Smart working, come gestire la complessità
Un'indagine di Mansutti culmina con la definizione di un vademecum in sei step per aiutare le imprese a gestire i nuovi modelli di lavoro
Il fenomeno dello smart working non si esaurirà con la fine della pandemia. Un'indagine di Mansutti ha rilevato che il 60% delle aziende continuerà a utilizzare lo strumento del lavoro a distanza in percentuali non superiori al 20% del personale. Il 77% ha invece dotato i dipendenti di strumenti idonei a svolgere il proprio lavoro da casa. Restano però tante incognite. Il 50% delle imprese, per esempio, afferma di non disporre di informazioni chiare e precise su forme e modalità di regolarizzazione dello smart working. E solo il 36% ha provveduto a disporre misure idonee alla sicurezza dei dati aziendali.
Proprio per venire incontro a questi dubbi, il broker ha stilato un vademecum per accompagnare le aziende nella gestione dei nuovi modelli di lavoro. La guida si articola in sei step: verifica della contrattualistica assicurativa e mappatura dei rischi; negoziazione di accordi di smart working individuali e collettivi; assessment e realizzazione di dispositivi di sicurezza nell'ambito della data protection; analisi degli spazi; elaborazione di un business continuity plan; e coordinamento di tutte le attività dedicate ai lavoratori.
Mansutti ha infine annunciato il lancio di Workegg, alleanza dedicata allo smart working che si propone di fornire un servizio di smart change management. Oltre a Mansutti, che si occuperà dell'area assicurativa, all'iniziativa hanno aderito anche Arclab, Rödl & Partner, Twt, Maria Cristina Vaccarisi, Paola Brumana Cenciarini e Visionando.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
👥