Accordo Sna-Aiba, ecco come cambia la distribuzione assicurativa
Agenti e broker firmano un inedito protocollo d'intesa
13/09/2012
Sna e Aiba hanno firmato un protocollo che andrà a regolare i rapporti di collaborazione tra agenti e broker, appartenenti alle due associazioni. Un accordo estremamente importante perché tra le due categorie i rapporti professionali sono spesso tesi, tanto che qualche volta si sono risolti nelle aule dei Tribunali.
Nato in primavera attraverso l'approfondimento delle varie problematiche inerenti questo comparto, l'accordo apre nuovi orizzonti alle due categorie. Il presidente Sna ribadisce però che il protocollo è solo un primo mattone e ne dovranno seguire altri, il cui peso sarà costituito da nuove idee, progetti precisi e già vagliati dalle due associazioni. L'auspicio è anche che l'Ania accolga con favore il protocollo sottoscritto e che sarà consegnato nei prossimi giorni all'Associazione nazionale delle imprese, a tutte le Camere di Commercio italiane e alle istituzioni.
Francesco Paparella ticorda che il mercato assicurativo italiano è in attesa della nuova Direttiva europea proprio sull'intermediazione, che dovrebbe essere licenziata entro il 2013. La stessa richiede maggiore permeabilità e pragmatismo rispetto all'ultimo decennio e l'esclusione delle divisioni settoriali, che non hanno alcuna ragione di sopravvivenza. Solo l'unità di intenti porterà l'intermediazione italiana a essere parte attiva del cambiamento, soprattutto se si attiveranno sistemi atti ad anticipare, e non subire, le decisioni di un mercato che avanza. Quanto messo a punto concede al "progetto" e alle due associazioni che se ne fanno carico maggiore forza contrattuale, credibilità e legittimazione di fronte alle istituzioni. La nuova stagione di relazioni tra agenti e broker si fonda su una stretta collaborazione in linea con lo spirito comunitario.
Coinvolti circa 8000 intermediari: quasi 7000 agenti e 1100 società di brokeraggio. E' stata messa a punto una lettera di collaborazione" standard, conforme al contenuto Faq dell'Isvap n. 8, che permette di superare alcune delle rigidità formali e complicazioni normative che dall'entrata in vigore del Registro Unico degli Intermediari a oggi hanno frenato l'evoluzione della libera collaborazione fra broker e agenti. Il protocollo definisce, fatto importantissimo, come regolamentare le rimesse premi tra broker e agente, tenendo presente, caso per caso, il rispetto dell'art. 118 del Codice delle Assicurazioni, o eventuali pattuizioni diverse, ove necessarie e richieste. Seguono altri interventi specifici, sempre nel rispetto della legislazione e dei regolamenti vigenti, predisponendo anche un modello di riferimento, per la regolamentazione dei singoli rapporti tra broker e agente. Il rapporto instauratosi è di particolare interesse per le coperture contro i danni al patrimonio (incendio e furto), alle persone (infortuni e malattie) e responsabilità civile verso terzi. Dagli ultimi risultati contabili nazionali, risulta che i premi raccolti dai broker appoggiati direttamente alle agenzie in gestione libera, raggiungano il 22% dei premi raccolti. Come si può constatare, sempre più spesso vengono cassati i rapporti diretti con le direzioni delle imprese assicurative. I presidenti di Sna e Aiba desiderano così incrementare il mercato anche tramite un serio allenamento di autoregolamentazione, che giunga dritto al tentativo reciproco di innovare un mercato ingessato e abbastanza asfittico.
Nato in primavera attraverso l'approfondimento delle varie problematiche inerenti questo comparto, l'accordo apre nuovi orizzonti alle due categorie. Il presidente Sna ribadisce però che il protocollo è solo un primo mattone e ne dovranno seguire altri, il cui peso sarà costituito da nuove idee, progetti precisi e già vagliati dalle due associazioni. L'auspicio è anche che l'Ania accolga con favore il protocollo sottoscritto e che sarà consegnato nei prossimi giorni all'Associazione nazionale delle imprese, a tutte le Camere di Commercio italiane e alle istituzioni.
Francesco Paparella ticorda che il mercato assicurativo italiano è in attesa della nuova Direttiva europea proprio sull'intermediazione, che dovrebbe essere licenziata entro il 2013. La stessa richiede maggiore permeabilità e pragmatismo rispetto all'ultimo decennio e l'esclusione delle divisioni settoriali, che non hanno alcuna ragione di sopravvivenza. Solo l'unità di intenti porterà l'intermediazione italiana a essere parte attiva del cambiamento, soprattutto se si attiveranno sistemi atti ad anticipare, e non subire, le decisioni di un mercato che avanza. Quanto messo a punto concede al "progetto" e alle due associazioni che se ne fanno carico maggiore forza contrattuale, credibilità e legittimazione di fronte alle istituzioni. La nuova stagione di relazioni tra agenti e broker si fonda su una stretta collaborazione in linea con lo spirito comunitario.
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