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Collaborazioni, per Anapa ci sono problemi di applicazione

Sarebbero critici il profilo della responsabilità, del conto separato, della formazione, del conflitto di interessi

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Anapa mette in guardia dai rischi delle collaborazioni. A un anno dall'introduzione a opera del decreto Sviluppo bis, l'Associazione nazionale agenti professionisti di assicurazione, in una nota, commenta lo stato dell'arte e dà consigli pratici ai propri associati, ribadendo anche il proprio impegno nelle trattative con il ministero delle Sviluppo economico in vista di una nuova riforma dell'Rc auto.

Ma il punto essenziale che porta avanti l'associazione è quello sul contestato uso delle collaborazioni per via estensiva e sistematica. Se da un lato, secondo Anapa, l'inefficacia delle collaborazioni sarebbe stata già dimostrata, l'associazione degli agenti ritiene che queste possano rivelarsi un utile strumento nei rami danni non auto per agevolare la precaria redditività delle agenzie", anche se il rischio è che comunque ne trarranno maggior vantaggio gli agenti delle compagnie generaliste più grandi.

Ma si diceva delle responsabilità. La trappola insita nelle collaborazioni, stando a quanto sostiene Anapa, starebbe in "evidenti problematiche applicative". L'associazione cita, per esempio, "il profilo della responsabilità, del conto separato, della formazione, del conflitto di interessi. Tutti aspetti - continua la nota - che la norma primaria non ha affrontato né disciplinato e che rischiano di esporre l'agente a serie conseguenze anche di carattere economico". 

"Il suggerimento che ci sentiamo di dare agli associati, e a tutti coloro che sentono di avere in debita preoccupazione le sorti della categoria - è intervenuto il presidente Vincenzo Cirasola - è quello di collaborare, qualora lo ritengano necessario, con colleghi fidati e conosciuti professionalmente, o meglio ancora con broker professionisti (collaborazione A con B), con la precauzione, ovviamente, di negoziare con una equa provvigione che tenga conto del fatto che il procacciatore di affari sia l'agente".


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