Insurtech, aumentano gli investimenti in Italia (ma non abbastanza)
Nel terzo trimestre dell'anno, secondo l'Investment Index dell'IIA, numeri in rialzo del 25%, ma cresce il gap con l'Europa
Nel terzo trimestre del 2021 gli investimenti in insurtech in Italia sono ammontati a 80 milioni di euro, in rialzo del 25% rispetto ai 60 milioni dei primi sei mesi dell'anno e in deciso aumento sui 50 milioni dell'intero 2020. Le stime parlano altri 100 milioni nell'ultimo trimestre dell'anno, con il flusso complessivo di risorse che arriverebbe a sfondare nel 2021 il muro dei 250 milioni di euro.
Tutto bene, dunque? Non proprio perché secondo i numeri dell'Investment Index, realizzato dall'Italian Insurtech Association (IIA) in collaborazione con l'Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano, il mercato insurtech in Italia resta indietro rispetto al resto d'Europa: basti pensare che, secondo le previsioni, il settore in Francia attrarrà nel 2021 investimenti per 1,2 miliardi di euro, mentre Germania e Regno Unito arriveranno a sfiorare la soglia degli 1,5 miliardi di euro.
Appena il 24% delle compagnie italiane ha effettuato almeno un investimento in start up nei primi nove mesi del 2021, il 75% ha avviato un progetto interno e l’84% ha stretto una partnership con start up o altri player dell’innovazione.
“Manca in Italia quel dinamismo e quella vivacità che caratterizza altri mercati europei e soprattutto gli Stati Uniti, in particolare per quanto riguarda gli investimenti in start up insurtech la cui attività è strategica per la nascita di nuovi progetti, prodotti e servizi in ottica sempre più digitale e per la creazione di valore”, ha commentato Simone Ranucci Brandimarte, presidente dell'IIA. “In questo modo – ha proseguito – viene meno quel circolo virtuoso per cui i capitali investiti riescono a sostenere lo sviluppo del settore insurtech con importanti ricadute sull’intero comparto assicurativo in termini di crescita e performance”.
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