanti svalutazioni resesi necessarie per la perdita di valore delle partecipazioni bancarie. Cattolica è quindi in condizione di confermare i target di piano”. Per l’amministratore delegato, Giovan Battista Mazzucchelli, “al netto delle partite straordinarie negative, ma anche di plusvalenze straordinarie (53 milioni) realizzate con la vendita di alcuni titoli in portafoglio, tra i quali le quote di minoranza di partecipazioni non strategiche (Banca di Valle Camonica, Mapfre RE e Europe Assistance), l'utile netto consolidato nel 2015 sarebbe stato di 161 milioni”.
Il consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo unitario pari a 0,35 euro per azione. Il dividendo proposto sarà pagabile a partire dal 25 maggio 2016, con data di stacco della cedola il giorno 23 dello stesso mese (cedola numero 26) e record date il 24 maggio 2016, in conformità al calendario di Borsa Italiana.
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