Cattolica, l’assemblea della svolta
L’assemblea dei soci ha approvato il nuovo statuto sociale
02/05/2018
Cattolica scrive un nuovo capitolo della sua storia. Il 28 aprile scorso il nuovo statuto sociale ha infatti ottenuto l’ok dall’assemblea dei soci (favorevole il 99,9% dei presenti). Confermato (come da previsioni) il modello cooperativo. Tra le principali novità, spicca in primis l’apertura ai soci di capitale, e il nuovo sistema di governance monistico, accanto alla riduzione a 17 del numero complessivo degli esponenti, tenendo conto che le funzioni del nuovo cda assorbiranno quelle proprie del collegio sindacale. Tra le modifiche apportate alla governance, da segnalare l’abolizione del comitato esecutivo, la soppressione del requisito di rappresentanza territoriale per i componenti del cda, e la rivisitazione della disciplina dei limiti alla partecipazione azionaria: la soglia, confermata allo 0,5% per le persone fisiche, viene innalzata al 5% per le persone giuridiche, ed estesa a enti collettivi e Oicr (organismi di investimento collettivo del risparmio). Inoltre è stato adottato un nuovo metodo di rappresentanza nel cda con l’inserimento di membri espressione dei voti di capitale: uno o due amministratori sono tratti dalla lista che sia risultata prima per capitale (diversa dalla lista di maggioranza, risultata prima con voto capitario -una testa un voto- e anche eventualmente da quella di minoranza sempre per voti per teste) avendo ottenuto voti corrispondenti al 10% o al 15% delcapitale sociale, qualunque sia il numero di soci che l’abbia votata. Come ampiamente prevedibile, Alberto Minali è stato confermato nel ruolo di amministratore delegato. L’assemblea, che si è svolta in collegamento a distanza con Roma, ha approvato il bilancio di esercizio 2017 della capogruppo che si è chiuso con i premi lordi contabilizzati del lavoro diretto e indiretto pari a 2.708 milioni di euro (+5,5%), e con un utile netto determinato sulla base dei principi contabili nazionali cheammonta a 5 milioni. Approvati anche tutti gli altri punti all’ordine del giorno, inclusa la proposta di dividendo a 0,35 euro per azione. Via libera anche al piano di acquisto e di alienazione di azioni proprie ai sensi di legge. L'autorizzazione proposta riguarda l'acquisto, in una o più volte, di azioni proprie fino al numero massimo consentito dalle vigenti disposizioni legislative, e pertanto fino al 20% del capitale sociale della Società pro tempore, per un periodo di 18 mesi dalla data della delibera assembleare. La richiesta di autorizzazione prevede la facoltà del consiglio di compiere ripetute e successive operazioni di acquisto e vendita (o altri atti di disposizione) di azioni proprie su base rotativa, anche per frazioni del quantitativo massimo autorizzato, di modo che, comunque, in ogni tempo, il quantitativo di azioni oggetto del proposto acquisto e nella proprietà della società non ecceda i limiti previsti dalla legge e dall’autorizzazione dell’assemblea. In un comunicato ufficiale, Cattolica ha precisato che “la richiesta di autorizzazione all’acquisto di azioni proprie non è preordinata ad operazioni di riduzione del capitale sociale della Società tramite annullamento delle azioni proprie acquistate. L’operatività di acquisto e vendita di azioni proprie proseguirà, pe rtanto, con le modalità fino ad oggi adottate tenendo conto della nuova delibera”.
“Abbiamo scritto un nuovo capitolo della storia di Cattolica”, è stato il commento del presidente della società, Paolo Bedoni, che ha sottolineato come la riforma della
governance del gruppo è coerente “con il percorso che abbiamo compiuto in questi anni: abbiamo confermato il modello d’impresa cooperativo, mantenendo l’identità e nello stesso tempo abbiamo aperto ai soci di capitale, consapevoli che senza investitori non ci può essere sviluppo. Abbiamo posto le basi per creare un nuovo ciclo di crescita di Cattolica, mettendo la squadra manageriale, con la conferma di Alberto Minali, nelle migliori condizioni per raggiungere gli obiettivi del piano industriale”.
“Abbiamo scritto un nuovo capitolo della storia di Cattolica”, è stato il commento del presidente della società, Paolo Bedoni, che ha sottolineato come la riforma della
governance del gruppo è coerente “con il percorso che abbiamo compiuto in questi anni: abbiamo confermato il modello d’impresa cooperativo, mantenendo l’identità e nello stesso tempo abbiamo aperto ai soci di capitale, consapevoli che senza investitori non ci può essere sviluppo. Abbiamo posto le basi per creare un nuovo ciclo di crescita di Cattolica, mettendo la squadra manageriale, con la conferma di Alberto Minali, nelle migliori condizioni per raggiungere gli obiettivi del piano industriale”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
cattolica,