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Demozzi, lo Sna si batte contro la disintermediazione

Il presidente del sindacato, dopo la lettera di Aua, interviene nuovamente sul caso della campagna Rca di UnipolSai ma anche sull’iniziativa di Allianz che prevede l'incasso diretto del premio, e rivendica la competenza e l’autonomia “nel rappresentare gli interessi degli agenti in ogni sede”

Demozzi, lo Sna si batte contro la disintermediazione
Prosegue la querelle innescata dalla campagna Rca di UnipolSai. Il 20 aprile lo Sna aveva chiesto che l’iniziativa della compagnia (che promette la restituzione di un mese di polizza ai clienti) venisse fermata e “rimodulata in accordo con le rappresentanze degli agenti”. A questo appello ha fatto seguito una lettera inviata dall’Associazione Agenti UnipolSai allo Sna: la rappresentanza, pur ringraziando il sindacato “per il sostegno e i consigli”, ha tenuto a sottolineare che “le relazioni industriali intrattenute con la nostra mandante, oltre a restare prerogativa di nostra esclusiva competenza, continuano a essere caratterizzate da fattivo spirito di collaborazione”. Ora è di nuovo lo Sna a intervenire pubblicamente. In un video rivolto agli agenti, il presidente del sindacato, Claudio Demozzi, sottolinea che  “ogni agente, prima di essere mandatario di una compagnia, è un agente di assicurazione di per sé, con diritti e prerogative, la cui tutela è di competenza del sindacato nazionale agenti, che in quanto organizzazione generalista nazionale, ha pieno e autonomo titolo per rappresentare gli interessi in ogni sede, ivi comprese le relazioni sindacali e industriali con tutte le imprese, nessuna esclusa”. Questo “pur riconoscendo e rispettando il ruolo importante dei gruppi aziendali agenti”. Il sindacato torna poi a definire le recenti iniziative commerciali di UnipolSai come “palesemente inaccettabili e intollerabili per ogni singolo agente e per l’intera categoria nel suo insieme”.

Una campagna che non piace allo Sna

Per affrontare le difficoltà economiche effetto dell’epidemia coronavirus, “nessun agente, indipendentemente dalla mandante, può attendere che passi l’emergenza per ricevere tutto l’aiuto di cui necessita. Ogni esercito – spiega Demozzi – ha bisogno di armi adeguate durante la battaglia, non dopo. Salvo che non si scelga di limitarsi a raccogliere i feriti e a fare la conta delle perdite. Questo mi risulta sia stato condiviso anche nel comitato dei gruppi aziendali agenti aderenti a Sna. Per queste ragioni, con sincero spirito collaborativo e di sostegno all’azione dei gruppi, ma soprattutto perché la nostra unica missione è quella di tutelare l’agente, il suo presente e il suo futuro, abbiamo trasmesso ad alcuni gruppi agenti nostre note circa le gravi criticità presenti in alcune iniziative delle imprese, come nel caso della campagna UnipolSai. E per le stesse ragioni abbiamo segnalato tali criticità alle autorità preposte, nell’interesse e per salvaguardare i nostri clienti e le nostre imprese agenziali”.

No all’incasso diretto del premio

L’intervento di Demozzi non è tuttavia solo rivolto alla campagna Rc auto di UnipolSai, ma anche alle iniziative messe in atto da altre imprese, tra cui in particolare quella di Allianz Italia che prevede "l’incasso diretto dei premi" e la messa a catalogo di polizze "che ci è permesso offrire esclusivamente in formato digitale, ed esclusivamente con il pagamento del premio diretto all’impresa”. A questo proposito Demozzi denuncia “gravi criticità”, perché secondo il sindacato si tratterebbe di azioni “che vanno nella direzione della disintermediazione agenziale, che appare evidente e che non può essere interpretata diversamente, specie in presenza di soluzioni alternative facilmente percorribili che potrebbero essere messe a disposizione degli algenti e che manterrebbero in vita un sistema agente-centrico. Il pos in mobilità, il pagamento online, ad esempio, potrebbero essere destinati ai conti correnti agenziali anziché a quello dell’impresa. Perché la compagnia preferisce la seconda soluzione?”, si chiede il presidente di Sna.

Il rischio disintermediazione

Secondo Demozzi, non tutti i gruppi agenti sarebbero in grado di opporsi a iniziative "che spingono sull’acceleratore della disintermediazione. Purtroppo - sottolinea - dobbiamo prendere atto con meraviglia e dispiacere che addirittura qualche gruppo agenti avrebbe condiviso, se non addirittura richiesto simili strumenti di disintermediazione, pur sapendo che gli stessi strumenti potrebbero essere impostati diversamente, in un sistema agente-centrico. Nel merito siamo perciò su posizioni diverse. Laddove necessario - aggiunge - rappresenteremo pertanto gli interessi dei nostri associati e della categoria agenziale come riterremo più opportuno. Non ci faremo certo imbavagliare o frenare da un ipotetico interesse superiore di un sistema relazionale che non pone al centro l’agente, ma tende a relegarli a mero supporto di una distribuzione alternativa spinta a tappe forzate approfittando di un periodo emergenziale che non ha precedenti e che dovrebbe indurre, anche nei cuori dei super manager delle nostre mandanti, a ben diverse strategie di sostegno e supporto alle nostre agenzie”.
Demozzi poi prosegue affermando che gli agenti devono avere il coraggio di “indirizzare le nostre forze verso gli obiettivi giusti. Se una compagnia non concede nulla a titolo di fondo perduto agli agenti, dobbiamo indirizzare le nostre istanze e le nostre proteste a chi amministra quella compagnia, affinché, se possibile, cambi idea e si faccia sostenitore delle nostre richieste. Perché qualcuno cerca di spostare l’attenzione su altri campi di battaglia? Perché non si ha il coraggio di dire ai colleghi come stanno realmente le cose, e cioè che questa o quella compagnia non intende erogare contributi, almeno per il momento, agli agenti? Perché non abbiamo la forza, tutti, di arrabbiarci per questo e di far arrivare forte e chiaro il nostro stato d’animo a chi ha la responsabilità di queste scelte scellerate?”, si chiede il presidente di Sna.
Demozzi conclude il suo messaggio sottolineando che il sindacato non lascerà solo nessun algente. “Siamo contrari al pagamento diretto dei premi all’impresa, alla conseguente inversione dei flussi finanziari per le agenzie, che messi insieme alla promozione di strumenti di contatto diretto tra la compagnia e il cliente indeboliscono, smontano il sistema agente-centrico attualmente imperante per tentare di costruirne uno nuovo, nel quale il ruolo agenziale viene chiaramente sminuito”. Infine, il presidente di Sna ricorda che sul mercato “esistono strumenti di contatto diretto agente-cliente, metodi di pagamento online cliente-agente, strumenti per la sottoscrizione della polizza a distanza cliente-agente. Possiamo disporre di strumenti del tutto simili a quelli che le imprese ci propongono, o ci impongono in taluni casi, a costo quasi insignificante: pochi euro valgono più della nostra estromissione dal mercato, dalla nostra relazione privilegiata diretta con i nostri clienti”.


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