Bancassicurazione, il ramo danni dalle uova d'oro
Secondo un nuovo studio di Excellence Consulting, le partnership con le assicurazioni sono al centro delle strategie delle banche che vogliono replicare il successo del modello della bancassurance vita
Le banche italiane sono pronte a sostenere la domanda delle coperture danni, che tenderà a diffondersi nel nostro Paese come già avvenuto in altri mercati europei, a partire dalla Francia. Lo sostiene nella sua ricerca, intitolata La bancassicurazione danni in Italia: un modello in evoluzione e trasformazione che crea valore per tutti gli stakeholder, Excellence Consulting.
Una considerazione che si fa forza sui numeri e il valore dei premi danni per cliente delle prime banche nazionali: per esempio nel 2020, Bper (104 euro) e Banca popolare di Sondrio (78 euro) non distano molto da quanto realizzato da Crédit Mutuel (116 euro) e Crédit Agricole (94 euro), dicono gli analisti.
Guardando i premi conseguiti per sportello nel 2020, il divario è certamente maggiore ma non mancano le potenzialità, sostengono da Excellence: Mps (126mila euro), Credem (115mila), Intesa Sanpaolo (112.00mila) e Bper (101mila), sono ben lontani da quanto registrato da Crédit Mutuel (736mila euro) e Crédit Agricole (595mila), ma, appunto, questa differenza proverebbe il potenziale di crescita del canale bancario.
La ricerca evidenzia anche che banche e Poste, nel 2021, hanno accumulato il 7,8% dei premi danni totali del mercato italiano (39,1 miliardi di euro) contro il 2,9% del 2009, il che, si legge nello studio, "è indicatore di un cammino oramai iniziato nello sviluppo delle coperture assicurative danni".
Gianluca Zanini, partner di Excellence Consulting, ricorda come in Italia la raccolta danni non auto è molto ridotta, con un peso sul Pil inferiore all’1%, a fronte di valori pari al 2,1% in Francia, al 2,5% in Germania e nell’ordine del 3,5% nel Regno Unito.
“La nostra ricerca – sottolinea Zanini – mette in luce che esistono ampi margini di crescita nelle coperture assicurative danni e per questo le partnership con le assicurazioni sono al centro delle strategie delle banche che vogliono replicare lo sviluppo già sperimentato nel business assicurativo vita”.
Le coperture danni, commenta Maurizio Primanni, founder del gruppo Excellence, rappresentano un’opportunità di crescita rilevante per le banche: “pensiamo all’accordo tra Unicredit e Allianz – spiega – e ai recenti sviluppi che stanno riguardando Banco Bpm, con diversi grandi gruppi assicurativi impegnati a contendersi la partnership con la banca; senza dimenticare gli importanti risultati ottenuti da Intesa Sanpaolo senza partner assicurativi, attraverso una divisione assicurativa completamente controllata dalla banca o quelli che stanno ottenendo Bper e Popolare di Sondrio grazie al supporto del gruppo Unipol”.
Secondo Excellence, i risultati premierebbero il modello captive, o comunque quello caratterizzato da una “relazione equity based con il partner assicurativo”, come nel caso di Unipol, Bper e Popolare di Sondrio, o delle best practice francesi, riprese nella ricerca.
Per cogliere le opportunità più significative, chiosa Primanni, occorrerà sviluppare la “customer journey multicanale”, un approccio che consente “al cliente di dialogare alternativamente con filiali e canali digitali senza soluzione di continuità”.
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