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Picaro, lo squilibrio prospettivo di Fpa non è "una panzana"

Dopo che Lucio Modestini aveva sollevato dubbi in merito allo squilibrio prospettico di Fonage, l'ex vicepresidente di Unapass scrive una lettera aperta con cui, attraverso diverse osservazioni tecniche, sottolinea la gravità della situazione in cui versa il fondo

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Il presidente del Gaa UnipolSai (ed ex vicepresidente di Unapass), Nicola Picaro, ha inviato una lettera aperta dal titolo “Cari colleghi, non sposatevi con partner troppo giovani”, in risposta ad affermazioni che lo stesso definisce “quanto meno discutibili”. Picaro, in particolare, si riferisce alle parole del presidente emerito del Fondo pensioni agenti, Lucio Modestini, il quale aveva definito la crisi di Fpa “una panzana” in quanto il disavanzo tecnico riscontrato sarebbe solo prospettico. Picaro definisce le dichiarazioni di Modestini "del tutto prive di fondamento", dissentendo dall’affermazione che il disavanzo sarebbe del tutto aleatorio in quanto fondato su calcoli attuariali, quindi ipotetici e non attuali. Picaro ricorda che i fondi pensione, in particolare quelli a prestazione definita come Fonage, corrono rischi denominati biometrici, cioè hanno l’impegno a erogare rendite vitalizie predefinite a decorrere dall’età pensionabile. Questo rischio è direttamente proporzionale alla durata della vita media e al valore della rendita; per contro è inversamente proporzionale ai rendimenti ottenuti dalla gestione del patrimonio accumulato grazie ai versamenti degli aderenti. “In altre parole – osserva Picaro – più alte sono le pensioni erogate e più lungo è il tempo per cui vi è l’obbligo di pagarle, più è difficile sostenere il rischio. Invece più alti sono i rendimenti ottenuti, più è facile sostenere le prestazioni promesse”. Secondo Picaro, a complicare la situazione del Fonage si aggiunge la reversibilità della prestazione alla moglie, senza che la seconda testa sia predeterminata.

Un disavanzo di oltre 500 milioni di euro

Il bilancio attuariale deve essere redatto ogni anno sulla base di norme stabilite da una legge dello Stato, cambiata nel 2013, che rende i conteggi più rigidi e prudenziali, delimitando il perimetro delle attività, agli aderenti attivi al 31/12, il metodo cosiddetto a gruppo chiuso. “Nel nostro caso specifico – spiega Picaro – i bilanci attuariali redatti secondo la legge, evidenziano un disavanzo che usando parametri più o meno prudenziali evidenzia un’insufficienza di attività tra i 350 milioni e i 700 milioni di euro circa”. Picaro ricorda che il commissario straordinario e il consiglio di sorveglianza nominati dalla Covip hanno determinato, usando parametri ragionevoli e prudenziali, che il disavanzo si attesta intorno ai 580 milioni, senza considerare le attività supplementari (un accantonamento di sicurezza) che si aggira intorno ai 40 milioni e che in casi di crisi possono essere accumulati rateizzandoli anche in dieci anni.

Basi statistiche solide e scientifiche


Picaro, precisa che le ipotesi di calcolo, cioè i parametri che si utilizzano, per eseguire questi conteggi hanno basi statistiche solide e scientifiche "e che se vengono smentite dalla realtà, solitamente vengono smentite in pejus: la vita media ad esempio continua a crescere e non è il caso di augurarsi un epidemia che venga a salvare il nostro fondo”.
In sostanza, il disavanzo che tutti gli esperti chiamati ad analizzare la situazione del Fpa hanno certificato, “è reale, concreto, attuale e si attesta intorno a un valore medio di poco superiore al 40%”. Per riportare dal punto di vista tecnico Fonage in equilibrio , sarebbe necessario tagliare mediamente le prestazioni in essere e future, rivenienti dalla gestione ordinaria in questa misura, sebbene il problema non sarebbe risolto nemmeno in questo modo. “La gestione ordinaria è una gestione collettiva, pertanto le entrate annuali vengono utilizzate anche per erogare le prestazioni correnti, ne consegue che il rapporto tra attivi e pensionati, (versamenti/pensioni) è un’ altra variabile fondamentale, cioè se diminuiscono gli aderenti attivi e aumentano i pensionati, il Fondo potrebbe trovarsi ancora a non riuscire a far fronte alle prestazioni correnti e promesse nonostante i tagli”. Quindi, secondo Picaro, sarà “determinante la fiducia che gli aderenti riporranno nel Fpa, di essere all’altezza nel medio-lungo periodo e la volontà di continuare a versare gli stessi importi a fronte di prestazioni nettamente inferiori”.
I fondi a contribuzione definita diversamente determinano la prestazione al momento dell’età pensionabile in proporzione al capitale accumulato da ogni singolo aderente, e alla sopravvivenza media attesa, riducendo di molto il rischio biometrico già menzionato e limitando la dipendenza dal rapporto attivi /pensionati.

“Cari colleghi, non sposatevi con partner troppo giovani”
 
Picaro, conclude spiegando il perché del titolo della sua missiva. “In ambito attuariale è divertente usare una teoria di analisi matematica, la teoria dei limiti, verificando il comportamento dei modelli matematici al tendere allo zero o all’infinito delle variabili in gioco. Ipotizzando un consistente numero di morti improvvise in un breve lasso di tempo tra i pensionati – scrive Picaro – ha ragione Modestini, il disavanzo è una panzana. Ipotizzando invece, che tutti i pensionati scapoli o vedovi, in un breve arco di tempo contraggano matrimonio con dei compagni/e, ventenni il Fpa per effetto della reversibilità su una seconda testa molto giovane, andrebbe in default rapidamente”.

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