Cattolica, botta e risposta tra Giangrande e Lucchetta
Scambio epistolare a una settimana dall’assemblea del 31 luglio, decisiva per il futuro della compagnia
24/07/2020
Botta e risposta per via epistolare tra Michele Giangrande, candidato con la lista n.2 al cda di Cattolica, e il presidente del Gaa Cattolica, Donato Lucchetta (nella foto).
Il 21 luglio Giangrande ha inviato una lettera alla rappresentanza degli agenti in cui, rivolgendosi agli iscritti al gruppo, afferma, tra le altre cose, che a suo parere l’ingresso di Generali nel capitale di Cattolica e la conseguente trasformazione di quest’ultima in Spa rappresenti “un commissariamento” della compagnia veronese. Citando una precedente comunicazione di Lucchetta agli iscritti, di cui Insurancetrade.it ha dato notizia nei giorni scorsi, Giangrande afferma di non aver trovato nella missiva “un solo motivo di certezza che garantisca il futuro di voi agenti di Cattolica. Semplicemente perché, in base al conosciuto, non esistono accordi che vi garantiscano”. In un altro passaggio Giangrande scrive: "cosa è successo agli agenti della Toro, una compagnia molto simile a Cattolica: le insegne e il marchio sono stati cancellati con conseguente omologazione dei prodotti assicurativi, accorpamenti delle agenzie e inserimento forzato di nuovi soci in co-agenzia per sviluppare le dimensioni ma a chiaro scapito della professionalità e del ruolo dell’agente Cattolica: non più agente autonomo ma strumento di una nuova politica spersonalizzata al servizio del mercato globale”.
Dura la replica di Lucchetta, che ha definito la lettera di Giangrande "invasiva di uno spazio non suo", e in cui "non sono state peraltro individuate informazioni utili ad una benché minima, seppur preventiva, valutazione di merito, su chi si candida, come lui, al consiglio di amministrazione della società". In un altro passaggio, Lucchetta sottolinea che la rete agenziale di Cattolica “non ha bisogno di chi prospetta scenari apocalittici tentando maldestramente di far leva sui timori: e gradirebbe, pro futuro, non subire ulteriori simili intromissioni non concordate ne autorizzate, né tantomeno gradisce essere coinvolta, per interessi finalizzati, in fatti che, come detto, essa stessa subisce”.
Il presidente del Gaa Cattolica conclude affermando che la rete agenti, “per scelta e non per vincolo da sempre predilige Cattolica come partner preferenziale, e continuerà a farlo se Cattolica saprà garantire alla rete agenti la possibilità di fare impresa con la propria attività. Se dovessero manifestarsi criticità gravi conseguenti a tale strategia, la rete degli agenti Cattolica che non può determinare, come detto, scelte fatte a monte, ma che ha sempre avuto, ha e continuerà ad avere la forza per superare ogni criticità, è pronta, matura e preparata, per determinare il proprio futuro, al di là di ogni brand e di ogni governance. Il successo di un’azienda, piccola o grande, dipende anche dalla sua capacità di farsi preferire.
Cattolica, e gli eventuali partners che verranno, quindi, non sfuggendo a questa regola, sapranno farne tesoro”.
Il 21 luglio Giangrande ha inviato una lettera alla rappresentanza degli agenti in cui, rivolgendosi agli iscritti al gruppo, afferma, tra le altre cose, che a suo parere l’ingresso di Generali nel capitale di Cattolica e la conseguente trasformazione di quest’ultima in Spa rappresenti “un commissariamento” della compagnia veronese. Citando una precedente comunicazione di Lucchetta agli iscritti, di cui Insurancetrade.it ha dato notizia nei giorni scorsi, Giangrande afferma di non aver trovato nella missiva “un solo motivo di certezza che garantisca il futuro di voi agenti di Cattolica. Semplicemente perché, in base al conosciuto, non esistono accordi che vi garantiscano”. In un altro passaggio Giangrande scrive: "cosa è successo agli agenti della Toro, una compagnia molto simile a Cattolica: le insegne e il marchio sono stati cancellati con conseguente omologazione dei prodotti assicurativi, accorpamenti delle agenzie e inserimento forzato di nuovi soci in co-agenzia per sviluppare le dimensioni ma a chiaro scapito della professionalità e del ruolo dell’agente Cattolica: non più agente autonomo ma strumento di una nuova politica spersonalizzata al servizio del mercato globale”.
Dura la replica di Lucchetta, che ha definito la lettera di Giangrande "invasiva di uno spazio non suo", e in cui "non sono state peraltro individuate informazioni utili ad una benché minima, seppur preventiva, valutazione di merito, su chi si candida, come lui, al consiglio di amministrazione della società". In un altro passaggio, Lucchetta sottolinea che la rete agenziale di Cattolica “non ha bisogno di chi prospetta scenari apocalittici tentando maldestramente di far leva sui timori: e gradirebbe, pro futuro, non subire ulteriori simili intromissioni non concordate ne autorizzate, né tantomeno gradisce essere coinvolta, per interessi finalizzati, in fatti che, come detto, essa stessa subisce”.
Il presidente del Gaa Cattolica conclude affermando che la rete agenti, “per scelta e non per vincolo da sempre predilige Cattolica come partner preferenziale, e continuerà a farlo se Cattolica saprà garantire alla rete agenti la possibilità di fare impresa con la propria attività. Se dovessero manifestarsi criticità gravi conseguenti a tale strategia, la rete degli agenti Cattolica che non può determinare, come detto, scelte fatte a monte, ma che ha sempre avuto, ha e continuerà ad avere la forza per superare ogni criticità, è pronta, matura e preparata, per determinare il proprio futuro, al di là di ogni brand e di ogni governance. Il successo di un’azienda, piccola o grande, dipende anche dalla sua capacità di farsi preferire.
Cattolica, e gli eventuali partners che verranno, quindi, non sfuggendo a questa regola, sapranno farne tesoro”.
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