Anapa, l'accordo tra Aiba e Sna non è stato depositato alle Camere di Commercio
Secondo l'associazione presieduta da Vincenzo Cirasola, il protocollo non sarebbe applicabile
04/04/2013
Interpellate da Anapa (associazione nazionale agenti professionisti di assicurazione), Unioncamere e le Camere di commercio di diverse provincie italiane hanno fatto sapere che nessuna iscrizione formale e nessuna richiesta di deposito è stata presentata a riguardo del protocollo d'intesa firmato tra Aiba e Sna (a cui si è poi aggiunta Acb broker) sulla collaborazione tra agenti e broker. Lo comunica Anapa in una nota. L'accordo, firmato durante lo scorso mese di novembre, è volto a disciplinare la collaborazione tra gli intermediari iscritti alla sezione A e B del Rui. Secondo Anapa, dunque, nessun protocollo sarebbe mai stato depositato presso l'Unioncamere e le Cciaa territoriali.
A sostegno di questa affermazione, Anapa ricorda che lo scorso febbraio, durante un incontro tenuto presso la Camera di commercio di Bari, Angelo De Palma, presidente della commissione provinciale dell'Ente per la revisione della raccolta degli usi, aveva spiegato ai vertici dell'associazione che quand'anche si volesse inserire l'accordo nella raccolta, esso non sarebbe giuridicamente qualificabile come uso, ma rientrerebbe nell'appendice tra i contratti di categoria già rilevati". Secondo Anapa, questo escluderebbe il fatto che tale protocollo possa essere ascritto agli "usi e consuetudini" e divenire così fonte del diritto applicabile erga omnes a tutti gli intermediari, anche a coloro non associati all'uno o all'altro sottoscrittore. "Fortunatamente l'accordo non è stato inviato alle Camere di Commercio anche se è stato scritto e dichiarato diversamente - ha sottolineato il presidente di Anapa, Cirasola - quel che conta è che tale accordo rimanga lettera morta. Rinnoviamo la nostra disponibilità alle parti sottoscriventi a rivedere insieme l'intero impianto del protocollo e raggiungere un vero accordo paritario e rispettoso delle autonomie di tutte le parti".
A sostegno di questa affermazione, Anapa ricorda che lo scorso febbraio, durante un incontro tenuto presso la Camera di commercio di Bari, Angelo De Palma, presidente della commissione provinciale dell'Ente per la revisione della raccolta degli usi, aveva spiegato ai vertici dell'associazione che quand'anche si volesse inserire l'accordo nella raccolta, esso non sarebbe giuridicamente qualificabile come uso, ma rientrerebbe nell'appendice tra i contratti di categoria già rilevati". Secondo Anapa, questo escluderebbe il fatto che tale protocollo possa essere ascritto agli "usi e consuetudini" e divenire così fonte del diritto applicabile erga omnes a tutti gli intermediari, anche a coloro non associati all'uno o all'altro sottoscrittore. "Fortunatamente l'accordo non è stato inviato alle Camere di Commercio anche se è stato scritto e dichiarato diversamente - ha sottolineato il presidente di Anapa, Cirasola - quel che conta è che tale accordo rimanga lettera morta. Rinnoviamo la nostra disponibilità alle parti sottoscriventi a rivedere insieme l'intero impianto del protocollo e raggiungere un vero accordo paritario e rispettoso delle autonomie di tutte le parti".
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